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Photography: Souvenir from Africa - Ilaria D'atri

Photography: Souvenir from Africa - Ilaria D'atri

Di Ilaria D'atri. Testo e Foto. http://leslis.tumblr.com/

"Il Burkina Faso è uno stato dell'Africa occidentale, ed è uno fra gli stati più poveri del mondo. Non ero mai stata in Africa, o meglio mai nell'Africa quella vera , quella nera, nera come la fame. Il Burkina Faso non è una meta turistica come quelle che siamo soliti visitare, non ci sono musei, non ci sono negozi, alberghi pochi e poco consigliati e neanche souvenir. Perchè andare quindi? Perchè il mal D'Africa esiste davvero. Grazie all'associazione Wend Barka che si occupa di adozioni a distanza e opere di beneficenza fornendo scuole e strutture sanitarie per i villaggi locali ho avuto la fortuna di conoscere questa terra meravigliosa. Arrivati in Burkina, la sensazione è che L'Africa è proprio come ce la immaginiamo, molta polvere che leva il respiro, caldo, e tante persone dal sorriso sincero. La differenza è che una volta li non c'è spazio per l'immaginazione perchè tutto quello che ti circonda è reale, è sconcertante, è lacerante. I fotografi, ho sempre creduto, che avessero la fortuna di porre un filtro, che non è altro che la macchina fotografica, fra se stessi e la realtà. In Burkina non è stato esattamente cosi. Nella maggior parte delle occasioni io ero concentrata nel realizzare fotografie, ma queste persone, bambini, donne e anziani non permettono filtri. Ti guardano in macchina fieri, curiosi e la dignità dei loro occhi ti fa alzare lo sguardo dritto fino al loro che ti riempie il cuore in parte straziandolo, in parte rendendotelo più forte e coraggioso. Sono maestri di rispetto e speranza, di orgoglio e vita. I bambini del CREN (centro recupero bambini mal nutriti dove ho alloggiato per cinque giorni) sono bambini che non piangono, forse perchè non ne hanno le forze, sicuramente perchè sanno che piangere non ti darà un piatto da mangiare ne un gioco con cui dimenticare il dolore per un attimo. In alcune scuole che ho visitato i bambini sono seduti sulle pietre, ma anche loro non si lamentano, si alzano educati, ti dicono grazie per quel poco che fai per loro e poi restano in silenzio a guardarti, investigandoti lo sguardo e ancor di più l'anima. Tornata in Italia tutto quello che ho visto e provato mi è caduto addosso come un macigno, perchè viviamo in un modo diverso seppur a non tante ore di distanza, in una realtà sballata e forse più marcia della povertà e della fame che vivono quelle persone. La diversità è negli occhi della gente, quelli che si dicono lo specchio dell'anima, è nel prestare attenzione a dirti grazie se gli fai una fotografia che magari loro non vedranno mai, la diversità è la dignità di una donna che seppur vestita di stracci e affaticata dal lavoro e dal caldo ti dedica un sorriso, una carezza e lo sguardo più benevolo e dignitoso che io abbia mai incontrato. Ed è per questo che ho scelto di ritrarre solo il bello di questa terra, la luce bianca del mattino, la fede e la speranza. L'Africa ha bisogno di aiuto è vero, ma ancor di più ha bisogno di rispetto e di amore."