Vedi tutti

Spazio Maiocchi ospita una retrospettiva sul cinema di Toshio Matsumoto

Il nuovo capitolo di Afterimage, la piattaforma online dedicata alla visual art d'avanguardia

Spazio Maiocchi ospita una retrospettiva sul cinema di Toshio Matsumoto Il nuovo capitolo di Afterimage, la piattaforma online dedicata alla visual art d'avanguardia

Dopo aver debuttato a giugno con la mostra digitale Transformation Scenario di Clemens von Wedemeyer, la piattaforma online Afterimage, il progetto di Spazio Maiocchi curato da KALEIDOSCOPE e dedicato a esplorare il meglio dell’arte audiovisiva mondiale, presenta una nuova retrospettiva sul cinema e l’opera di Toshio Matsumoto. Si tratterà di un focus monografico sull’opera del regista sperimentale giapponese che includerà nove dei suoi film girati fra il 1969 e il 1987 fra documentari avant-garde, cortometraggi visionari e pellicole in cui la tradizione giapponese collide con la moderna pop culture. 

Il movimento culturale più ampio in cui Tatsumoto si inseriva era la Japanese New Wave, che rigettava le convenzioni del cinema del passato e desiderava invece tradurre sullo schermo i conflitti e le incongruenze della turbolenta realtà quotidiana del Giappone degli anni ’60 – un periodo che, in quanto a tensioni sociali, non era troppo diverso dal presente. Il risultato era una mescolanza di temi controversi, tecniche arthouse e metacinematografiche, mescolanza di documentario e finzione oltre che un approccio rivoluzionario a montaggio e fotografia. Tutti elementi che ricorrono nella selezione offerta da Afterimage, accompagnata da un breve saggio di Alexander Shulan, che presenta i migliori cortometraggi di Matsumoto - la parte della sua opera in cui l’anima del regista e quella del video artist si incontrano. 

Per i prossimi ventitré giorni, sarà possibile guardare in streaming sulla pagina dedicata di Afterimage corti come Extasis, Metastasis, Atman o Mona Lisa che immergeranno il visitatore in un’esperienza visuale unica e provocatoria nella sua volontà di rottura dall’omologazione e dalla sovrabbondanza degli stimoli visivi del mondo di oggi.