
Come Tiffany & Co. è entrata a far parte di "Frankenstein" di Guillermo Del Toro Netflix ha avuto accesso a pezzi unici e originali degli archivi della maison
L’impronta del Frankenstein di Guillermo Del Toro è destinata a durare. Sia dal punto di vista cinematografico, con la sua rivisitazione alimentata dai sogni di bambino del regista e sceneggiatore da sempre innamorato della storia di Mary Shelley, sia per l’impianto visivo con cui ha scelto di crearne il mondo insieme ai fedeli collaboratori. Tra tutti la costumista Kate Hawley, già al lavoro col cineasta per Crimson Peak e Pacific Rim, la quale ha dovuto seguire la prima e fondamentale regola richiesta dal cineasta per realizzare gli abiti che avrebbero indossato i personaggi.
Del Toro, col racconto ambientato in epoca vittoriana, non voleva che il film avesse il tipico guardaroba fatto di vestiti scuri e di abbigliamento simile alle opere alla Charles Dickens. Risultato riuscito se pensiamo al trionfo di colori che caratterizza il suo Frankenstein - suo e di Netflix, dove è disponibile dal 7 novembre dopo un’anteprima alla Mostra di Venezia e un passaggio in alcuni cinema selezionati.
Tutto ha inizio nel film col vestito rosso della madre Claire di Victor Frankenstein, colore che tornerà negli abiti da dandy del personaggio di Oscar Isaac, nei guanti che lo scienziato utilizza per dare vita alla sua creatura, in alcuni oggetti preziosi come il rosario della Elizabeth di Mia Goth e, proprio sul finale, col sangue che le macchia il bianco abito da sposa che richiamava "La moglie di Frankenstein".
La forma en la que el vestido de Mia Goth está directamente inspirado en el personaje de la novia de Frankenstein de James Whale me da una satisfacción de ultratumba pic.twitter.com/zHhotjZFuR
— Denebola Murnau (@DENEBOLA_MURNAU) November 9, 2025
Tra tutti è proprio la personaggia dell’attrice britannica Goth ad aver catalizzato l’attenzione per gli outfit sontuosi che accendono il film, con la costumista Hawley che come punto di riferimento aveva preso a carico l’immagine della contessa di Castiglione, impreziosita da una collaborazione inedita e che ha visto la partecipazione di Tiffany & Co.
Il Frankenstein di Guillermo Del Toro mette così in scena due storie: la prima è quella del regista e la sua più grande ambizione artistica, l’altra quella antica del famoso brand che ha potuto trovare nuova linfa vitale concedendo al The Tiffany Archives di partecipare ad una produzione hollywoodiana. Un felice incontro di intenti che ha visto pezzi unici venire indossati per la prima volta, creazioni del tutto originali e gioielli d’archivio che rimaranno ora incastonati nell’immaginario cinematografico.
"Elizabeth is very much a creature in her own way."
— Netflix (@netflix) November 9, 2025
Mia Goth on her layered costumes in FRANKENSTEIN. pic.twitter.com/us9YPURyu7
Mentre abiti a crinolina, veli svolazzanti e stampe in malachite si susseguono nel corso del racconto, con Kate Hawley concentrata a studiare globuli rossi, radiografie e immagini simili per la creazione degli abiti, Tiffany ha arricchito il film con la presenza di ventisette suoi gioielli. Dieci sono storici e comprendono bracciali in oro intrecciato della seconda metà del XIX secolo, croci in pietra dura e diamanti, sei sono pezzi in argento d’archivio, altri sei sono creazioni contemporanee e, infine, cinque sono stati pensati e realizzati appositamente per Frankenstein.
A risaltare c’è l’anello con tormalina verde del 1905 di Julia Munson, pensato da Louis Comfort Tiffany, designer e figlio del Charles Lewis Tiffany (cofondatore di Tiffany & Co.), che richiama la vicinanza del creatore alla natura e che si abbina benissimo al tema dell’opera di Del Toro. C’è poi la collana Wade Family disegnata da Paulding Farnham nel 1900 e in stile ghirlanda di diamanti, mai stata usata prima per il grande schermo.
Per comprendere il livello di affinità e collaborazione tra il compartimento produttivo di Frankenstein e Tiffany, su Harper's Bazaar US Kate Hawley ha raccontato della nascita di alcuni pezzi la cui finalità è stata da subito illuminare il film. Racconta infatti che tra gli accessori più importanti creati insieme c’è un rosario rosso indossato da Mia Goth/Elizabeth. Realizzato in corniola rossa, la tonalità di rosso preferita da Guillermo Del Toro, l’oggetto è l’espressione della natura che incontra la religione e che racchiude quindi le due anime del film. Non è un caso che, infatti, Elizabeth lo porti sempre con sé per l’intera opera.
Per la prima collaborazione con Netflix e la promozione del film, Tiffany ha dedicato al lavoro con Frankenstein le sue vetrine newyorkesi. Un’installazione immersiva del flagship della Fifth Avenue, The Landmark, è stata progettata insieme, nientemeno, che con Del Toro. Le vetrine richiamano le architetture del laboratorio di Victor Frankenstein, le quali reinterpretano le scene del film così da trasportare direttamente coloro che le osservano dentro il mondo unico del visionario regista messicano. Mentre a Londra è stato possibile assistere alla mostra Frankenstein: Crafting A Tale Eternal, che comprendeva i gioielli di Tiffany & Co., ma anche costumi, oggetti di scena e alcuni rari libri selezionati dalla casa editrice Peter Harrington.












































