Chi è più pericoloso, Vecna o Pennywise? Teorie, possibili ritorni e le origini del clown più spaventoso mai esistito in Welcome to Derry

In un’intervista sul canale Royal Court di Brittany Broski, la comica e host del format più regale di YouTube ha chiesto a Finn Wolfhard quale villain avrebbe vinto in uno scontro, se il Vecna di Stranger Things o il clown Pennywise di It. La domanda è legittima. L’attore classe 2002, infatti, ha avuto a che fare con entrambi, partecipando sia alla serie-fenomeno di Netflix giunta alla sua battaglia finale, sia all’adattamento del romanzo di Stephen King pubblicato nel 1986 e rilasciato in due parti al cinema nel 2017 e 2019.

Wolfhard compare come Richie Tozier nel primo capitolo diretto da Andy Muschietti, regista che torna anche dietro la macchina da presa per il prequel seriale Welcome to Derry, la cui uscita combacia proprio con il ritorno sulla piattaforma dello show ideato dai fratelli Duffer. Mitologie che si incrociano e che riconducono alla domanda di Lady Broski, che possiamo leggere anche come: chi è il peggior villain da trovarsi davanti, Vecna o Pennywise?

Vecna vs Pennywise

@royalcourt Without fail, Lord @Finn Wolfhard has the answer to any hypothetical query his way comes... even those regarding supernatural villains. Full episode out now on YouTube. @Brittany @secret brittany @Netflix @Stranger Things original sound - Brittany Broski’s Royal Court

La risposta di Finn Wolfhard è immediata oltre che esilarante nella sua semplice, ma precisa puntualità: secondo l’interprete Pennywise è «il mostro più insicuro di tutti i tempi» e Vecna potrebbe sconfiggerlo tranquillamente. Come fanno in fondo i personaggi di It appena si rendono conto che per fermarlo basta non avere più paura di lui. Insomma, per distruggerlo, non bisogna far entrare il clown nella propria testa e calmare ogni timore. Una tecnica applicabile solo con e nell’immaginazione; se fosse facile da replicare nella realtà toglierebbe infatti un bel po’ di lavoro a molti terapeuti in giro per il mondo. 

Ciò che aggiunge sempre Wolfhard è poi che, a differenza di Vecna, Pennywise è più semplice da eliminare perché ciò che a lui manca è lo stesso valore aggiunto che appartiene sia ai protagonisti di It che di Stranger Things, ovvero degli amici. Stessi amici che, in It, è come se «bullizzassero fino alla morte» Pennywise, per citare l’attore. Ovviamente la visione di Wolfhard è legata al momento di ilarità dell’intervista.

La trama di Welcome to Derry

La sua risposta, infatti, non vuole essere un’analisi sulle origini della nascita di Pennywise o la denigrazione di tutti i suoi anni intrapresi in uccisioni, sparizioni e strage di bambini. Una lente che viene posta invece dal prequel Welcome to Derry, il cui racconto prende luogo nei primi anni Sessanta e lascia molti spunti per conoscere meglio la provenienza di questo predatore che annusa la paura delle sue prede e di cui non dimentica mai l’odore. Un essere famelico di cui lo show ha intenzione di esplorare la genesi e, soprattutto, sembra intenzionato a dare la possibilità a Pennywise di non rimanere fermo in un tempo, ma di percorrerlo in maniera non lineare, avanti e indietro con la propria relatività. 

Una scoperta sul finale che porta con sé una domanda precisa, e no, non è di nuovo chi è più pericoloso tra Pennywise e Vecna, bensì cosa ciò vorrà dire in termini di indagine e ulteriore approfondimento del personaggio creato da Stephen King, oltre a fin dove (all’indietro) può spingersi. In fondo già la prima stagione di Welcome to Derry ha alcune parentesi ambientate nel 1908. Lo stesso anno che potrebbe essere ripreso nelle successive come, tra le ipotesi che circolano, anche il 1935. Forse è ancora troppo presto per parlare già di un futuro (il quale, probabilmente, andrà nel passato) per Welcome to Derry. Ma che ci si ritrovi davanti a Vecna o Pennywise la soluzione è la stessa: scappare. O magari, perché no, fare in modo che si presentino l’un l’altro. Alla fine, ciò di cui sembrano aver più bisogno entrambi, è soltanto di un amico