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Cos'è il make-up oggi? Da Youtube a TikTok, un incontro beauty
Cos'è il make-up oggi? Da Youtube a TikTok, un incontro beauty
Cos’è la bellezza? La sua definizione è da sempre oggetto di riflessione filosofica, ma nell'attuale contesto dell'industria make-up, questa domanda assume un ruolo centrale. Un amalgama di fattori ha dato il via a profonde trasformazioni in un settore che in passato si occupava principalmente di migliorare l'aspetto estetico delle persone. Abbiamo provato ad immaginare un nuovo mondo make-up e beauty in cui Youtube e TikTok si incontrano al di fuori dei trend, delle generazioni e dei business. Ci siamo riuscite, coinvolgendo 6 make-up artist e content creator: Adriana Spink, Loretta Grace e Nicole Husel nate e cresciute nell’universo beauty di YouTube, Alessia Morelli, Miriam Maddalena e Pierangelo Greco, provenienti dal mondo del BeautyTok.
Il concetto di bellezza, oggi, si è trasformato in una forma di valuta sociale, guadagnando influenza attraverso l'evoluzione delle piattaforme digitali. TikTok, attualmente prediletto dai creator di contenuti beauty nel 2023, ha preso il posto di YouTube, che un tempo dominava la scena degli influencer beauty. «Io sono, lo dico da sola, una visionaria. Su Youtube ero solita cantare mentre mi truccavo e oggi su TikTok vediamo tantissime persone che si truccano mentre fanno lip sync,» ha condiviso Loretta Grace. Artista poliedrica, da YouTuber a influencer beauty, da protagonista dei musical "Sister Act" e "Ghost" a volto del piccolo schermo. Una delle figure più riconosciute dalla generazione social, che segue il suo percorso sin dal 2013. Loretta, nota anche come Grace on You Dash, dagli inizi ha sempre sfidato l'idea unilaterale di bellezza: attraverso YouTube e successivamente Instagram, si è distinta per la sua difesa della maggiore inclusività e considerazione da parte delle aziende cosmetiche nei confronti delle persone Black. «Prima ero molto più patinata, adesso sono più spontanea e sono più incentrata sull’intrattenimento,» ha condiviso Loretta.
Sono una ragazza cresciuta negli anni 2000 e il mio primo approccio al make-up è stato in edicola, attraverso i gift dei giornalini e non sono l’unica «Mi ricordo che da piccolina avevo una piccola borsa in cui tenevo tutto quello che erano prodotti make-up trovati nell'uovo di Pasqua,» ha confessato Miriam Maddalena, make-up artist che sui social parla di accettazione e salute mentale. Dopo aver rinunciato alla facoltà di Medicina e a quella di Economia, Miriam ha scelto di dedicarsi completamente al make-up, trasformando così in un lavoro quella passione che nei momenti difficili ha rappresentato per lei una via d'uscita: «Oggi essendo il make-up diventato per me un vero e proprio lavoro evito di truccarmi il più possibile perché so che poi tanto la creatività la sfogo sugli altri.»
TikTok ha preso il posto di YouTube. Ma l’eredità di YouTube non deve essere dimenticata. Gli infiniti video su “Come applicare l’eyeliner” rimangono oggi come un prezioso archivio visivo delle tendenze di trucco dagli anni 2000 ai giorni nostri. Nicole Husel, vlogger conosciuta anche come KissAndMakeup01, su YouTube dal 2009, pensa che «Oggi le aspettative sono più alte perché secondo me siamo tutti molto più bravi a truccarci.» A partire da questo, Pierangelo Greco, ha fatto della teatralità il suo tratto distintivo. Grazie ai video dove mostra il suo viso truccato come un’opera d’arte Greco è riuscito a conquistarsi in pochissimo tempo una folta schiera di follower su piattaforme come TikTok e Instagram, diventando un punto di riferimento della beauty community e della comunità LGBTQIA+ italiana. «TikTok ha velocizzato il tutto, siamo passati da video lunghi a video corti e questa cosa rende incollata la gente allo schermo. Le persone sono sempre più appassionate al make up e si sentono sempre più vicine a questo mondo,» ha condiviso Pierangelo Greco e continua «Io sono un esempio di inclusività, penso sia bello e importante vedere un ragazzo che parla di make-up e che si trucca.» L'influenza dei social media su come concepiamo e consumiamo il beauty content è in costante evoluzione. Se da un lato TikTok ha democratizzato il mondo beauty facendoci credere che tutti e tutte possiamo diventare la versione migliori di noi stesse, dall'altro, la lunga connessione che YouTube ha coltivato con la sua community rende il ritorno a questo canale un desiderio per molte figure autorevoli del settore.
Prima che questa decade giunga al termine, l'industria della bellezza, attualmente valutata a 427 miliardi di dollari, si plasmerà attorno a una vasta gamma di prodotti e mercati in continua espansione. I consumatori, in particolare la mia generazione, avranno un ruolo chiave in questo processo, ridefinendo il concetto di bellezza mentre si evolvono le percezioni sulla sostenibilità e sull'importanza della cura di sé: «Trovo che la skincare pre make-up sia fondamentale per preparare il viso a tutto quello che riceverà durante la fase trucco,» ha condiviso Alessia Morelli, influencer e content creator che propone ai suoi followers contenuti a tema make-up e beauty.
«Se potessi parlare al me del passato quello che mi direi è sii meno trash. Non urlare mentre fai i video, non litigare con la gente, sii onesto, ma con educazione,» ha condiviso Pierangelo Greco. «A chi sogna di diventare make up-artist consiglierei di trovare sempre il modo di valorizzare la persona che si va a truccare e a chi sogna di diventare content creator direi di rimanere sempre aggiornati sui trend perché è un mondo molto, a volte troppo, veloce,» ha condiviso Adriana Spink content creator dal 2014, il cui mantra è #BeautyPositivity as a lifestyle. Per Loretta Grace, invece, il consiglio che vorrebbe dare ai ragazzi e alle ragazze che si vogliono approcciare a questo mondo è «Sia che vogliate diventare make-up artist o content creator fatelo per la passione, concentratevi su questo e non su tutto quello che circonda questo lavoro, perché quello vi potrebbe inaridire.»
Arrivate alla fine della nostra intervista. Un concetto risuona nella mia testa e non se ne va. Oggi a 26 anni faccio parte della Gen Z, una generazione che tende a pensare a se stessa come, per mancanza di una parola migliore, sveglia. Siamo persone che si recano a protestare e votare su questioni a cui teniamo, dall'accesso all'aborto al cambiamento climatico. Più liberali dei nostri genitori, sfruttiamo il nostro potere di spesa per supportare marchi i cui valori siano in linea con i nostri. La generazione più diversificata dal punto etnico della storia, siamo investiti nell'affrontare questioni importanti come la guerra, il razzismo sistemico, il pregiudizio di genere e il crescente divario di ricchezza. Chiediamo equità sul lavoro – e non abbiamo paura di mettere in discussione le generazioni più anziane che rispettano lo status quo. Siamo anche una generazione che non si piace. Riflettendo su queste esperienze, ci rendiamo conto che la bellezza non è solo estetica, ma un veicolo potente per esprimere idee, valori e rappresentatività. Un invito non solo a sognare ma anche ad ancorare la bellezza alle sfide della nostra società, senza compromettere il fascino che la caratterizza.
Credits:

 

Photographer: Francesca Buonocore

Photographer Assistant: Giulia Marras

Videomaker: Sofia Atzori

Video Assistant: Alice Atzori

Talents: Adriana SpinkLoretta Grace, Nicole HuselAlessia Morelli, Miriam Maddalena, Pierangelo Greco

Interview: Anna Paola Parapini