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Limoncello Interview

Speech with Simina Grigoriu

Limoncello Interview Speech with Simina Grigoriu

Nata in Romania, cresciuta in Canada, per arrivare poi a Berlino, Simina Grigoriu è un misto perfetto di diverse influenze culturali e musicali. Ha impressionato la musica techno, iniziando nei clubs di Toronto seguendo le linee guida di Jeff Mills, Josh Wink e Juan Atkins, riuscendo a sviluppare un talento capace di sorprendere e stimolare la dancefloor. Oltre alle sue produzioni e ai continui concerti in giro per il mondo, Simina è stata schierata da Paul Kalkbrenner come opening act per il tour PK. Siamo andati a trovarla, abbiamo ammirato la sua bellezza ma soprattutto abbiamo fatto quattro chiacchiere con lei.

 

Ciao Simina, benvenuta!

Grazie per avermi invitato.


1. Dalla Romania a Berlino, passando per Toronto: Dove hai appreso il djing?

Sono nata a Bucarest e mi sono trasferita a Toronto con la mia famiglia quando avevo tre anni. La decisione di andare in Canada fu il tentativo della mia famiglia di fuggire al regime comunista di Ceausescu. Dopo la rivoluzione, siamo stati in grado di visitare la Romania ogni estate così ho davvero avuto modo di conoscere il mio patrimonio rumeno. Gliene sono grato per questo. Il mio amore per la musica esiste da quando esiste! Ero nella musica sin da quando ero una bambina. Ho suonato il pianoforte e il violino come un bambino e poi ho sviluppato un amore per l’hip-hop, rhyming, poi electro e techno.

2.  A Berlino hai trovato prima la musica o prima il tuo uomo? 

Mi sono trasferita a Berlino dopo aver incontrato il mio fidanzato, Paul, quattro anni fa a Toronto. Berlino è la sua città, così naturalmente Berlino è diventata la mia nuova casa. Il fatto che sono finita nella capitale della Techno Mondiale è solo pura fortuna per me, lo avrei seguito ovunque. Destino. Ancora. Perché Berlino è veramente sorprendente in così tanti modi.

3. Chi ti ha spinto ad intraprendere questa professione?

Come con la maggior parte dei Djs, il mio intrigo si è sviluppato per hobby, poi è diventata una professione. Suonavo disco per il divertimento degli amici nella mia cantina e poi ho preso a poco a poco a fare piccoli concerti in città. Non è stato facile arrivare a Berlino, però, sono stata in grado di  trovarmi nel momento giusto, soprattutto in termini di produzione. Ora, io non potevo immaginare di fare qualsiasi altra cosa, almeno non ancora.

4. Nel tuo bagaglio di influenze, quali artisti ci sono?

E’ così impossibile da dire in una breve frase. Come ho detto prima, il mio gusto è molto vario. Solo per citarne alcuni: Nirvana, Led Zeppelin, Mobb Deep, Bob Marley, The Prodigy, The Cure, Big L. Wu Tang, Musical Youth, Hole, Garbage, Frank Sinatra, Dead Prez, Jimi Hendrix, Supertramp, Judy Garland, Maria Tanasa, Metallica, The Police, Better than Jake, Tool, Sublime, Donna Summer, Daria Derbyshire, John Coltrane, Grace Jones, qualsiasi e tutti Reggae, qualcuno della famiglia Jackson, e molti molti altri.

5. Tutti hanno apprezzato la tua bravura durante il PK tour, è stato emozionante?

Mi è piaciuto andare in tour con Paul! La dinamica di squadra è incredibile e lavoriamo con la più divertente e professionale crew! E’ un onore per me aprire i suoi spettacoli e, come ogni produzione teatrale, è travolgente, stimolante ed emozionante. Non lo cambierei per nulla! La parte migliore è che mi sento crescere un po’ con ogni performance di questa dimensione. E’ davvero difficile essere l’opening act, se le persone aspettando di vedere lo spettacolo principale. Devi suonare, ma non troppo andare oltre e che il rapporto con il pubblico può essere sensibile. Finché ballano sono contenta, ho fatto il mio lavoro.

6. Il tuo album "Exit City" ha confermato la tua forza in consolle. Quali sono i programmi per il futuro? 

Sono entusiasta di questo!! “Exit city”, è il mio primo album ed è stato come il mio bambino. Ho lavorato su questo progetto per nove mesi. Per un pò di tempo voglio portare questo mio lavoro in giro, per farlo apprezzare ai miei seguaci.

7. Con tutti questi nuovi sotto generi, non pensi che la musica, in questo periodo, ha troppe sfumature?

E' molto difficile descrivere la musica e tutto quello che ci sta intorno. Meglio ascoltare e seguire ciò che davvero piace!

8. Hai scelto noi per pubblicare questo nuovo podcast! Vuoi dire qualcosa agli amici di nssmag?

Grazie per l’intervista! Ragazzi, siete impressionanti! Sostenete la musica e dite NO alla droga!