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Stiamo trascurando lo sviluppo incontrollato dell'AI? Le preoccupazioni hanno lasciato spazio a un approccio più aggressivo e competitivo verso il progresso

In passato, OpenAI investì notevoli risorse per rassicurare il pubblico e le istituzioni sui rischi di uno sviluppo incontrollato dell’intelligenza artificiale. Lo fece, per esempio, poco dopo il lancio di ChatGPT, temendo che sistemi di questo tipo potessero diventare così avanzati da sfuggire al controllo dei loro stesso creatori.

Se fino a pochi anni fa queste preoccupazioni erano al centro del dibattito nel settore dell’AI, oggi le grandi aziende tecnologiche sembrano molto meno interessate al tema. A determinare questo cambio di approccio sono stati diversi fattori, tra cui la crescente concorrenza e l’afflusso di nuovi investimenti nell’ambito, che hanno spinto le singole società a concentrarsi sempre più sull’espansione e sulla ricerca di una sostenibilità economica a lungo termine. La stessa OpenAI a farci caso è cambiata molto: di recente, ad esempio, è diventata a tutti gli effetti un’azienda privata, mentre in passato aveva anche una componente no-profit piuttosto rilevante.

Quali sono le applicazioni pericolose dell'AI?

@sineadbovell The #ai risks no one is talking about #ai #thefuture #artificialintelligence #futurist #chatgpt #gpt3 original sound - Sinead Bovell

OpenAI nacque nel 2015 come organizzazione senza scopo di lucro, con l’obiettivo dichiarato di sviluppare sistemi di intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità. Il recente cambio di passo dell’azienda, tuttavia, non è stato indolore, portando per esempio alcune figure di primo piano a lasciare la società.

Tra queste c’è Jan Leike, che guidava un progetto dedicato alla sicurezza dei sistemi di AI e che ha deciso di passare a Anthropic, l’azienda che sviluppa il chatbot Claude, fondata nel 2021 da ex dipendenti di OpenAI. Ma a spingere verso un approccio più aggressivo nei confronti del progresso nel campo dell’intelligenza artificiale contribuiscono anche le enormi dimensioni raggiunte da questo mercato.

Tali tecnologie, ad esempio, hanno applicazioni estremamente redditizie nel settore militare, così come in quello della sorveglianza e della sicurezza nazionale, e ogni passo avanti viene considerato potenzialmente decisivo in termini strategici ed economici.

@hardfork Sam Altman on the dangers of AI. From our interview 48 hours before he was fired from OpenAI #ai #apocalypse #agi original sound - Hard Fork Podcast

È anche per questo che il governo statunitense ha introdotto limiti severi all’esportazione delle tecnologie più avanzate, come i chip di ultima generazione prodotti dall’azienda tecnologica Nvidia, la cui vendita in Cina è vietata in modo da rallentare lo sviluppo del settore tecnologico locale e mantenere il vantaggio competitivo degli Stati Uniti.

In un contesto dominato da logiche economiche e geopolitiche, gli approcci più cauti verso l’AI – che chiedono di rallentare e riflettere sui rischi e le contraddizioni presenti nel settore – faticano oggi a trovare spazio e ascolto. A supportare questa linea più spericolata è anche la stessa amministrazione-Trump, che sta cercando di regolamentare il meno possibile il settore tecnologico, in particolare quello delle AI, così da lasciare più margine di manovra possibile.

Cosa preoccupa le autorità?

A preoccupare gli osservatori non sono solo gli scenari più estremi, ma anche fenomeni più concreti e immediati, come la diffusione dei chatbot pensati per offrire compagnia agli utenti, presentandosi come amici o partner virtuali.

Aziende come xAI, fondata da Elon Musk, propongono da alcuni mesi “Companions” digitali – cioè chatbot personalizzabili e dotati di avatar dall’aspetto seducente. Anche OpenAI si sta muovendo in una direzione analoga: di recente ha annunciato che da dicembre gli utenti maggiorenni potranno utilizzare ChatGPT per fare conversazioni a sfondo erotico. Questo tipo di servizi, però, è già stato al centro di polemiche e controversie legali, e l’ulteriore espansione dell’ambito spaventa non poco gli esperti.