
Scavolo Borgo è dove la lentezza diventa casa Il sogno di Ambra e Matteo: trasformare un borgo dimenticato in un rifugio di autenticità, tra colline, silenzi e convivialità

Tra le colline morbide dell’entroterra riminese, a pochi chilometri da Sant’Agata Feltria, c’è un luogo che sembra sospeso nel tempo. Si chiama Scavolo Borgo, ed è il sogno di Ambra e Matteo: una locanda che nasce dal desiderio di restituire senso alla parola “accoglienza”. Qui non si viene solo per dormire, ma per respirare, condividere, sentirsi a casa.
Quando Ambra racconta come tutto è iniziato, sorride: «volevamo creare un posto che fosse casa per gli amici e gli amici degli amici, un rifugio dove rallentare e riconnettersi. Dopo anni di città, cercavamo un ritmo diverso, più sincero». È così che nasce Scavolo Borgo: da un’idea semplice e potente; costruire un luogo dove la bellezza non sia ostentata, ma naturale, dove ogni dettaglio parli di calma e autenticità.
L’antico borgo, oggi rinato come locanda, conserva la memoria di secoli passati: muri in pietra, travi in legno, scorci che si aprono sui boschi e sui campi. Ambra e Matteo hanno scelto di non stravolgere nulla, ma di ascoltare lo spazio, di lasciarlo raccontare la sua storia. «Ogni stanza ha un’anima propria: Burro, Cielo, Salvia, Rosa. Nomi che sembrano usciti da un racconto d’infanzia. Ci piace pensare che chi entra qui senta di essere parte di qualcosa di più grande», raccontano i founder.
A Scavolo Borgo la giornata scorre lenta. Ci si sveglia con il profumo del caffè, ci si affaccia sulla valle che si illumina piano. Poi la colazione, o meglio, un piccolo rito quotidiano, si trasforma in un momento di condivisione. Si parla, si ride, ci si racconta. «Non volevamo ospiti di passaggio - dice Matteo - ma persone che tornano, che riconoscono questo posto come un pezzo della propria vita».
La piscina, il giardino, il silenzio delle colline: tutto invita a fermarsi. Non c’è fretta, non c’è rumore. Solo luce, aria e tempo. Ambra lo definisce «il lusso della semplicità». E forse è proprio questo il segreto di Scavolo Borgo: offrire un’esperienza che non vuole stupire, ma accogliere: «quando qualcuno ci dice che qui si sente in pace, sappiamo di aver fatto la cosa giusta».
Ogni scelta, ogni dettaglio: dalle lenzuola di lino al colore delle pareti, dai tavoli conviviali alle mangiatoie è pensato per creare armonia. «Ci piace l’idea che la gente qui si incontri davvero», spiega Ambra, «che si sieda a un tavolo con sconosciuti e finisca la serata con nuovi amici».
La storia di Scavolo Borgo è una storia d’amore, per il territorio, per le cose fatte bene, per la vita che scorre lenta. È il risultato di due persone che hanno scelto di cambiare prospettiva, di costruire con le mani e il cuore un luogo dove il tempo sembra tornare al suo ritmo naturale.
«Questa è la nostra casa», dice Ambra, «e, se vuoi, anche la tua». Matteo la guarda, sorride e aggiunge: «chi arriva qui spesso non se ne vuole più andare. E a noi va benissimo così».






























































