
Gen. City Roma, l’intervista al Sindaco Roberto Gualtieri
«Creare spazi per la cultura e la creatività è fondamentale, a maggior ragione nelle periferie»

29 Maggio 2025
Quest'anno il brusio per le strade di Roma è più forte del solito. Flotte di turisti, di pellegrini, di suore e di curiosi bazzicano per San Pietro per dare il benvenuto al nuovo pontefice, varcare la Porta Santa della basilica per l’espiazione dei peccati, terminare un lungo cammino o semplicemente partecipare ai festeggiamenti del giubileo. Per i locali del centro, intanto, mucchi di giovani di tutte le età e provenienze geografiche si incontrano, si baciano, camminano per mano, discutono e si confrontano. Nonostante il fermento, quando si domanda a un romano se gli piace la città risponde sempre con grande sconforto, elencando una serie di problematiche protagoniste a Roma da anni: non c’è spazio, non c’è tempo, non c’è organizzazione. È un anno particolare per la Città Eterna, un momento chiave nella storia della capitale che il Sindaco Roberto Gualtieri sta provando a sfruttare al meglio per trasformare Roma da destinazione turistica mordi-e-fuggi a opportunità culturale e lavorativa per tutti i giovani che hanno idee valide. Ne parla sui social dal 2021, anno del suo insediamento al Campidoglio, e ne ha parlato con nss magazine qualche giorno fa per un nuovo capitolo di Gen. City, un progetto che racconta le principali città italiane attraverso i loro sindaci in dialogo diretto con la Gen Z. Dallo slogan «Roma si trasforma» alle azioni concrete mosse per riqualificare la città e la sua periferia, terreno fertile per i movimenti culturali giovanili, per Gualtieri la parola che definirà Roma nel 2025 sarà innovazione.
Il lavoro di riqualificazione di Roma è iniziato nel 2021, ci dice Gualtieri, un piano ambizioso che, come indicato dallo slogan politico scelto dall’amministrazione, «punta non solo a rendere la città più efficiente, a recuperare un deficit di manutenzione, ma proprio a trasformarla». Di fronte alla rassegnazione dei romani, il sindaco ha avviato un progetto di ristrutturazione della città per dimostrare che Roma «può avere spazi pubblici all'altezza delle migliori capitali europee». Dagli interventi sul piano urbanistico di Roma allo sviluppo del digitale, per questo giubileo sono stati investiti 14 miliardi di euro, impegnati nell’innovazione strategica tanto quanto nella tutela del patrimonio culturale della città. Come ben sappiamo, non c’è cantiere a Roma senza una scoperta archeologica. «La nuova Piazza Pia - che collega Castel Sant’Angelo a San Pietro - è stata una grande sfida, avevamo pochissimo tempo per realizzarla. Però questa Mission Impossible ci ha portato ad avere grande motivazione». Sottolineando le sorprese “regalate” dai lavori a Piazza Pia, il sindaco parla anche dell’apertura della lavanderia romana nei giardini di Castel Sant’Angelo e della stazione metropolitana di Porta Metrovia, che ospita una caserma della Roma Antica. Le scoperte a Roma «allungano i tempi, ma poi rendono le nuove opere uniche, si confrontano con il passato e a noi piace molto quest’idea di una Roma stratificata che caratterizza i nuovi interventi urbanistici».
Una questione a cui il sindaco Gualtieri dimostra di tenere molto sono i giovani, in primis postando assiduamente sui social, in secondo luogo dedicando ai nuovi volti di Roma spazi e opportunità di crescita - perché in fondo, come abbiamo discusso a fine intervista, la politica non è solo comunicazione. L’amministrazione di Gualtieri vuole trasformare Roma da destinazione del turismo mordi-e-fuggi a «città in cui si torna perché ci sono cosa da fare e c’è una vita culturale ricca, e i giovani per noi ne sono il termometro». La programmazione culturale della città è fortemente indirizzata ai giovani, afferma il sindaco, che riconosce l’importanza di «creare spazi per la cultura e la creatività è fondamentale» per lo sviluppo di Roma. «Siamo aumentando i bandi per le iniziative culturali su tutto il territorio, a maggior ragione nelle periferie perché lì c’è una vitalità straordinaria dal punto di vista di cultura giovanile». L’amministrazione di Roma sta anche provando a supportare i giovani con percorsi formativi e di avviamento al lavoro, aggiunge Gualtieri, come Casa delle Tecnologie Emergenti, un laboratorio all’interno della stazione di Tiburtina per «sostenere start-up e realtà imprenditoriali innovative». Oltre al cinema e alla moda, due colonne portanti della cultura romana, Gualtieri sottolinea che Roma sta lavorando per i giovani di tutti gli ambiti, anche quelli minori. «Cerchiamo di parlare soprattutto con chi vuole venire a Roma per portare creatività: abbiamo creato degli spazi in alcune stazioni metropolitane dove ci si può prenotare per suonare live». Senza dimenticare la questione caro affitti, che da tempo affligge i giovani e gli studenti romani.
«È una vergogna», commenta Gualtieri in merito al problema dell’housing per i giovani che vogliono studiare o lavorare a Roma e si trovano di fronte ad affitti alle stelle o, peggio, senza casa o a vivere in condizioni poco sostenibili. «Insieme al sindaco di Barcellona abbiamo creato un gruppo, Mayor for housing, e abbiamo presentato un piano a Bruxelles per avere un supporto europeo in una nuova stagione di edilizia residenziale pubblica e sociale». L’obiettivo principale per il sindaco di Roma, così come per i sindaci d’Europa che hanno aderito al gruppo, è creare «residenze per studenti convenzionate in grado di offrire prezzi dignitosi», per supportare il talento prima del reddito.
Il caro affitti va di pari passo con il fenomeno dell'overtourism, un’arma a doppio taglio di tutte le grandi destinazioni turistiche che quest’anno, con l’avvento del giubileo, rischia di ferire gravemente Roma e i suoi abitanti. Per risanare il problema degli esagerati concentramenti di persone nei cosiddetti hotspot turistici della città, il comune di Roma ha chiesto una mano all’intelligenza artificiale, lanciando un’app supportata da ChatGPT per guidare il visitatore verso i tesori nascosti della Città Eterna. «Roma non deve perdere i suoi residenti, se no rischia di diventare una specie di Disneyland», commenta Gualtieri. Chiamata ironicamente Julia, è «la prima virtual assistant con l'intelligenza artificiale al mondo fatta da una città pubblica», ed è disponibile in ottanta lingue diverse. Nel frattempo, precisa il sindaco, è stato avviato un piano decennale per la costruzionedi 30mila appartamenti di social housing che includeranno sia residenze per studenti che per i residenti senior di Roma. Avendo persino provato, nel 2022, a candidare Roma per l’Esposizione Internazionale del 2030, annata che invece è stata vinta da Riad, i piani del sindaco per la capitale italiana sembrano più grandi della città stessa. Del resto Roma parla al mondo intero, non solo all’Italia, e quest’anno si è presentata l’occasione perfetta per dimostrarlo.