Trump sta per decidere il futuro di TikTok negli Stati Uniti

Il futuro di TikTok è ancora incerto. Dopo un ban di breve durata negli Stati Uniti, interrotto dal Presidente americano Donald Trump, la piattaforma cinese si è trovata con le spalle al muro ancora una volta: vendere il social media a un competitor statunitense oppure rinunciare per sempre alla propria presenza nel Paese. All'azienda ByteDance sono stati dati 75 giorni per decidere, in scadenza il 5 aprile, ma adesso Trump ha voluto anticipare la riunione nell'Oval Office della Casa Bianca per prendere una decisione sul futuro dell'app. La notizia risulta abbastanza sorprendente, considerando che pochi giorni fa il Presidente si era dichiarato non solo disposto a prorogare la scadenza, ma anche pronto a ridurre i dazi doganali cinesi per favorire l'accordo. TikTok oggi è utilizzata da circa 170milioni di americani, un enorme bacino di utenti gestiti da un'app cinese che per gli Stati Uniti potrebbe mettere in pericolo la sicurezza nazionale. Secondo quanto sostenuto dall'accusa che ha portato al ban, il governo cinese potrebbe usare il social media per raccogliere dati sul Paese e influenzare i cittadini.  

Secondo quanto riportato da CBS News, Donald Trump raggiungerà una decisione finale oggi, mercoledì 2 aprile. Tra i potenziali acquirenti per adesso ci sono Blackstone e Oracle ma anche altri investitori del settore tecnologico e società di venture capital, riporta la testata, e la decisione di oggi spetterà al Presidente insieme al vicepresidente JD Vance, al segretario al Commercio Howard Lutnick, al consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e al direttore dell'Intelligence nazionale Tulsi Gabbard. Durante lo scorso weekend, Trump ha ribadito che l'interesse principale del governo è tenere TikTok nel Paese ma spostarlo sotto la guida di una società non cinese. «Abbiamo molti potenziali acquirenti. C'è molto interesse per TikTok. La decisione spetterà a me», ha affermato il Capo di Stato. «Mi piacerebbe che TikTok rimanesse in vita». La questione segna un evento senza precedenti nella storia degli Stati Uniti, il quale governo non è mai stato così coinvolto in una trattava privata. Secondo alcuni oppositori alla vendita, nel caso in cui l'app venisse effettivamente vietata all'interno del Paese verrebbe violato il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che protegge il diritto degli americani di avere accesso a media stranieri.