
«BROS' cambia pelle», la riapertura del ristorante Michelin salentino
Intervista a Floriano Pellegrino e Isabella Potì

17 Febbraio 2025
BROS' non è mai stato un semplice ristorante. Fin dall’apertura nel 2016, nel cuore di Lecce, il progetto di Floriano Pellegrino e Isabella Potì – coppia nella vita e in cucina – si è imposto come una realtà capace di rompere gli schemi della ristorazione classica. In appena due anni si è conquistato la prima stella Michelin del Salento, ma per i due chef questo traguardo non è mai stato un obiettivo: è stato piuttosto la conseguenza naturale di un lavoro a caccia dell’eccellenza, senza compromessi. «Quando abbiamo aperto BROS'», racconta Floriano, «non pensavamo al lusso nel senso tradizionale del termine. Volevamo un’esperienza radicale, istintiva, davvero fuori dagli schemi.» Eppure, la loro cucina ha finito per ridefinire l’idea stessa di fine dining. Per Isabella, il lusso non si riduce a caviale e champagne: «Se spingi l’eccellenza, arrivi inevitabilmente al lusso, ma senza trasformarlo in una gabbia. Ora vogliamo portare questa idea in un contesto in cui il tempo, lo spazio e il gusto siano elementi di un’esperienza più immersiva.»
Nel corso degli anni, BROS' non si è però limitato alla formula del ristorante. Per ampliare il suo ecosistema creativo e formare una community di appassionati, il progetto si è esteso a una pasticceria e a una trattoria, fino a dar vita addirittura a una squadra di rugby e a eventi culinari speciali, pensati proprio per coinvolgere e ispirare giovani chef. È un modo per ribadire che la cucina non è solo qualcosa che si consuma, ma un laboratorio di idee e condivisione. A legare Pellegrino e Potì alle radici salentine è innanzitutto il vissuto personale. Per loro, il mare, la terra e il fuoco del Sud sono una matrice creativa imprescindibile: una cucina nata da antiche tradizioni, ma aperta alle contaminazioni del mondo. «Siamo cresciuti viaggiando», spiega Floriano, «assorbendo stimoli da ogni parte del globo, ma restare in Salento è stata la scelta più forte: costruire qui qualcosa di davvero innovativo, dove pochi avrebbero scommesso, è la sfida più grande.»
Oggi, dopo otto anni di attività, BROS' si prepara a un nuovo capitolo. La sede storica chiude, ma lo spirito resta: «BROS' cambia pelle», raccontano entrambi. Il progetto evolverà in una dimensione ancora più ampia e sperimentale, un “ecosistema creativo” che vede la cucina come punto di partenza di un viaggio sensoriale e culturale. Lo scopo è ridefinire i confini tra alta ristorazione e ospitalità, immergendo gli ospiti in un percorso dove ogni elemento – dal design all’accoglienza – concorra a raccontare la filosofia del duo. In un contesto, quello del Sud Italia, ancora poco abituato al concetto di “luxury dining”, Floriano e Isabella vogliono costruire un nuovo codice gastronomico che parta dal patrimonio locale, per rileggerlo in chiave contemporanea. «Il Sud», dicono, «non è una semplice cornice geografica: è una fonte inesauribile di materie prime, storie e sapori che possono diventare un linguaggio universale.» Rimanere in Salento, per i due chef, ha significato dimostrare che non serve spostarsi in metropoli come Milano, Londra o Parigi per innovare; anzi, è proprio da un contesto periferico che può nascere qualcosa di straordinario.
Quanto al rapporto con il turismo di massa, sempre più presente in città come Lecce, non hanno dubbi: «Non vogliamo accontentare tutti, ma parlare a chi cerca un’esperienza diversa» sottolinea Floriano. «La nostra cucina non si è mai voluta omologare al flusso di visitatori. Abbiamo creato un luogo in cui il pubblico ci raggiunge di proposito, non per caso.» Per Isabella, il segreto sta nel mantenere l’autenticità: «Se resti fedele alla tua visione, l’ospite giusto verrà a cercarti, anche se ti trovi lontano dai circuiti tradizionali.» Questo approccio ha permesso a Bros di formare una nuova generazione di chef e professionisti della ristorazione, molti dei quali ora lavorano nei migliori ristoranti del mondo. «Non basta “restare” al Sud», precisa Isabella, «bisogna costruire un contesto che possa generare opportunità concrete. Alla fine, la vera sfida non è andarsene, ma portare l’innovazione dove non c’era, così da creare un impatto reale sul territorio.» Con la sede storica di Bros che si congeda e una nuova avventura alle porte, la visione di Floriano Pellegrino e Isabella Potì resta quella di rivoluzionare il modo di intendere la cucina e l’ospitalità. Non solo un luogo dove mangiare, ma uno spazio creativo in cui «la tradizione non sia più nostalgia, bensì un linguaggio da riscrivere in continuo movimento.» Il prossimo passo è già pronto: l’esperienza Bros cambia forma, ma conserva la sua essenza radicale, impulsiva e libera, proprio come il Salento che li ha ispirati.