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I turisti americani si aspettano troppo dall'Europa?

Perchè TikTok vuole svelare i lati sgradevoli della #eurosummer

I turisti americani si aspettano troppo dall'Europa? Perchè TikTok vuole svelare i lati sgradevoli della #eurosummer

È diventato virale negli ultimi giorni il video di una donna americana di nome Lexi Jordan che ha definito la sua vacanza ad Amalfi come «manual labor» date le varie difficoltà logistiche affrontate per arrivare nella cittadina campana dove non circolano auto e, in sostanza, mancano diverse infrastrutture che rendano trasporti e trasferimenti agevoli. La stampa italiana ha provato a sfruttare la storia facendo leva sull’amor proprio degli italiani per suscitare una sorta di nazionalistica indignazione – in realtà basta leggere la sezione commenti del video incriminato per capire che il faux pas della turista sia stato quello di non informarsi a sufficienza prima di partire. Il video di Lexi Jordan sembrerebbe inserirsi in una sorta di filone narrativo del TikTok americano che si manifesta sotto l’hashtag di #eurosummer e che vede turisti di tutto il mondo (per lo più anglofoni) arrivare in Europa continentale lamentandosi della mancanza di servizi, dell’igiene pubblica, della difficoltà a reperire acqua o verdura al ristorante e, in breve, dicendoci che l’Europa è sopravvalutata. Queste lamentele, reali o immaginarie che siano, sembrano essre diventate un vero e proprio trend tanto che su Internet hanno già iniziato a fioccare meme su questo tipo di content. Ma perché demistificare il romanticismo dell’Europa è diventato un trend?

Come dicevamo la maggior parte di questi contenuti si trova sotto hashtag come #eurosummer o #europeansummer e, di base, cercandolo su TikTok lo si trova a fianco dei video non-ironici di turisti anglofoni che raccontano di un’Europa estetizzata e da sogno. Posto che riesce difficile pensare che i turisti extra-europei possano odiare l’Europa o sorprendersi che in città come Parigi o Roma possano esistere quartieri malfamati come in qualunque altra città del mondo, il trend pare una reazione semi-umoristica alla contrapposizione culturale tra società americana ed europea – contrapposizione che si posa su cliché che tutti conosciamo molto bene. Questi video, nella loro disarmante ovvietà (è chiaro che anche in città belle come Parigi o Milano esistano quartieri malfamati e aree degradate, ad esempio) non fanno che indicare forse l’esistenza di troppe trappole per turisti ma evidenziano anche le falle che, nel caso dell’Italia, non serve troppo sforzo per notare: dai bar che fanno pagare due euro una bottiglia d’acqua naturale, fino ai mille scioperi che rendono impossibili gli spostamenti, ai taxi che non si trovano o che non accettano pagamenti elettronici, alla carente pulizia delle strade. Un’altra cosa che questi video fanno notare, se si riuscisse a fare un lucido esame di coscienza senza sentirsi troppo lesi nell’orgoglio, è che la nostra società ha lasciato serenamente proliferare ristoranti o negozi dall’offerta mediocre con prezzi elevati creando zone del centro storico dove un “vero” ristorante con prezzi ragionevoli praticamente non esiste. Come scrivevamo in un precedente articolo sul turismo di massa, l’Italia dipende dai turisti (secondo un articolo del WSJ il 10% dell’economia italiana è alimentata da questo turismo) ma gli italiani non riescono proprio ad amarli.

@testaccina Avoid scams in Italy, tourist traps and being overcharged on your #eurosummer vacation 2023! #italy #italytiktok #eurosummer2023 #scam #touristtrap #italytips son original - Pépé Iaco

A questo punto però serve fare un appunto abbastanza significativo. Il problema del turismo di massa, quello insostenibile e anche dannoso, tocca le località più celebri del nostro paese ma lascia sostanzialmente intatte altre zone così sprovviste di infrastrutture e servizi da essere naturalmente “protette” proprio perché pressoché prive di visibilità globale online, o così ostiche e irraggiungibili da scoraggiare il turista a caccia dell’Italia da cartolina. E così le Cinque Terre finiscono in pasto alle orde di americani mentre i resident si ritirano nella relativa serenità di Bogliasco; e le Eolie diventano per tre mesi l’anno la destinazione di ricchi turisti in cerca di scenari mediterranei incredibili mentre i locals fanno gite a Erice, all’estero molti conoscono Forte dei Marmi mentre Capalbio e Capraia restano sostanzialmente tranquille e, sulla Côte d'Azur, i resident optano per Juan-les-Pins da quando sia Nizza che Cannes sono diventati luna-park per turisti in cerca di ristoranti esosi e scenari da postare sulle storie di Instagram. A questo punto, forse è meglio che certi luoghi restino non visti e inaccessibili – dopo tutto il profumo che resta imbottigliato non perde la propria essenza.