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Sei ristoranti italiani sono nella classifica dei 50 migliori al mondo

Dalla cacio e pepe di Lido 84 al menu di St. Hubertus

Sei ristoranti italiani sono nella classifica dei 50 migliori al mondo Dalla cacio e pepe di Lido 84 al menu di St. Hubertus

Fra le tante eccellenze che definiscono il panorama italiano, c'è sicuramente da considerare il mondo della gastronomia che, nel corso del tempo, ha accumulato prestigiosi riconoscimenti. Anche se il primo posto del The World’s 50 Best Restaurants 2022, la classifica annuale che premia i 50 migliori ristoranti al mondo, è andato al ristorante Geranium di Copenaghen, si è trattata di un’edizione che ha particolarmente premiato la cucina italiana: ben sei ristoranti sono presenti nella lista e due sono finiti dritti nella top ten. Per la prima volta in quasi 20 anni, il Noma non farà parte della lista dei 50 migliori di quest'anno: i vincitori del passato saranno spostati in una nuova categoria sotto il nome di Best of the Best. Il Lido 84 di Gardone Riviera (Brescia) - lo chef è Riccardo Camanini - ha conquistato l’ottava posizione, la più alta, salendo di ben sette punti rispetto al 2021. Il menu esalta i prodotti del Lago di Garda e dei pascoli della regione, eppure la protagonista indiscussa è la cacio e pepe: rigatoni cucinati dentro una vescica di maiale con pecorino. Al decimo posto figura Le Calandredi Rubano (Padova), guidato dallo chef Massimiliano Alajmo e salito di 16 posizioni rispetto al 2021. Con due menù degustazione stagionali, spiccano il risotto al caffè distillato con polvere di capperi, bottarga di acciughe e tartufo bianco, e la triglia con briciole di pane alle more e prugne e salsa di kiwi e alghe.

Al dodicesimo troviamo il ristorante Uliassi di Senigallia dello chef Mauro Uliassi, che è  salito di ben 40 posizioni rispetto al 2021. La finta oliva ascolana, una cialda di foie gras e un crostino con acciughe fresche, un gambero rosso condito con i succhi della testa, zenzero, arancia e cannella costituiscono la cifra stilistica del suo menu. Quindicesimo posto per Reale di Niko Romito, Castel di Sangro: la sua Anguria e Pomodoro, dai colori vivaci e la trota con mandorle e alloro rendono omaggio all’Abruzzo e al fiume Sangro. Torna Piazza Duomo Alba di Enrico Crippa al 19esimo posto, posizionandosi una più in basso rispetto allo scorso anno, le cui lumache sono allevate dai monaci benedettini. Occupa infine il 29esimo posto St. Hubertus, a San Cassiano, dove lo chef Norbert Niederkofler seleziona accuratamente prodotti provenienti dalle montagne delle Dolomiti.  Nel caso in cui una di queste pietanze dovesse aver stuzzicato il vostro appetito, converrà muoversi il prima possibile: le prenotazioni vanno per le lunghe.