L’addio di Demna a Balenciaga per la Couture FW26 Il direttore artistico saluta la maison con una collezione romantica e diplomatica

Ci sono tanti modi per dire addio. Si può fare una festa in grande stile, essere al centro dell’attenzione, scrivere lettere, condividere post, stare in silenzio e aspettare che siano gli altri ad annunciare la dipartita. Demna, che alla direzione creativa di Balenciaga ha per anni - dieci, per la precisione - portato in passerella show sensazionali, tra sfilate nella neve e skyline di Shanghai, questa volta ha scelto di essere romantico, ma diplomatico. Tra le mura del salon di Avenue George V, la maison e il suo non-plus-direttore-artistico hanno accolto un pubblico dal sorriso smagliante, che includeva Pinault, non-plus-CEO del conglomerato Kering, e Pierpaolo Piccioli, nuova guida di Balenciaga. Mentre un anno prima la soundtrack includeva la registrazione di una meditazione per portare l’ascoltatore «sulla strada della felicità», questa volta a fare da sfondo alla sfilata sono stati i nomi dei modelli pronunciati da loro stessi e infine No Ordinary Love, di Sade. «Fashion lives on the edge of tomorrow - driven not by what we know but the thrill of discovering what comes next», leggeva la nota scritta a penna e posta su ogni sedia. «It is the expression of our need to evolve, to make sense of change before it arrives, to dress the future before it has a name». Oggi, alcuni dei presenti indossavano la couture passata di Demna per Balenciaga: in un certo senso, è proprio vero che i vestiti disegnano il futuro prima ancora che accada. 

Lunghi cappotti dalle spalle arcuate hanno fatto il loro ingresso dopo l’apertura delle porte specchiate del salon. Il primo look, un tailleur bianco liscio e coprente, ha delineato il tema protagonista della collezione, simbolo di quanto la visione di Demna abbia contribuito a cambiare per sempre le forme della moda contemporanea . A seguire lunghi, lunghissimi, cappotti neri abbinati a scarpe a doppia fibbia appuntite e a valigette dal look trasandato - poi seguite da una completamente dorata. L’uomo di Balenciaga è composto, sia quando indossa abiti da sera cuciti a pennello che quando appare con giacche e pantaloni troppo grandi, mentre la donna (anche questa volta hanno sfilato le ambassador Isabel Huppert e Kim Kardashian) è splendida e maestosa, un’icona glamour d’altri tempi che si inserisce a gamba tesa nel 2025 grazie ad abiti che incarnano gloriosamente gli standard di bellezza di adesso, con una vita strettissima, fianchi imbottiti e décolleté alto e immobile. I colori ci sono, oltre al nero e al bianco, ma sono pochi e dolci, come gli abiti in seta azzurro Cenerentola e giallo limone. 

Pelliccie e strass, modelle agé e portamento suntuoso, cappotti in pied-de-poule e pizzo inquadrano la collezione a Parigi, sfondo del lookbook appena pubblicato, mentre l’elevazione dei trench e la rilavorazione della maglieria, trasformati da capi di tutti i giorni ad abiti da villain cinematografico, a vestiti da prima sera dell’opera, impartiscono modernità. La firma di Demna è percepita in ogni angolo di questa Couture, in ogni centimetro dei total look in pelle che avvolgono i corpi come un guanto, in ogni piega di tessuto dei bomber oversize. Il look di Kim Kardashian, una sottoveste sensuale coperta da una pelliccia da old Hollywood, ricorda al pubblico tutte le volte in cui Balenciaga, negli ultimi dieci anni, è finita in prima pagina di giornale, subendo un terzo grado dalla critica pubblica sotto i riflettori dei social media (nel bene e nel male), mentre il vestito con gonna a ruota e sottogonna rigida in pizzo avvalora la capacità di Demna di rendere la couture avanguardistica, non un rimpianto di tempi passati ma una finestra aperta rivolta verso quello che verrà. Ed è proprio questo, forse, il punto su cui ci vuole fare riflettere il nuovo direttore creativo di Gucci: la moda, per quanto possa essere affascinata da estetiche passate e dalla gloriosità di protagonisti che ne hanno segnato la storia, ha il compito di riscrivere le regole dello stile e di andare avanti. Come scrive nella nota, quello che si disegna oggi è quello che si indosserà domani. E domani, dopodomani e il giorno dopo ancora, ci sarà sempre qualcuno che indosserà il Balenciaga di Demna.