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La passione per l’après-ski chic va oltre la montagna

Parte dalle passerelle fino ad arrivare allo street style

La passione per l’après-ski chic va oltre la montagna  Parte dalle passerelle fino ad arrivare allo street style

L’après-ski chic è dappertutto quest’anno: basta guardarsi intorno per imbattersi in Moon Boot, accessori high-tech o paraorecchie in pieno centro città, anche in quelle in cui la neve non c’è affatto. La tendenza trova conferma nelle passerelle dell’ultima Paris Fashion Week FW25, dove il brand giapponese Sacai ha preso ampia ispirazione dell’armadio di montagna per rivisitare lo skiwear in chiave urban. Durante la sfilata, alcuni modelli hanno sfoggiato maschere da snowboard, sono apparsi colbacchi in svariati colori e stivali alti di pelo bianco.  Anche l’americano ERL nella sua nuova collezione ha lanciato tute da sci dalle tonalità blu in stile anni ’80 presentate in un lookbook in cui erano presenti anche sci e racchette. A tale entusiasmo si sono aggiunti di recente anche i colossi del fast-fashion, ad esempio Zara, che hanno dedicato collezioni alla moda sciistica, sfruttando l’hype che si sta creando intorno a questo nuovo trend. Soprattutto quando si parla di un contesto come quello italiano questo fenomeno trova una particolare ascendenza. 

Tute tecniche e attrezzatura non sono mai state appannaggio dei soli sciatori, ma anche di coloro che preferiscono dedicarsi all’après-ski, ossia lo svago in resort o baite che segue alle attività sciistiche. Recentemente, però, l'après-ski chic ha scavalcato del tutto le piste ed è  diventato parte integrante dello street-style: così pellicce, zoccoli imbottiti, cappelli coprenti appaiono come must dei look invernali. La passione della moda per l’estetica del ready-to-ski trova radici in Italia: Luciano Benetton, fondatore del marchio omonimo, arrivò ad affermare apertamente che la moda in Italia cominciasse a Cortina. I marchi del lusso, non a caso, hanno un legame particolarmente forte con località cult quali, appunto, Cortina o Courchevel: lo testimonia il fenomeno dei pop-up store in giro per i monti innevati, come quello di Loro Piana a Kitzbühel o di Moncler Grenoble a Courchevel

Un’altra spinta alla moda degli sport invernali è data dal mondo delle celebrity. Come esempio basti il look di  Julia Fox, che si è presentata per una chiacchierata con Seth Meyers indossando gli stivali da pattinaggio bianchi di Dsquared2, accompagnati da pelliccia bianca e hot pant. Tali stivali provengono dalla collezione FW11 del brand e sono un’interpretazione ironica e italiana dello stile après-ski. Dopo l’apparizione di Fox, il brand aveva lanciato un teaser su Tiktok in cui alludeva ad un possibile ritorno del modello, provocando l’accesa reazione degli utenti. È cominciata in poco tempo la corsa all’acquisto di questo pezzo vintage, chiunque voleva accaparrarselo. L’ultimo paio di ice-skating boot in vendita su Ebay è arrivato a costare la cifra spropositata di 10.000 dollari. Ci si chiede se in futuro Disquared2 cavalcherà l’entusiasmo del momento e rilancerà gli stivali, ma questa non è che  l’ultima riprova che mai come ora  gli occhi sono puntati sul mondo degli sport invernali e sullo stile après-ski. Tutto questo discorso si dimostra ancora più interessante se visto alla luce del fatto che i giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026 stanno per iniziare, e viene da chiedersi se le mise sfoggiate possano essere un ennesimo spunto per la moda invernale.