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Rolex è stata multata per 91 milioni di euro

Nel frattempo, le esportazioni degli orologi svizzeri prosperano

Rolex è stata multata per 91 milioni di euro Nel frattempo, le esportazioni degli orologi svizzeri prosperano

Si sa che dicembre è un mese costoso ma per alcuni è più costoso di altri. Rolex, ad esempio, è stata colpito da una salata multa di 91,6 milioni di euro da parte dell'agenzia antitrust francese, l'Autorite de la Concurrence. La penalità deriva da un presunto illecito crackdown decennale contro i propri retailer autorizzati in Francia a cui era stato (in maniera apparentemente scorretta) vietato di vendere orologi Rolex online. Il regolatore ha respinto categoricamente l'argomento di Rolex secondo cui il divieto di vendite online era necessario per contrastare la contraffazione e il commercio parallelo dove i preziosi orologi vengono venduti al di sopra del loro prezzo di mercato e soprattutto dove la loro autenticità è in molti casi ambigua. Le violazioni, secondo l’Antitrust francese, sono gravi poiché comportano la chiusura di un canale di marketing significativo, a svantaggio di consumatori e rivenditori. Questa notizia ha colto molti di sorpresa dato che la policy di Rolex e altri brand (anche di moda, si pensi a Chanel) di non vendere prodotti online è qualcosa che si dà per scontato e riguarda le strategie aziendali singole: non è specificato come Rolex avrebbe vietato queste vendite e dunque il nodo del problema potrebbe stare qui, ovvero nella maniera in cui il brand ha imposto ai rivenditori questo ban. Nella nostra umile opinione, acquistare un Rolex nuovo online ha qualcosa di sbagliato, un po' come trovare una borsa di Hermès in sconto - va contro l'ordine naturale delle cose. 

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L'unità francese di Rolex, ritenuta congiuntamente responsabile insieme a Rolex Holding SA, Rolex SA e la Fondazione Hans Wilsdorf, è stata obbligata a informare i rivenditori della decisione. Inoltre, dovranno pubblicare un riassunto della decisione sul loro sito web entro due mesi per sette giorni consecutivi. Tradizionalmente discreta, Rolex ha scelto di non commentare la questione anche se molti pensano che il prossimo passo della vicenda sarà un silenzioso patteggiamento. La posizione del regolatore solleva interrogativi sulle implicazioni internazionali di questa decisione: ovvero, se la vendita online fosse autorizzata in Francia, questo significherebbe un cambiamento della policy del brand anche in altri paesi? O in tutti? In realtà, tecnicismi legali a parte, il ban non autorizzato che Rolex aveva applicato sembra sia legato a una questione di controllo del prodotto, sia a una limitazione della privata iniziativa dei singoli retailer che, mettendo in vendita l’orologio online, agirebbero con un’autonomia che al brand piace davvero pochissimo creando appunto zone d’ombra dove potrebbe prosperare la rivendita non autorizzata di orologi grazie al relativo anonimato favorito dal commercio online.

In modo interessante, questa situazione si situa in un panorama più ampio che ha visto una significativa crescita del mercato di orologi svizzeri solo nello scorso novembre:  come riportato da MF Fashion, nonostante una leggera diminuzione del 1,3% nel mercato degli orologi in acciaio, le esportazioni di orologi svizzeri hanno raggiunto la cifra straordinaria di 2,5 miliardi di franchi (circa 2,6 miliardi di euro) il mese scorso. Questo rappresenta un aumento del 7,7% in undici mesi, riflettendo le prestazioni del 2022. La crescita del valore complessivo degli orologi, escludendo quelli con un prezzo compreso tra i 200 e i 3.000 franchi, indica una tendenza positiva. Gli orologi con un prezzo superiore a questa fascia hanno registrato una crescita del 5%. Gli Stati Uniti rimangono un mercato cruciale, superando i 400 milioni di franchi svizzeri nonostante una modesta crescita dello 0,9%. Hong Kong si è posizionata al secondo posto a novembre con 207 milioni di franchi, mentre Regno Unito e Giappone hanno registrato una crescita sostanziale del 16% e dell'11%, rispettivamente. Dall'altra parte, Francia e Italia hanno registrato cali del 2,9% e dello 0,3%, evidenziando dinamiche di mercato che iniziano a mutare. Osservando questi dati si capisce bene come Rolex (e possibilmente anche altri brand dal simile, altissimo livello come Patek Philippe che ad esempio non vende online) non abbia tutto questo grande interesse ad ampliare la distribuzione di un prodotto che nasce già, per necessità, in tiratura limitata. Dato il ruolo di leader dell’industria di Rolex, però, solo il tempo dirà come e se questo incidente spingerà a cambiamenti più ampi nel mercato degli orologi di lusso.