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È l’inizio della fine per gli smartwatch?

La crisi delle forniture e la rivincita delle controparti vintage stanno cambiando le sorti degli orologi digitali

È l’inizio della fine per gli smartwatch?  La crisi delle forniture e la rivincita delle controparti vintage stanno cambiando le sorti degli orologi digitali

Secondo un report di Counterpoint Research, il settore degli orologi smart sta perdendo mercato a ritmo costante. Dopo aver terminato il 2022 con una sorprendente caduta del -8%, il primo trimestre del 2023 ha assistito ad un ulteriore perdita del -1,5%. L’unico paese che ha registrato una crescita di share è stata l’India, con un aumento di ben 121%, e vendite complessive che rappresentano il 27% dell’intero pianeta. Principale complice di questa generale crisi economica degli smartwatch resta la guerra in Ucraina, che sta limitando le catene di fornitura per le aziende tecnologiche di ogni tipo incedendo gravemente sull’intero settore, anche se il recente rinnovamento di popolarità degli orologi vintage, personalizzati, o semplicemente analogici risulta essere sicuramente un altro fattore influente di questo fenomeno. 

Apple continua a trainare l’intero settore smartwatch, nonostante questo 2023 anche il brand co-fondato da Steve Jobs abbia anch’esso perso circa il 6% rispetto all’anno precedente. Inoltre, la rapida crescita di mercato che sta avvenendo in India rispecchia molto difficilmente una possibile ripresa da parte delle vendite di orologi come l’Apple Watch, dato che nel Paese la maggior parte delle vendite di orologi connessi avviene nel caso degli articoli più economici, come quelli di Fire Boltt, l’azienda orologiera indiana che nel primo trimestre del 2023 è riuscita a superare persino Samsung, raggiungendo il secondo posto come brand preferito al mondo. Secondo l’analista di Counterpoint Research, Woojin Son, la forte crescita di vendite che hanno sempre dimostrato gli smartwatch adesso si trova in un periodo di stagnazione perché «in mezzo a un rallentamento globale della domanda, le tendenze di consumo sono cambiate e si basano molto più di prima sulla spesa.»