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Ian McKellen ha aperto una sfilata della London Fashion Week

Impossibile non amarlo e impossibile non amare S.S. Daley

Ian McKellen ha aperto una sfilata della London Fashion Week Impossibile non amarlo e impossibile non amare S.S. Daley

Dopo aver vinto l’LVMH Prize ed essere stato nominato miglior designer emergente ai British Fashion Awards, Steven Stokey-Daley fa parte della nuova fila di giovani creativi inglesi che sta rianimando la London Fashion Week. Ieri, c’è stato un nuovo highlight per la sua carriera: Ian McKellen, quel Ian McKellen, ha aperto lo show per la collezione FW23 di S.S. Daley prima e poi l’ha accompagnato recitando dal vivo il poema di Tennyson The Coming of Arthur. Da quanto Stokey-Daley ha detto a Vogue, è stato proprio McKellen a contattarlo per proporgli di collaborare al suo show. Il leggendario interprete di Gandalf e Magneto, tra l’altro, aveva già indossato gli abiti di Stokey-Daley nel 2021, per un editoriale di Observer Magazine.

@carolineissaofficial Can all #fashionshows have #ianmckellen energy? What a moment at #ssdaley FW23 #tiktokfashion #londonfashionweek original sound - Caroline Issa

La collezione FW23 di S.S. Daley ha aderito a un immaginario nautico, evocato tanto nei berretti e nei caban quanto nelle pareti della location, nel nome dello show (The Ninth Wave, dalla canzone di Kate Bush) e persino nella poesia letta da McKellen. A questo immaginario si sposavano suggestioni legate al mondo queer-marinaresco, un microclima narrativo popolato dal film Querelle di Fassbinder, da molti dei disegni di Tom of Finland, dai marinai di Gaultier e da quelli fotografasti da Pierre et Gilles. La collezione, comunque, era meno tesa a evocare suggestioni omoerotiche quanto a tirare fuori dalla divisa marinaresca e dagli archetipi storici e culturali linee, colori e singoli capi rappresentativi per poi dar loro un twist più moderno e concettuale che porta avanti quello stratagemma narrativo di sfruttare i significanti di specifici immaginari romantici, legati alla cultura e alla storia britanniche, per creare una continuità col presente rendendo esplicito quanto era implicito e modernizzando, sovvertendoli, i dettagli e le forme della tradizione.