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5 brand italiani da scoprire

Dalla poetica di Valentina Ilardi al regencycore di Lorenzo Seghezzi

5 brand italiani da scoprire Dalla poetica di Valentina Ilardi al regencycore di Lorenzo Seghezzi

Costruire un’identità che risulti immediatamente riconoscibile o funzionale alle richieste di un mercato sempre più competiivo è, forse, la sfida più grande per un brand di moda. Qui abbiamo selezionato 5 brand che, pur essendo diversi per attitudini e reference, hanno tutti un chiaro immaginario estetico di riferimento. Dai pizzi che fanno da ponte tra lo streetwear e la couture di Valentina Ilardi alla sartorialità di Feelomena fino alle stampe 3D di Domenico Orefice o agli accessori di culto di Blasted Skin, la nostra selezione arriva alla corsetteria di Lorenzo Seghezzi.

VI Valentina Ilardi

VI è un brand partorito dalla mente di Valentina Ilardi, editor in chief di Grey Magazine e stylist affermata a livello internazionale. Il brand omonimo costituisce un ulteriore sviluppo all’interno del suo percorso creativo che, a partire dal 2020, ha iniziato a plasmare fili, tessuti e trame. La sua narrativa radicale ha trovato nella linea di abbigliamento VI un’estensione estetica e materica degli immaginari precedentemente esplorati attraverso editoriali e portrait. Retrofuture, l’ultima collezione del brand, indaga il concetto di dimensione temporale attraverso silhouette che si stratificano in contrasti asincroni che ora attingono alla poetica del Romanticismo, ora alla scena grunge americana. Dai pezzi rubati al guardaroba sportswear come i leggings da ciclista intarsiati di pizzo e rete ai volumi e ai drappeggi che sembrano evocare la Gilded Age e il mondo della couture decostruita in tessuto tecnico, VI evoca la potenza narrativa di una moda che non ha paura di sconfinare nella contaminazione di immaginari e linguaggi poeticamente contraddittori. 

 

Feelomena

Il nome del brand è un programmato caso di omonimia fonetica: Feelomena porta il nome della sua designer (Filomena Saltarelli) e richiama il verbo inglese “feel”. Il tutto per dare voce a una femminilità e a un minimalismo dai toni spregiudicati che fanno del rigore sartoriale il core della sua estetica tranchant. Le sue collezioni riprendono filoni narrativi sviluppati a partire dalla cultura giapponese come l’harakiri, il suicidio obbligatorio o volontario con cui il samurai si sottraeva alla pena capitale, o manifestava solennemente la propria protesta contro un’ingiustizia patita squarciandosi il ventre con la spada. Blu, bianco, grigio e nero le palette cromatiche di riferimento per costruire una narrazione improntata sull’esaltazione di un minimalimso frammentatato in tagli, spacchi, rigore e proporzioni che uniscono il made in Italy all’heritage giapponese.

 

Domenico Orefice

Domenico Orefice è un giovane designer che si è formato al Polimoda di Firenze. Ha iniziato a lavorare all’idea di fondare un suo brand fin dall’età del liceo, lanciandosi su una sua linea a soli 17 anni. Il suo immaginario estetico attinge dal mondo dell’extreme climbing e del trekking per fonderli con i codici del tailoring made in Italy. Dai vestiti neri in jersey alle slim shoes stampate 3D fino agli accessori embeddabili sugli outfit, Domenico Orefice ha concepito un hybrid sportswear che ha in sé del disruptive. Il suo team interdisciplinare si avvale dell’experptise di 14 profili suddivisi tra grafici, informatici, 3D artist, art director e designer che sfruttano un approccio 3D per sviluppare accessori stampati in TPU o applicare la stessa tecnologia all’interfaccia del sito.

 

Blasted Skin

Blasted Skin è un marchio di accessori non convenzionali in pelle, creato da Federica Sivieri nel 2017. Bustini, collane girocollo, cinture, bracciali e borse richiamano la sfera della lingerie bondage  in pelle  lavorata accuratamente con intarsi che le conferiscono un aspetto delicato ed esclusivo. Trasportando il mondo dell’underwear dalla dimensione privata a quella collettiva, Blasted Skin combina la provocazione del sexy con la sacralità del liturgico e la scena del clubbing nord-europeo. Il brand porta avanti con convinzione i valori slow fashion per una produzione su scala umana: tutti i materiali sono reperiti in Italia, utilizzando cuoio pieno fiore, conciato al vegetale in Toscana da tannini naturali estratti da piante senza prodotti chimici per ridurre l’impatto ambientale. Ogni prodotto, inoltre, è realizzato meticolosamente con un procedimento che utilizza sistemi digitali uniti a tecniche artigianali lunghe ed elaborate.

 

Lorenzo Seghezzi

Lorenzo Seghezzi è un brand italiano specializzato nella produzione di corsetti su misura made in Italy. Lavorando sul concetto di genere e sulla costruzione di corpi autodeterminati, Lorenzo ha iniziato a  progettare la sua prima collezione nel corso del 2020 dopo essersi laureato alla NABA di Milano. La sua SS23 amplia ulteriormente l’immaginario queer del brand, strutturando una collezione che ha fatto del denim distressed il manifesto poetico di una moda inclusiva e modulabile sulla base delle proprie esigenze o delle proprie aspirazioni estetiche. Partendo dall'esplorazione delle contraddizioni associate all’arte della corsetteria e calandola all’interno di una narrazione dichiaratamente queer, Lorenzo Seghezzi ha finito con il trovare una community di riferimento disposta a ribadire l’importanza di potere percorrere strade non ri(con)ducibili al binarismo di genere.