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Perché Valentino ha scelto di supportare ACT N°1

Immaginari estetici autentici a confronto

Perché Valentino ha scelto di supportare ACT N°1 Immaginari estetici autentici a confronto
ACT N°1 SS23
ACT N°1 SS23
ACT N°1 SS23
ACT N°1 SS23
ACT N°1 SS23

Per questa edizione della Milano Fashion Week donna, Valentino ha scelto nuovamente di supportare un brand di moda emergente sulla scena italiana, offrendo ad ACT N°1 un’esposizione mediatica che il brand fondato nel 2016 da Galib Gassanoff e Luca Lin, da solo, non sarebbe riuscito a ottenere. Pierpaolo Piccioli ha deciso di puntare sulla storia di due designer per cui la moda è un atto primario: vestirsi, rivestire, aggiungere, sottrarre e scolpire sono solo alcune delle operazioni alla base del processo creativo di una collezione di moda. E, per la SS23, ACT N°1 ha voluto riflettere sul senso del tempo. 

Il tema dell’incessante scorrere di secondi, ore e minuti è stato così centrale da sviluppare una partnership con Casio Vintage: una selezione di look è stata sviluppata utilizzando gli orologi, concepiti come una sorta di armatura di metallo. Ricamati su abiti e top in tulle o applicati su una giacca di lana, ricalcano la funzione primaria della protezione dall’esterno. Gli orologi sono un simbolo dell'evoluzione e del tempo, ci legano al passato e ci motivano per il futuro, senza fermarsi mai. Così come le palette cromatiche di riferimento, il casting  di modelli - la variabilità di body shape ed età di chi esibiva ACT N°1 in passerella ha messo in discussione la rigidità con cui abbiamo sottoscritto un canone estetico a volte draconiano - e l’alternanza di un guardaroba sfumato verso diverse occasioni e momenti di riferimento hanno messo su un’idea di abbigliamento in cui il romanticismo ha avuto nettamente la meglio sull’idea di cerebralismo, presentando comunque una collezione indossabile.

ACT N°1 SS23
ACT N°1 SS23
ACT N°1 SS23
ACT N°1 SS23
ACT N°1 SS23

Non è mancata, poi, una riflessione più marcatamente collettiva, rintracciabile nelle maschere esibite in passerella: inizialmente utilizzate e sviluppate per l'autodifesa, le maschere sono andate a sovrapporsi sempre più con l’idea di persona finendo con l'alimentare i serbatoi semantici di opere d’arte, letterarie e culturali.  Da ACT N°1 il concetto di maschera viene espresso da elementi dell’Opera Tradizionale Cinese con dettagli rivisti per rappresentare un gesto vestimentario in grado di legare indissolubilmente passato, presente e futuro. E poi corsetti, balze in tulle con volumi, texture e strutture danno l'idea di uno scudo. Al di là di quello che è un immaginario estetico sovrapponibile, in parte, con il microcosmo di Valentino, anche l’atteggiamento votato alla ricerca e all’inglobazione di scenari interessanti è ciò che ha unito i due brand nella narrazione di un processo genuinamente inclusivo.  In collaborazione con Cuoio di Toscana, ACT N°1 ha sviluppato una capsule di sandali con suola in cuoio verde, secondo criteri ecosostenibili regolati da stringenti normative. Il cuoio è infatti un materiale naturale, le suole sono realizzate seguendo la tecnica della lenta concia in vasca al vegetale, che prevede la trasformazione delle pelli grezze in un materiale durevole. 17 milioni di follower potenzialmente sintonizzati sulla diretta trasmessa dall’account Instagram di Maison Valentino per lo show di ACT N1 sono stati il mezzo più immediato per sostenere un progetto creativo in cui Pierpaolo Piccioli ha scelto di credere e di investire personalmente. È stata l’idea di talento però, nella sua concezione di dono, a rendere funzionale (oltre che bella) questa mentorship di Valentino nei confronti di ACT N°1.