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Quando Kanye West non vestiva solo di nero

Ricordo dell'ultimo Kanye pre-Yeezy

Quando Kanye West non vestiva solo di nero Ricordo dell'ultimo Kanye pre-Yeezy

«Voglio essere il rapper meglio vestito nel giro» è una frase che suona pretenziosa e complicata da dire quando non hai ancora pubblicato un solo album e sei conosciuto solamente per aver prodotto delle canzoni. Una frase che, pensandoci bene, si presta benissimo al personaggio pretenzioso e complicato di Kanye West. Nella seconda puntata di jeen yuhs, Ye mette in chiaro le sue ambizioni con un manifesto vero e proprio di determinazione e ostinazione, due qualità che lo hanno sempre contraddistinto in tutta la sua carriera - e vita. Il legame con la moda è sbocciato piano piano, seguendo un percorso più tortuoso di quanto evidentemente Kanye si aspettasse. Dal suo desiderio di essere il rapper meglio vestito alla possibilità di fare moda sono passati dieci lunghi anni, un periodo in cui Kanye West ha provato di tutto per entrare in un sistema elitario come quello del fashion, che invece si ostinava a tenerlo a debita distanza. Così Ye ha iniziato il suo atto di ribellione

Quando il rapper, tra il 2012 e il 2014, ha iniziato a mostrarsi in pubblico sempre più spesso con outfit da urlo che palesassero quanto fosse più forte del fashion system, era evidente che un sentimento di protesta si fosse manifestato in lui. Questo era emerso anche dai suoi rant in programmi radiofonici, in cui, senza peli sulla lingua, ricordava a tutti quanto contasse nella pop culture, sparando a zero senza preoccuparsi delle conseguenze. «Look at Gaga: she’s the creative director of Polaroid. I like some of the Gaga songs, what the fuck does she know about cameras?» Vi dice qualcosa?

D’altronde, la sua influenza sul gusto del pubblico è riscontrabile ancora oggi, tanto da eseere riuscito a rendere immortali outfit che ancora oggi, a distanza di anni, sembrano incredibilmente attuali. Abbinare una biker jacket Saint Laurent con una hoodie o una pelliccia con le Timberland non è più groundbreaking, e il merito di tutto questo è proprio di Kanye West, che per primo ha scosso le fondamenta della moda e dello streetwear dando libero sfogo alla sua fantasia.

Kanye è stato il primo a riprendere il trend del tie-dye ben prima che tornasse di moda pochi anni fa. È stato l'unico a bucare gli schermi con la combo completo sartoriale ed Air Jordan 1 Banned, e probabilmente anche il primo rapper dell'era moderna a vestire marchi mai avvicinati dai rapper comuni, come Haider Ackermann, Bottega Veneta o Rick Owens. La sua rivolta contro la moda è servita per far capire che anche senza disegnare dei vestiti, Kanye West faceva tendenza più dei designer stessi. Durante il Watch The Throne Tour si esibì più volte con un kilt di pelle di Givenchy, commissionato a Riccardo Tisci, probabilmente il primissimo designer capace di avvicinare moda e rap. Quando gli chiesero il motivo di quella gonna, Kanye rispose che non c'era più una barriera di gender nel suo modo di intendere la moda: «Perché non dovrei indossare un kilt? In passato le gonne le mettevano i soldati, e uccidevano persone vestendo una gonna» aggiunse lapidario Ye


Nella moda come nella musica, Ye ha sempre plasmato il gusto collettivo con quello personale, reinventando, osando, assumendo lo status di influencer prima della loro venuta. Quando l’estate scorsa ha iniziato a farsi fotografare vestito Balenciaga e con il volto coperto da una maschera è bastato poco tempo prima che sui social spuntassero dei "cloni" che, armati di stivali Crocs Balenciaga e giacca Yeezy Gap scimmiottavano gli outfit delle ultime uscite pubbliche di Ye. Il rapporto di Kanye con le maschere ha in realtà radici ben più profonde e risale al 2014, con il tour di Yeezy e l'apporto di Margiela. Proprio il 2014 è stato un anno importante nella vita di Kanye West, che dopo anni d attesa ha avuto l'opportunità che aspettava da tempo, iniziando una collaborazione con adidas - la firma sul deal ci fu a fine 2013 - che gli garantisse tutti i benefit di cui aveva bisogno, oltre che la possibilità di disegnare una sua linea di abbigliamento, la prima di tante, rilasciata poi nel 2015. Sembrava naturale che succedesse, eppure non è così, perché, come detto prima, pareva quasi che la moda temesse la creatività senza confini di Kanye West.

Anche per questo la strada di Kanye West verso il mondo della moda lo ha visto passare dall'internship da Fendi e dalle collaborazioni con Nike e Louis Vuitton, fino ai timidi tentativi di sbarcare nel business con il suo primo brand, Pastelle, prima della sua collezione "DW by Kanye West" datata 2011, molto criticata dagli addetti ai lavori, e alla sua collaborazione con A.P.C. nel 2013. Il deal con adidas, col senno di poi, si è rivelato essere tutt'altro che un traguardo definitivo per Ye. Attualmente Kanye è infatti in un rapporto di collaborazione con GAP, e anche il suo legame con Balenciaga non è banale nel suo essere. Pensare che un domani Ye possa essere nominato creative director di una maison non è più utopia come lo sarebbe stato dieci anni fa, e questo ci mostra ancora una volta come le mani di Kanye possano arrivare ovunque, la sua influenza modificare ambiti che neanche immaginavamo potessero essere sfiorati da Yeezy. Definire Kanye West solo un rapper è ormai riduttivo da diverso tempo, almeno dal 2014.