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5 cose da sapere sulla collezione FW21 di Supreme

Dalla parodia della pasta Barilla fino al ritorno dei gadget fuori di testa

5 cose da sapere sulla collezione FW21 di Supreme Dalla parodia della pasta Barilla fino al ritorno dei gadget fuori di testa

Con l’acquisizione da parte di VF Corp e la vittoria definitiva sui legal fake, la creatività che alimenta Supreme ha visto un nuovo impeto. Il brand ha iniziato a espandersi silenziosamente nel mercato del lusso, aprendo ad esempio una location nel Dover Street Market di Londra, ma anche tornando ai giorni gloriosi delle sue collaborazioni over the top, come ad esempio quella della Metropolitana di New York, che ha visto un treno diventare un letterale Box Logo su rotaie. Ma il brand ha davvero superato se stesso con la nuova collezione FW21, il cui drop globale è stato fissato per il prossimo 19 agosto, e che include un catalogo di prodotti ricchissimo in cui si può leggere, fra le righe, l’evoluzione vissuta dal brand.

Per analizzare più da vicino tutti i dettagli e le reference, ecco le 5 cose da sapere sulla collezione FW21 di Supreme.

1. L’avvicinamento al mercato del lusso

Pur rimanendo nello spirito uno streetwear brand, Supreme ha sempre collaborato con i grandi protagonisti del mondo della moda. Questa stagione però, specialmente nella categoria dell’outerwear, alcuni degli item presentati hanno una distinta impronta luxury che, insieme alla recente apertura di un corner dedicato a Supreme nel Dover Street Market di Londra, fa pensare a una lenta ma progressiva espansione del brand verso fasce di mercato più alte. Il prodotto in questione è un cappotto in lana di alpaca co-firmato insieme a Loro Piana e presente in due colorway – ma non mancano giacche in pelle lavorata con interni in satin e collaborazioni con Schott, che includono un puffer jacket in pelle di vitello e un Perfecto decorato con una grafica del celebre film Il Corvo

2. New York e la nostalgia

L’autenticità e il legame con New York, città natale del brand, sono le cifre inalienabili del DNA di Supreme. Un amore verso la Grande Mela e la sua street culture che in questa collezione è emerso di nuovo attraverso tre pezzi di outerwear: il primo è una Puffer Jacket ricoperta da una stampa all-over dei giovani skater newyorchesi radunati a Lafayette Street, location del primo storico negozio Supreme; il secondo è una Shell Jacket decorata con i volti di due dei più importanti rapper della scena di New York, Nas e DMX; il terzo è un parka decorato con i simboli dei New York Yankees. Ma non mancano anche t-shirt che riproducono lo skyline di New York e i graffiti delle sue metropolitane.

3. Le collaborazioni artistiche

Supreme non è solo pop culture ma anche legame con il mondo dell’arte e del design. Questa stagione tre sono le principali personalità artistiche il cui volto o le cui opere appaiono sui capi del brand: il primo è il leggendario produttore musicale della Columbia Records, Rick Rubin, che diventa protagonista di una t-shirt; il secondo è l’illustratore surrealista giapponese Tadanori Yokoo, celebre per i suoi poster disegnati per i Beatles, Cat Stevens e Santana; il terzo è Christopher Wool, le cui opere senza titolo decorano work jackets e jeans. Ma c’è anche una serie di vassoi di porcellana e abiti decorati con gli artwork di Lady Pink.

4. I gadget fuori di testa

Tavolini da ping-pong, robot Gundam, letti Hästens Maranga, occhiali da sci Carrera, cioccolatini di Skittles, seghetti e scatole di cristallo, un ceppo di legna da ardere, un megafono, una risma di carta intestata, balaclava, stampanti portatili, un coltellino svizzero. I gadget che il brand si prepara a lanciare sono forse fra i più eclettici e bizzarri che si siano mai visti – e sono già un cult assoluto.

5. Le t-shirt con le parodie di Barilla e Shrek

Ovviamente, dopo i gadget fuori di testa, non potevano mancare le t-shirt: due in particolare hanno catturato la nostra attenzione. La prima riproduce la confezione di un pacco di spaghetti di Barilla, e si chiama appunto Spaghetti Tee; mentre la seconda, già destinata ad ottenere un enorme successo di pubblico sull’ondata della moda-trolling, riproduce il nome del brand con le lettere usate per il titolo di Shrek.