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Perché LVMH ha scelto Rihanna

Dietro la partnership si nascondono ragioni economiche e culturali

Perché LVMH ha scelto Rihanna Dietro la partnership si nascondono ragioni economiche e culturali

Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito ad alcuni dei momenti di maggior successo di Rihanna. Immigrata negli Stati Uniti dalle Barbados all'inizio degli anni Duemila, è riuscita ad ottenere la fama internazionale grazie alla sua musica e al suo stile. Proprio in questi ultimi cinque anni, abbiamo visto Rihanna espandere il proprio potere e la propria creatività anche in settori che vanno ben oltre il campo della musica, primo fra tutti l'industria della moda. 
Ha pubblicato il suo album più acclamato, Anti, è diventata il direttore creativo della collezione femminile di PUMA, ha lanciato una linea di lingerie - Savage x Fenty, ha dato vita ad una collezione di make-up - Fenty Beauty, e più recentemente ha collaborato con il conglomerato del usso francese LVMH per il lancio della sua nuova linea di abbigliamento Fenty Maison, una label del lusso a tutti gli effetti. 

Questo evento è stato definito da molti una pietra miliare per la comunità black, dato che l'artista è la prima donna di colore a lanciare una linea di moda insieme al gruppo del lusso francese. Nonostante tutto questo sia effettivamente vero, e sia realmente un evento storico, non lasciamoci confondere. LVMH non ha assunto Rihanna per la sua esperienza nel campo della moda, né come tentativo di diversificare il proprio team di designer. Come Virgil Abloh da Louis Vuitton, i due sono stati scelti semplicemente perché vendono, i loro nomi vendono

Ciononostante, non dobbiamo sminuire il valore e l'impatto che Rihanna ha avuto nel settore fashion negli ultimi anni. La cantante delle Barbados è riuscita a dare vita ad una linea di lingerie totalmente inclusiva, disegnata per ogni tipo di corpo, che è andata completamente sold out; la collezione di sneaker disegnata per PUMA è andata sold out in meno di un'ora. Il suo brand Fenty Beauty, distribuito da Sephora (di proprietà di LMVH) nel 2018 ha incassato oltre 500 milioni di euro

Quindi, naturalmente, LVMH ha visto un'altra opportunità fruttuosa e ha scelto di capitalizzare il potere di vendita della cantante. Ma con questa partnership LVMH ha reso perfettamente chiare le sue intenzioni: vendere. Se Rihanna non fosse Rihanna, sarebbe stata assunta ugualmente? O il gruppo avrebbe scelto di investire su qualche altro nome di primo piano? 

Sebbene questa partnership potrebbe riguardare solo il potere di vendita di Rihanna, per fortuna Riri porta un approccio interessante alla collezione, sotto molti punti di vista. Nell'intervista rilasciata a Times Magazine qualche giorno fa, @badgalriri ha rivelato che la collezione, ispirata principalmente alla sua estetica e al suo stile personale, si rivolge in ogni caso ad un vasto range di taglie e corpi. Rihanna ha inoltre dichiarato di essere sempre alla ricerca di giovani designer: 

Guardo sempre le collezioni dei neolaureati, cerco sempre qualcuno che voglia fare un'esperienza da noi. Lo abbiamo fatto con un paio di giovani designer e lo faremo anche con altri... Accolgo la visione di tutti qui, è quello di cui abbiamo bisogno. Non posso pensare di sapere tutto. 

Quindi anche se le azioni di LVMH non sono spinte esclusivamente da motivi etici ed inclusivi, si spera che la nomina e il successo di Rihanna contribuiranno a spianare la strada ad altri designer black - anche a quelli senza 71 milioni di follower. 

Un primo sguardo alla collezione ci è stato regalato proprio da Times Magazine e in un video pubblicato qualche giorno fa, rivelando una selezione di look in denim e lino dalle spalle squadrate, risvolti e colori neutri. Nonostante non siano look dirompenti o totalmente innovativi, siamo sicuri che questo venerdì durante il pop-up a Parigi i capi andranno sold out. Ogni settimana inoltre ci saranno nuovi arrivi nello store online, seguendo un metodo simile a quello dei drop. 

Chissà, forse la partnership tra Rihanna e LVMH scatenerà una sorta di effetto-Supreme, con code di fan che si accalcano fuori dai negozi e intasano i siti online pur di riuscire a comprare qualcosa.