Vedi tutti

Cosa dobbiamo aspettarci dal Celine di Hedi Slimane

Aspettando lo show di debutto del 28 settembre

Cosa dobbiamo aspettarci dal Celine di Hedi Slimane Aspettando lo show di debutto del 28 settembre

Tre, due, uno. Il conto alla rovescia è quasi scaduto. Celine sta per mostrare al mondo il suo nuovo volto sotto la guida di Hedi Slimane, nominato nel gennaio 2018 creative director della Maison. L’appuntamento in diretta dalla Paris Fashion Week è per venerdì 28 settembre alle ore 8.30 pm, ma gli interrogativi su come il designer di origini abruzzesi rivoluzionerà la label si moltiplicano sempre più: l’estetica asciutta e rock’n roll di Hedi spazzerà via lo stile effortless di Phoebe Philo? Come reagiranno stampa e fan del marchio alla prima collezione? Un’intervista rilasciata qualche giorno fa da Slimane alla giornalista Laurence Benaïm per Le Figaro ci aiuta a ripercorrere i primi cambiamenti significativi attuati dal creativo e ad ipotizzare i suoi passi successivi.


L'action plan di Slimane

La parola d’ordine dell’ultima avventura di Hedi Slimane, che torna al lavoro a due anni di distanza dal licenziamento da Saint Laurent, è tabula rasa. Il suo arrivo segna l’inizio di una nuova era per Celine che, per sottolinearlo, ha sospeso il sito di e-commerce fino alla presentazione della prima collezione. Allo stesso modo tutto il contenuto dell’account Instagram, con le foto pubblicate dal precedente direttore artistico Phoebe Philo, è sparito, facendo spazio a un video teaser composto dalla prolungata inquadratura di una specie di sipario dorato che introduce il nuovo logo della label: il nome “CELINE” in lettere maiuscole nere su sfondo bianco, privato dell’accento acuto sulla “e”.

Il secondo progetto a comparire sul profilo del marchio del gruppo LVMH è una serie di ritratti in bianco e nero di ragazze e ragazzi dall’aspetto androgino, che, con la loro estetica minimalista e il mood rock underground, non solo sono un chiaro esempio dello stile che ha decretato il successo di Hedi Slimane, ma ricordano molto il suo lavoro per Saint Laurent. Anche se ancora, purtroppo, non ci ha regalato nessuna anteprima sui capi d’abbigliamento che vedremo in passerella, il designer di origine italiana ha placato in parte la curiosità mostrando due borse. Il primo modello, in pelle nera, battezzato “16” in riferimento all'indirizzo del nuovo quartier generale della griffe in rue Vivienne 16 a Parigi, è spuntato al braccio di Lady Gaga, mentre il secondo è la monogram “C”, una tracollina trapuntata con la chiusura simile a quella usata dalla Maison negli anni ’70.

"La mia Celine sarà diversa, nel rispetto dell'esprit français".

Slimane lo dice chiaramente alla giornalista Laurence Benaïm e, se la novità principale è l’introduzione di una linea uomo, una couture e una di profumi, con l’aggiunta di atelier all’interno degli headquarters; i cambiamenti maggiori riguardano la strategia commerciale. Niente più collezioni tradizionali, ma negozi pop-up, drop e capsule di piccole dimensioni insieme ad una selezione di capi senza tempo, come jeans e capispalla sartoriali. Tutto questo comporta anche un piano di restyling a livello retail e grandi aspettative da parte di LVMH che spera di far aumentare il fatturato dell’azienda da “1 miliardo di euro ad almeno 2 miliardi di euro se non 3 miliardi, o forse più, entro cinque anni”. E a livello creativo cosa succederà? Per ora si sa solo che le sfilate saranno meno tradizionali. 

La rivoluzione inizia dal logo

Pare che, quando un designer arrivi in un’azienda iconica dalla lunga tradizione, la prima cosa da fare sia il rebranding, cioè modificare il logo originale, segnando così l’inizio ufficiale di una nuova era. È quello che successo con Riccardo Tisci da Burberry ed è quello che ha sempre fatto Slimane, trasformando prima "Christian Dior monsieur" in "Dior Homme", YSL in "Saint Laurent Paris" poi e, ora, privando Celine del suo accento. La scelta di elidere questo segno grafico sulla “e”, ma anche di restringere la spaziatura tra le lettere, regalando all’insieme proporzioni minimal, si ispira alla versione originale, storica del logo, risalente agli anni ’60. Come succedeva all’epoca, a fianco della nuova “Celine”, su alcuni capi di abbigliamento e sul packaging comparirà la scritta “Paris”.

"Non si tratta di marcare il territorio, piuttosto il contrario. È una questione di ortodossia." - chiarisce riguardo al rebranding il neo direttore creativo a Le Figaro - "La scritta senza accento è radicata nella storia della maison, nella sua fondazione, per tornare a un allineamento architettonico e grafico essenziale per il progetto". 

La nuova era di Celine

Come cambierà Celine sotto la direzione creativa di Hedi Slimane? Un indizio sostanzioso ce lo offrirà la sfilata di oggi, ma la vera risposta la darà solo il tempo. Ciononostante non possiamo smettere di fare ipotesi sulla nuova era della Maison, un marchio che, fino ad ora, era profondamente legato alla visione di stile di Phoebe Philo. Cosa rimarrà del suo minimalismo effortless chic dal forte impatto, fatto di pezzi iconici come i cappotti cocoon, i pantaloni ampi e tagliati alla caviglia, gli abiti sottoveste, i pullover a V, i tacchi scultura, le maxi bag e le ciabatte pelose? Ne resteranno delle tracce o verrà totalmente cancellato dal suo successore? Lo chiede anche Le Figaro.

"I nostri stili sono ben identificabili e molto diversi." - puntualizza Slimane - "Comunque non si entra in una fashion house per imitare il proprio predecessore, né tanto meno per raccogliere l'essenza del suo lavoro, i suoi codici e gli elementi del suo linguaggio". Questo non significa che si debba completamente rivedere l'identità della maison, perché, come specifica l’uomo, "L'obiettivo non è neanche andare nella direzione opposta rispetto a chi ci ha preceduto. Questa sarebbe una interpretazione errata".

Quindi, probabilmente, la mossa di Hedi che, fin dai suoi giorni a Dior Homme ha controllato ogni aspetto creativo del marchio, dalle creazioni alle immagini della campagna pubblicitaria, sarà di applicare la propria storia, cultura e linguaggio all’heritage del brand, riscoprendo l’abilità nell'handmade degli atelier della maison, "un savoir-faire legato a uno stato mentale, a un modo di lavorare, alla capacità di capire immediatamente un modello: un feeling particolare che si può trovare solo a Parigi". Un tratto distintivo dell’ex Saint Laurent che sicuramente ritroveremo nelle sue nuove proposte? Le collaborazioni con artisti e musicisti. Per YSL ha lavorato con Catherine Deneuve, Courtney Love, Marilyn Manson, Kim Gordon, Josh Homme o Grimes; l’artista Daniel Arsham ha progettato i camerini dei negozi per Dior Homme; mentre la nuova bag di Celine è stata lanciata su Instagram da Lady Gaga.

Quello che sappiamo sul debutto

Mancano poche ore alla presentazione della collezione SS19 di Celine by Hedi Slimane, ripercorriamo brevemente quello che sappiamo. 

- La location della sfilata, annunciata, come ogni news fino ad ora, su Instagram con la foto di una struttura metallica sotto la cupola dell'edificio, sarà l'Hôtel des Invalides, complesso storico francese di musei che ospita anche la tomba di Napoleone, dove il designer aveva già ambientato una sfilata maschile di Saint Laurent. 

- L’invito è un regalo speciale. Si tratta di un coffret di sette volumi dedicati a 14 tra café e club iconici di Parigi frequentati ed amati dal neo direttore creativo di Celine.

L’appuntamento è alle 8.30 pm.