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La logo-mania conquista le passerelle

Egocentrismo o tendenza? Questo è il dilemma

La logo-mania conquista le passerelle Egocentrismo o tendenza? Questo è il dilemma

Da New York a Milano passando per Parigi la tendenza è una sola: il logo.

Far riecheggiare il simbolo del brand è ormai un'abitué delle grandi case di moda, come per firmare, segnare, rendere evidente che quello è un loro lavoro. Egocentrismo o pubblicità? Non è possibile saperlo, resta comunque il fatto che è possibile riconoscere la firma di un brand anche dalla forma, dal taglio che un capo assume, da come esso viene disegnato e abbinato nel complesso.

Durante gli ultimi Women's Fashion Week SS18 abbiamo ammirato sulle passerelle i lavori dei grandi della moda che hanno voluto impreziosire i loro abiti con un'inevitabile firma. Che sia basic, strong o ripetuta su tutto l'outfit non importa: è loro, è un logo!

Fendi infatti, a Milano, non ha lasciato spazio alla fantasia proponendo un bomber colmo di "F", simbolo della Maison, nel tradizionale color marrone. Dello stesso mood è anche Balenciaga che sui marsupi, tendenza di stagione, ripete ad oltanza il proprio logo.

Viaggiando verso New York, Fenty x Puma per la sua ultima collezione SS18 propone uno stile sporty, osando con l'oversize e con le nuances  e omaggiando il mondo del surf e delle moto. Proprio per questo le tutine aderenti sono un must su cui compare l'inevitabile logo "PUMA". E perchè non inserire nella propria collezione la firma di qualcun altro? Stiamo parlando di Off-White.

Quest'anno Virgil Abloh ha infatti disegnato per la sua collezione mini-pochette a forma di testate giornalistiche. Tra i modelli è infatti possibile ammirare "People" o "Time". Chapeau!

Da sempre capostipite della "logo-mania", Maison Chanel fa sfilare le modelle a Parigi con maxi bags black and white, morbide, dal manico corto, avvolte totalmente dalla scritta bold Chanel. 

Per ultimi, ma non perchè meno importanti, Helmut Lang by Shayne Oliver che riproduce la sua firma su camicie, pochette e valigiette; idem per Alessandro Michele e le molteplici scritte "Gucci" su bomber e maxi felpe.

La logo-mania ha ormai preso il sopravvento nel fashion system, ma in qualche modo, è giusto che i grandi designer diffondano il proprio individualismo sulle passerelle? Oppure è da considerare una semplice "tendenza"?

A voi l'ultima parola.