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Emeric Tchatchoua

Montreal, Canada

@emerictchatchoua

Direttore creativo di 3.PARADIS 

Montreal, Canada 

 

La tua quarantena: paure e sogni?

Durante la quarantena trascorro molto tempo con la mia famiglia, leggo molto e imparo a conoscere nuovi argomenti che in precedenza non avevo mai approfondito. Disegno anche tanto, la sofferenza del mondo e l'attuale crisi mi toccano davvero nel profondo del cuore, quindi attingo a questi sentimenti e uso l'arte come catalizzatore per ispirare e diffondere un messaggio di speranza, libertà e unità. Nonostante la situazione attuale sia un disastro totale, sento che potrebbe essere una buona opportunità per noi, umani, di mettere in discussione la nostra società attuale e ripensare il nostro mondo. Il mio sogno è che questo virus aiuti il ​​mondo intero a capire come stiamo fallendo come società. Spero davvero che la situazione attuale tiri fuori il meglio dalle persone e che tutti costruiremo insieme un percorso migliore per la nostra civiltà imparando dai nostri errori del passato per creare un futuro migliore per tutti. La mia paura è che la nostra società non impari nulla da questa situazione e torni alla vita normale come se non fosse successo nulla, continuando a inquinare, a produrre eccessivamente, a consumare troppo, a vivere in una società consumista che attribuisce un grande valore al possesso delle cose. 

 

Qual è la tua colonna sonora?

Attualmente ascolto Dans La Legende dei PNL, Meet the Woo di Pop Smoke, Sometimes di Young Troy, Les Derniers Salopards di Maes, Toxicity dei System Of A Down, La Boheme di Charles Aznavour e Milly Rock di Nadji. Ascolto anche molti panel come Tate Talks.