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Raw Edges Louis Vuitton Objets Nomades

LVNomades

Raw Edges Louis Vuitton Objets Nomades LVNomades

“Le fondamenta di Louis Vuitton si basano su idee creative e soluzioni rivoluzionarie”.

Raw Edges non è altro che la coppia creativa identificata da Yael Mer e Shay Alkalay. Dopo la laurea, conseguita presso Royal College of Art di Londra nel 2006, i due sono stati investiti di una serie di riconoscimenti internazionali - tra i quali il Wallpaper* Design Award, il British Council Talented Award e il premio Design Miami/Basel Designer of the Future.

Alcuni dei lavori di Raw Edges fanno parte di collezioni museali, come ad esempio quelli esposti al Museo di Arte Moderna di New York e all’Art Institute di Chicago. Oltre a ciò, Mer e Alkalay producono design in edizione limitata ed installazioni presso il loro studio di Londra.

Yael Mer e Shay Alkalay hanno collaborato con Louis Vuitton nella creazione di tre oggetti per la linea Objets Nomades: la Concertina Chair, il Concertina Table e la Concertina Light Shade. 

#1 Concertina Chair

La Concertina Chair è il risultato di un forte interesse di Yael Mer e Shay Alkalay nei confronti degli oggetti pieghevoli. Sopra ad una struttura realizzata in legno di frassino e metallo dorato, la seduta imbottita, composta da petali sovrapposti e rivestiti da speciale pelle Nomade, si tramuta in una sedia comoda ed intrigante. Originariamente ispirata ad un pezzo di tubatura industriale, la sedia è caratterizzata da un incredibile design che la rende complessa ma, allo stesso tempo, assolutamente naturale.

#2 Concertina Table

Il Concertina Table di Raw Edges si ispira al fiore del Monogram, simbolo della Maison Louis Vuitton dal 1896. L’eleganza delle gambe in legno di frassino e del top sagomato a trifoglio, contrastano armoniosamente con la pelle di vitello di colore giallo che lo ricopre - e che dona all’oggetto quello che i designer definiscono una “presenza speciale”.

#3 Concertina Light Shade

La carta dell’accattivante Concertina Light Shade di Raw Edges crea una luce soffusa - mentre la delicata struttura in metallo, che pare galleggiare nell’aria, forma un affascinante gioco di ombre e luci.

Per quale motivo avete accettato di creare un Objet Nomade per Louis Vuitton?

Ci piaceva la sfida di lavorare su una collezione di oggetti pieghevoli. Di solito l’attenzione viene rivolta su come fare oggetti pieghevoli che siano molto piccoli e piatti. In questo progetto ci siamo concentrati principalmente su come renderli grandi, sorprendenti e con una forte e reale presenza una volta aperti.Ci piace trovare un principio e poi provare ad applicarlo a diversi oggetti. In questo caso abbiamo iniziato con la poltrona, che è la più impegnativa, poi abbiamo applicato la comodità, la pieghevolezza, la robustezza ed infine il meccanismo al tavolo e alla lampada, un procedimento molto stimolante.

Durante la fase di progettazione per i vostri Objets, che cosa avete considerato come prima cosa: la forma o la funzione?

I prodotti sono piuttosto complessi nella loro geometria, così abbiamo dovuto considerare molto attentamente, sia la forma che la funzione. Ma non solo: ci siamo soffermati anche su ciò che la forma dell’oggetto esprimeva e se ci ricordava qualcos’altro. Ci siamo immedesimati nelle persone che viaggiavano con i bauli di Louis Vuitton alla fine del XIX Secolo.

Come avete chiamato i vostri Objets e perché?

La Collezione Concertina, come il principio del meccanismo pieghevole, era basato inizialmente su un meccanismo concertina.

A partire da oggi, ogni giorno pubblicheremo un contenuto sui designer coinvolti nel progetto Objets Nomades e sulle loro creazioni. Follow the design

http://www.nssmag.com/it/lvnomades 

#LVNomades