
La folle e azzardata campagna pubblicitaria di "Bugonia" Vi rasereste la testa per un film?
«Benvenuti al quartier generale della resistenza umana» è ciò che troverete scritto entrando sul sito Human Resistance HQ. La pagina, dalla grafica grossolana e i font discutibili, è nata in concomitanza con la promozione del prossimo film in uscita di Yorgos Lanthimos, Bugonia, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia e dal 23 ottobre al cinema. Remake del film coreano Save the Green Planet! (titolo originale «Jigureul jikyeora!»), uscito nel 2003 e diretto da Jang Joon-hwan, al suo esordio nel lungometraggio.
Jesse Plemons is scarily psychopathic in Bugonia, that calm, unnerving composure of someone so far gone beyond humanity that conspiracy has become reality. Each line delivery feels like a desperate reassurance to himself, clinging to paranoia as comfort and control for loss. pic.twitter.com/R1PzoSvYES
— Jillian (@JillianChili) October 22, 2025
Simile a tanti portali che si possono trovare online, covi di complotti e di civili che si mettono insieme per discutere e cercare soluzioni contro minacce apparentemente imminenti come la possibile invasione del pianeta da parte di specie aliene, il sito non è altro che un’estensione, un easter egg extra-cinematografico dell’opera con Emma Stone e Jesse Plemons. Non è difficile pensare che nel film Teddy, impersonato da Plemons, potrebbe utilizzare proprio questo sito nel tentativo di salvare la terra - a detta sua in pericolo - finendo poi per rapire la CEO (Stone) di un'importante azienda farmaceutica pensando che si tratti in realtà di un’andromediana.
@db_gordon Would you shave your head to see a movie early? BUGONIA held a bald screening in LA where people had to shave their head to see the movie early. #bugonia #fypage #bald #la So Fresh, So Clean - Outkast
La cura nel lavoro di pubblicità di Bugonia non è solo nell’immagine della pagina web, ma nei contenuti che offre ai suoi utenti, alcuni anche commentati da chi si è registrato. Si tratta di schemi, disegni, persino articoli, tutto materiale fittizio creato di proposito per la campagna promozionale. Il tocco di classe sono alcuni ritagli dalla rivista Forbes che riportano le interviste di Michelle Fuller, ovvero la CEO protagonista interpretata da Stone. Dei pezzi di cui vengono anche evidenziate alcune parti considerate sospette e che potrebbero servire per svelare la vera natura extra-terreste della donna.
Per la campagna pubblicitaria di Bugonia, il team marketing della pellicola non si è impegnato solo nel mondo online: a Los Angeles sono comparsi anche dei cartelloni che riportano la pubblicità della Auxolith, la società farmaceutica guidata da Michelle con tanto di foto dell’imprenditrice, vandalizzata con la scritta «feccia andromediana». Il tipico gergo dei frequentatori di www.humanresistancehq.com. Sempre nella città californiana, poi, a una preview del film sono state ammesse a teatro solo persone pelate. Nel caso in cui uno degli spettatori non fosse senza capelli, Focus Features ha pensato bene di adibire un angolo barbiere per rasare la testa a chiunque fosse disposto a tanto pur di guardare in anteprima la nuova opera di Lanthimos. Una prova di fiducia che, a tratti, ha fatto sembrare la fanbase del regista greco un vero e proprio culto.
Come sempre accade con i suoi lavori, Yorgos Lanthimos è stato in grado di creare un mondo la cui estetica è ogni volta capace di oltrepassare lo schermo, curando ogni particolare del lancio nei minimi dettagli come avvenuto anche con l’immagine di Bugonia. A far parlare molto è stato infatti anche il font scelto per il poster del film, realizzato da niente meno che Vasilis Marmatakis, graphic designer con cui l’autore greco prosegue la sua collaborazione cominciata nel 2009 con lo straniante Dogtooth e andata avanti per il resto dei titoli successivi. Un modo di fare cinema che si propaga anche fuori dalla sala, aumentando ed espandendo gli universi che altrimenti vivrebbero soltanto sul grande schermo.










































