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Come è andato il Converse All Star Series di Londra

Due giorni in compagnia di Octavian, Stephane Ashpool e Feng Chen Wang

Come è andato il Converse All Star Series di Londra Due giorni in compagnia di Octavian, Stephane Ashpool e Feng Chen Wang
Fotografo
Glauco Canalis

Gli Hoxton Docks sono un ex-deposito di carbone nel nord di Londra, situati a Shoreditch, il quartiere che meglio rappresenta la gentrificazione londinese nei suoi effetti più virtuosi. Anche i Docks hanno giovato degli effetti della rivalutazione: oggi è uno splendido spazio dal sapore industriale e tipicamente londinese, lo spazio dove Converse ha inaugurato - in occasione della della London Fashion Week - la Creative All Star Series, che contemporaneamente debuttava a Chicago, e che arriverà a Milano ad aprile in occasione della Design Week. “Imparare, creare, celebrare” (learn, craft, celebrate, ndr) è stato lo slogan dell’evento,  direttamente collegato alle attività che si sono svolte al suo interno. Lo spazio dedicato all’apprendimento ha visto dei guest d'eccezione prendere parte ai talk: Tyler The Creator e Stephane Ashpool su tutti. Il fondatore di Pigalle Basketball è stato uno dei protagonisti assoluti dell’evento. Per certi versi infatti, Ashpool riesce a incarnare perfettamente lo spirito di Converse, e della sua capacità di essere cross-settoriale.

  «La connessione che si sta sviluppando tra streetstyle e basket è molto importante per Converse, dato che loro hanno lavorato da sempre per unire i due mondi. Sono stati i primi a produrre scarpe da basket e step by step quelle stesse scarpe sono state indossate anche fuori dai parquet. Anche le Converse Pro Leather che ho customizzato, ispirandomi a Pigalle, le indosso oggi ma le userò anche per giocare a basket», ha detto Stephane Ashpool a nss magazine. 

All’interno dello spazio dell’Hoxton Docks sono stati riuniti circa 100 anni della storia di Converse, fra performance ed estetica cestistica: dalla Chuck Taylor - la prima scarpa da basket in assoluto - alla All-Star Pro BB passando per l’iconica Pro Leather, vera protagonista dell’evento. Una storia che annovera tra i suoi protagonisti Julius “Dr. J” Erving, così come Magic Jonhson e che ora, con il ritorno di Converse tra le scarpa da performance, punta su uno dei giovani più interessanti dell’NBA, Kelly Oubre Jr, che è stato capace di continuare quel lungo gioco di ispirazioni reciproche che da anni va avanti tra fashion e basket. In risposta alla domanda di nss magazie su quale fra i due preferisse, ha risposto:

«È certamente il fashion che si lascia ispirare dal basket, molto più del contrario. Lo faccio anche io, oramai da 10 anni. È una cosa che sta diventando sempre più popolare, perché la moda è ciclica, ma quando passerà io continuerò a trarre ispirazione dal basket».

Durante l’evento, è stato anche possibile acquistare alcuni delle più iconiche e recenti silhouette Converse, oltre ad avere la possibilità di customizzarle in maniera quasi totale. La Pro Leather Triple White OG è stata presentata come la “tela perfetta” per creare e reinventare. Un lavoro in cui una designer come Feng Chen Wang è davvero un campione: la stilista londinese di origini cinesi ha recentemente collaborato con Converse, rilasciando una particolarissimi 2-1 Chuck 70.

«Credo sia molto interessante che le persone abbiano potuto provare in prima persona quanto è difficile riuscire a rielaborare una scarpa e toccare il prodotto con le loro mani», ha detto Wang a nss magazine. «Mi sono ispirata parecchio alla Cina e al loro modo di lavorare in maniera artigianale. Ho poi fuso tutto insieme a quello che ho imparato a Londra, provando a ottenere un buon mix tra tradizione e innovazione».

Sempre Feng Chen Wang ha posto poi l’accento sulla possibile mescolanza stili e influenze: un trend che sta già prendendo piede sulle principali passerelle di tutto il mondo e su cui anche Eastwood Danso, giovane designer londinese e anche lui protagonista della due giorni di Converse, sta lavorando.

Ciò che il brand ha deciso di fare con quest’evento è stato valorizzare i più disparati talenti della città, come succederà anche per Milano. Non solo moda, quindi, ma anche musica, con una serie di artisti sempre più protagonisti del mondo del fashion e dell’arte. Esemplificativa in questo senso è la figura di Octavian. Il rapper nato in Francia e cresciuto a Londra, è oggi uno dei talenti che più di ogni altro riesce a lavorare sulla sua figura musica, da performer e da creativo. Negli ultimi anni, Octavian ha visto diventare quello che era uno dei più promettenti artisti underground londinesi una delle figure più richieste del fashion system: dopo la sfilata di Louis Vuitton con Virgil Abloh e il lookbook della collaborazione tra Supreme e Nike, Octavian è diventata la risposta di Converse in un settore, quello del rap made in UK, in continua e costante espansione. Il concerto di Octavian è stato il punto più alto di una giornata che l’ha visto protagonista, insieme alla visual artist Courtney MC, di un workshop. 

La tappa londinese di Creative All Star Series si è conclusa con il Goofy Club di Lava La Rue, giovane artista dallo stile unico e immediatamente riconoscibile, che ha realizzato per l’occasione una vidzine che racconta perfettamente il suo stile DIY, e dal talk con Tyler The Creator, che si è dimostrato ancora una volta un’intrattenitore unico nel panorama mondiale, capace di mantenere l’attenzione del pubblico in maniera magnetica. Ma la prima tappa del Creative All Star Series non è stata unica solo per i suoi guest principali: le attività collaterali, l’esibizione dei Motherlan - collettivo di artisti nigeriani - quella di Lava La Rue e un audience incredibilmente eterogeneo hanno dato vita a un evento dove l’estetica londinese ha incontrato quella di Converse, trasportando nella contemporaneità uno dei brand che più di ogni altro è riuscito a reinventarsi nell’era moderna, attraverso la sua estetica, le sue indovinate strategie e la sua comunicazione.