Vedi tutti

La tragedia del concerto di Travis Scott cambierà il futuro dell’hype?

Le otto morti a Astroworld potrebbe sancire la fine di una cultura dell'hype portata all'estremo

La tragedia del concerto di Travis Scott cambierà il futuro dell’hype? Le otto morti a Astroworld potrebbe sancire la fine di una cultura dell'hype portata all'estremo

Venerdì notte, all’Astroworld Festival di Houston, durante un’esibizione di Travis Scott, otto persone tra i 14 e i 27 anni sono morte travolte dalla calca, altre undici sono state portate in ospedale per arresto cardiaco e altre trecento sono state ferite. All’indomani del concerto che il The Guardian ha definito «one of the deadliest live music events in US history», le inchieste delle autorità sono iniziate rivelando una situazione di assoluto caos in cui, da un lato, Scott non si era reso pienamente conto della gravità della situazione anche dopo aver interrotto il concerto e, dall’altro, la musica stessa era così forte da coprire le molte richieste di aiuto che venivano dalla marea di 50.000 corpi umani che andavano pressandosi uno contro l’altro - con sopravvissuti che hanno incolpato ora Scott stesso, colpevole di aver proseguito il suo set per 37 minuti dalle prime richieste di aiuto; ora Kylie Jenner che ha dichiarato di non essere al corrente degli incidenti anche se nella sua IG Story si poteva notare un'ambulanza nella folla; ora agli operatori audio e video, colpevoli di non essersi fermati nè aver segnalato incidenti anche se in piedi sulle proprie postazioni in mezzo alla folla.

@lawyerforworkers

I don’t like what I’m seeing in the reports and footage from last nights AstroWorld music festival. Part one of two.

original sound - Moe the Lawyer

Senza voler speculare sulle responsabilità della tragedia, che saranno determinate a indagini concluse, senza dubbio che le morti dell’Astroworld Festival avranno delle ripercussioni sulla figura pubblica di Travis Scott, che è senza dubbio la star mondiale che ha spinto ai limiti la cultura dell'hype attraverso il culto personale e la continua release di prodotti e collaborazioni. Le sneaker di Scott, il suo merch e i suo biglietti andati sold-out in un’ora erano le uniche release (insieme a quelle di Kanye West) a possedere ancora quel fascino irrazionale e irresistibile, oltre che quella riconoscibilità universale, che le The Ten di Off-White™, le Triple S di Balenciaga o le collaborazioni di Supreme avevano un tempo e ora hanno perso.  Un evento così catastrofico che lui stesso ha definito "devastante" potrebbe diventare l'occasione per riscrivere la dinamica stessa della hype culture rallentando una rincorsa continua e disperata dei fan sia quando si tratta di coppare l'ultima dunk che di accaparrarsi la prima al concerto. 

L'isteria e affluenza di folla suscitate dalla presenza di Travis Scott e Drake suggerisce una deriva pericolosa della hype culture, che ha portato così tante persone ad ammassarsi l’una contro l’altra in preda a una sorta di furore collettivo solo per avvicinarsi ancora di più al palco, incitata dai cantanti e a creare quelle maree umane che hanno lasciato per terra 300 feriti e 8 morti.  Fra le altre cose, Scott aveva già avuto problemi con la gestione della folla al Loolapalooza del 2015, quando il rapper era stato arrestato dopo aver incitato la folla a prendere il palco d'assalto mentre nel 2017 Scott era stato arrestato di nuovo per aver incitato di nuovo la folla al Walmart Arkansas Music Pavilion mentre lo stesso anno, al concerto di Scott del Terminal 5 di New York, un uomo di nome Kyle Green finì addirittura in sedia a rotelle per mesi dopo essere stato spinto dalla folla oltre una balconata. La maggior parte delle testimonianze di chi ha assistito al concerto ha detto che "sembrava di stare all'inferno" e che "nessuno si stava veramente divertendo", il che sembra appunto una tragica metafora di questa deformazione della cultura dell'hype. 

L’intensità a cui si è arrivati con la tragedia di Astroworld è stata però coltivata e accresciuta nel corso di anni, frutto di precise e intense strategie PR e di marketing studiate per arrivare ovunque sul mercato mondiale, prodotto dopo prodotto, evento dopo evento, gossip dopo gossip – la negligenza degli organizzatori ha fatto il resto.  Nello specifico, il pubblico di Travis Scott è più sovrastimolato degli altri: solo nel 2021, Scott ha collaborato con mastermind JAPAN, Neighborhood, Byredo e con Hiroshi Fujiwara; firmato un deal di produzione con A24, lanciato un brand di cannabis legale e uno di bevande, collaborato con Dior per la SS22 del brand, ma anche cantato per la colonna sonora di Tenet e creato una capsule e un menu per McDonald’s. La sua prossima sneaker release è ancora prevista per il prossimo 16 novembre ma dopo una tragedia di questa portata (il settimo concerto per numero di morti nella storia USA) andranno davvero sold-out in meno di un’ora? Per riassumere il punto di vista dell’opinione pubblica, che non si è esattamente schierata a favore di Scott, ecco cosa scrive un utente di Twitter sotto il post di scuse pubblicato dal rapper: «Quest’uomo è colpevole di omicidio colposo. Ha visto la gente trascinata via dallo staff medico, ha continuato lo show anche quando ha visto i corpi e ora la sua risposta sono 12 righe scritte su un Note Pad».

La tragedia di Astroworld ha svelato al mondo il volto oscuro della hype culture, proprio come la tragedia di Marilyn Monroe svelò negli anni ’60 il volto oscuro del divismo hollywoodiano e gli attacchi al Campidoglio americano dello scorso gennaio hanno svelato il volto oscuro della propaganda politica spinta dagli algoritmi dei social network. Il parallelo più calzante però si può fare con il festival di Woodstock '99 - la cui storia è raccontata in un notevole documentario - in cui un misto di pessima organizzazione, college culture tossica e una progressiva eccitazione musicale crearono i presupposti per un disastro sociale che metteva in luce però i lati più oscuri degli anni '90.

È difficile comunque pensare che la carriera di Scott verrà stroncata da questo incidente – anche se sicuramente questa sarà l’ultima edizione dell’Astroworld che vedremo per molto tempo ed è probabile che la raffica di release legate al nome di Scott avrà una battuta d’arresto mentre il rapper si terrà in disparte dalle scene. Rimane da vedere come Scott affronterà il backlash mediatico della tragedia e quanto intatta la sua reputazione uscirà dalla vicenda – ma soprattutto come reagiranno i suoi fan e i brand di moda a cui Scott si è associato negli ultimi anni ora che il piedistallo su cui il personaggio-simbolo della hype culture era stato innalzato si è spezzato così rovinosamente.