
La Gen Alpha riuscirà davvero a liberarsi dei telefoni? In Italia 3 persone su 4 sostengono il divieto degli smartphone a scuola
La Generazione Alpha, nata tra il 2013 e il 2025, viene spesso descritta come la generazione più digitale della storia: tablet, smartphone, LIM, metaversi. Tutto sembra fatto apposta per loro perché sono stati messi alla luce all’apice della rivoluzione digitale. Eppure, secondo un nuovo studio del Morning Consult, qualcosa potrebbe cambiare. Molte scuole negli Stati Uniti stanno infatti imponendo restrizioni all’uso di dispositivi mobili e social nelle proprie aule, segnalando una tendenza al contrario che lascia intravedere un ritorno all’analogico.
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Il report mostra che, tra oltre 2200 genitori di figli della Generazione Alpha, più della metà ha dichiarato che la scuola del figlio vieta smartphone o social media. In particolare, oltre il 50% segnala restrizioni su social network e messaggistica, mentre solo una minoranza riguarda tablet o laptop. Non si tratta quindi di un rigetto totale della tecnologia, ma di un suo uso più selettivo e consapevole. Lo studio rileva anche che tre genitori su quattro monitorano da vicino l’attività digitale dei figli, un segno di controllo ma anche di preoccupazione e consapevolezza crescente per l’impatto del digitale sui ragazzi.
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Immaginare classi in cui i bambini scrivono su quaderni, disegnano e discutono dal vivo senza schermi non è più un esercizio di nostalgia ma una possibilità sempre più concreta. Il fatto che molte scuole limitino smartphone e social indica così una maggiore attenzione alla dimensione relazionale. Come si legge sulla rassegna accademica Education and Information Technologies pubblicata nel 2024, l’apprendimento digitale resta parte integrante del percorso formativo, ma deve essere bilanciato con esperienze concrete e sociali.
Anche in Italia la direzione sembra simile a quella intrapresa dalle scuole americane. Con la circolare del Ministero dell’Istruzione del 16 giugno 2025, il divieto d’uso degli smartphone è stato esteso a tutti i gradi di istruzione, licei inclusi. Molte scuole hanno già aggiornato i propri regolamenti, proibendo l’uso del cellulare per l’intera permanenza a scuola. La misura, pensata per migliorare attenzione e rendimento, è stata accolta favorevolmente: secondo un sondaggio SWG, circa il 76% degli italiani sostiene il divieto. Non mancano però le critiche, soprattutto da parte delle associazioni studentesche, che chiedono di non demonizzare lo smartphone ma di ripensare la didattica per renderla più coinvolgente.
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Il ritorno all’analogico non è un passo indietro, ma un tentativo di ritrovare equilibrio. I genitori millennial della Generazione Alpha, cresciuti tra chat e social, conoscono bene le potenzialità e i rischi del digitale. È quindi naturale che cerchino per i propri figli una scuola che privilegi l’attenzione, la manualità e la relazione diretta. Detto questo, la Generazione Alpha non crescerà con l'assenza totale di schermi, ma con più consapevolezza. Le scuole stanno tracciando la rotta verso un modello educativo più bilanciato in cui tecnologia e analogico coesistono, ma non si sovrappongono. Forse, in questo equilibrio, c’è la chiave per formare la prima generazione veramente consapevole del proprio rapporto con lo schermo.














































