
Cate Blanchett e le star che rinunciano alla recitazione
Per scelta, per necessità, per costrizione. Da Daniel Day-Lewis a Greta Garbo, cos’è questo desiderio di lasciare Hollywood?
29 Aprile 2025
Un mondo del cinema e della serialità senza Cate Blanchett è un mondo che non ha senso. In una recente intervista a Radio Times, l’attrice due volte premio Oscar - nel 2005 per The Aviator e nel 2014 per Blue Jasmine - ha ribadito la sua volontà di abbandonare presto le scene. Sì, ribadito, perché non è la prima volta che la diva australiana ha provato il desiderio di dire addio alla recitazione. Era il 2019 quando durante una conversazione con Julia Roberts per la rivista Interview ha dichiarato di sentirsi vicina a quei colleghi che, in età avanzata, continuavano a ribadire di voler smettere. “Adesso capisco che è perché vogliono mantenere un legame con l’ultimo briciolo di sanità mentale”, ha ammesso guardando in prospettiva ciò che sentiva quando era più giovane e ritrovandocisi alla soglia dei suoi cinquant’anni. Ma è pur vero che sono tanti gli interpreti che parlano senza veramente agire, più perché devono continuare a pagare le bollette che per voler effettivamente proseguire col loro mestiere. E la prima è la stessa Blanchett che, dopo le ultime avvisaglie di voler abbandonare Hollywood, è stata protagonista della serie Disclaimer, dell’adattamento del videogioco Borderlands e dello spy movie Black Bag di Steven Soderbergh. Per non contare i progetti in arrivo, come il già pronto Father, Mother, Sister, Brother di Jim Jarmusch e l’Alpha Gang di David Zellner in produzione accanto a Channing Tatum, Léa Seydoux, Dave Bautista, Steven Yeun e Zoë Kravitz.
@_cateblanchettsgf_ Manifesting that shes joking #cateblanchett #retirement #fypシ original sound -
Che poi, spesso, non è il mero portare a casa la pagnotta a spingere attori e attrici a proseguire, ma un amore - e in questo caso specifico anche un talento - impossibile da tenere a bada. È però interessante considerare quanti sono e sono stati gli interpreti che, nel corso della storia del cinema, hanno deciso di lasciare prima del tempo. Molto spesso nomi altisonanti, di quelli che vorresti vedere ancora e ancora una volta sullo schermo. Tra i più recenti un Daniel Day-Lewis che è stato fermo per ben sette anni prima di tornare a girare, sempre però con un motivo preciso alle spalle. L’interprete, infatti, non ha accettato di partecipare ad un film a caso, bensì all’opera prima del figlio Ronan, che dopo la regia di un cortometraggio e un videoclip musicale si appresta al suo debutto Anemone, di cui il genitore firma insieme a lui la sceneggiatura. Solo l’amore di un padre avrebbe potuto riportare l’attore, vincitore di tre premi Oscar (Il mio piede sinistro, Il petroliere, Lincoln), di fronte alla camera da presa, per questo ci si domanda se il ritorno di Daniel Day-Lewis sia una cometa sporadica o un’effettiva ripresa della propria carriera, momentaneamente interrotta dopo Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson del 2017. Non sarebbe la prima volta: è cosa ormai nota che la star, a cavallo degli anni Duemila, si prese un momento di pausa dalla frenesia di Hollywood rifugiandosi in una bottega di Firenze per fare gratuitamente il calzolaio. Una pausa in quel caso più breve di quella che lo ha visto fermo fino ad ora, o rispetto ai dieci anni che si è concessa Cameron Diaz dal 2014 prima di tornare nel 2025 con la commedia di Netflix Back in action - e pensare che il film di Day-Lewis con cui tornò al cinema fu Gangs of New York di Martin Scorsese, in cui nel cast c’era anche l’attrice.
Daniel Day Lewis, Ralph Fiennes and Meryl Streep are in a tier of their own.
— Frank The Tank (@DynastyFrank) April 23, 2025
DiCaprio and Fassbender top the next tier
Diaz, il cui ultimo ruolo era stato nel musical Annie - La felicità è contagiosa, ha dichiarato che i dieci anni lontani dalla recitazione sono stati i migliori della sua vita, ma su spinta del marito Benji Madden e una riemergente passione per la recitazione ha deciso di concedersi una seconda opportunità, tanto da avere già in programma anche Outcome diretto da Jonah Hill, attualmente in post-produzione, e il doppiaggio del ritorno nelle terre di Molto molto lontano con Shrek 5. Un po’ come quando la collega Renée Zellweger scelse di prendersi una pausa dal 2010 al 2016, tornando col suo ruolo iconico di Bridget Jones col quarto Bridget Jones's Baby e vincendo quattro anni dopo il secondo Oscar per Judy. Ci sono poi casi in cui l’allontanamento sembra permanente, nolente o dolente. È dal 2010 che Jack Nicholson non è più apparso in nessun film, pur senza aver mai fatto alcun annuncio ufficiale. E, secondo il regista James L. Brooks, l’ultimo ad averlo diretto in Come lo sai, la star leggerebbe copioni in continuazione. Purtroppo, però, sono i suoi problemi di memoria che sembrerebbero tenerlo lontano dai set, come avvenne per quelli cardiaci che riscontrò al tempo Gene Hackman e per i quali il medico gli consigliò di ritirarsi a vivere una vita tranquilla, che trascorse insieme alla moglie Betsy Arakawa in New Mexico fino alla tragica scomparsa del febbraio 2025.
C’è poi per chi il ritiro è stato forzato. Chi si è mostrato disilluso dalle offerte di Hollywood, come Eva Mendes che si è presa una pausa dal 2014 per fare la madre, anno in cui l’ha diretta per l’ultima volta il marito Ryan Gosling in Lost River, e che non trova lo stimolo per le offerte che le vengono proposte, volendo soprattutto evitare prodotti in cui sono presenti violenza e/o sessualità. O come al tempo lo Sean Connery che si disse stufo di lavorare con degli “idioti” e che risentì probabilmente del flop de La leggenda degli uomini straordinari, suo ultimo film per il grande schermo. Fino a chi ha visto diminuirsi drasticamente i ruoli, con Shelley Duval che ne è un esempio, scomparsa nel 2024 e apparsa solo un anno prima nell’horror indipendente The Forest Hills, dopo ben ventuno anni dall’ultimo film Manna from Heaven del 2002. La protagonista di Shining decise di prendersi “l’anno sabbatico più lungo della mia vita” dopo che alla diminuzione delle offerte di lavoro andò ad aggiungersi il cancro alla colonna vertebrale diagnosticato al fratello, una coincidenza di fattori che hanno portato ad allontanarla dalle scene e a spiegare cosa è accaduto nei venti lunghi anni di fermo in una delle sue più memorabili interviste rilasciata nel 2023 a The Hollywood Reporter.
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Ci sono poi pochi, pochissimi eletti il cui ritiro ha permesso di aumentare ancora di più l'aurea della propria leggenda. Probabilmente soltanto una: Greta Garbo si ritirò dalle scene all’età di trentasei anni, dopo una ventina di ruoli dagli anni venti fino al suo ultimo film del 1941, Non tradirmi con me di George Cukor, il cui riscontro negativo le causò una profonda delusione. Schiva quando si trattava di interviste, red carpet e promozione dei suoi film, l’attrice svedese non si presentò nemmeno quando nel 1955 le venne assegnato l’Oscar alla carriera, lasciando al ricordo l’immagine dei suoi anni da diva del cinema. Tanto che è così che la ricordiamo: gli occhi all’ingiù, lo sguardo triste, l’aria assorta e sconsolata. La quintessenza della Hollywood classica. La madame Grusinskaya di Grand Hotel che, come ci ha tenuto lei stessa a precisare, non ha mai inteso di voler “stare da sola”, ma solamente di essere lasciata in pace, e che eppure rivive ogni volta che viene proiettato un suo film.