
La paura degli aerei è più comune di quanto si creda
In seguito agli ultimi incidenti, si è riacceso il dibattito sulla sicurezza aerea
18 Febbraio 2025
Ieri, un aereo di Delta Airways si è schiantato all'atterraggio e si è totalmente ribaltato e di recente a Washington, negli Stati Uniti, un'altro aereo di linea si è scontrato in volo con un elicottero militare. Nell’incidente sono morte oltre 60 persone – tutte quelle a bordo di entrambi i velivoli. L’esercito statunitense ha fatto sapere che l’elicottero stava facendo un’esercitazione notturna e che l’equipaggio era formato da piloti esperti. Il New York Times riferisce che il jet dell’American Airlines – compagnia specializzata in voli regionali negli Stati Uniti – non sarebbe riuscito a evitare l’impatto, trovandosi sulla traiettoria dell'elicottero; quest’ultimo, infatti, avrebbe deviato la propria rotta senza autorizzazione, volando a un'altitudine eccessiva. Al momento della collisione, il cielo era sereno e non si registravano problemi di visibilità né venti forti. L’accaduto ha fatto molto discutere, anche perché sembra che il personale della torre di controllo responsabile di quel tratto aereo fosse insufficiente. Secondo quanto riporta il Washington Post, erano presenti solo due operatori, a fronte di un carico di lavoro normalmente gestito da quattro persone. Episodi come questo riaccendono il dibattito sulla sicurezza aerea e spesso finiscono per alimentare le paure di chi già fatica a prendere un volo.
Cos’è veramente la paura di volare e come si affronta
La paura di volare, detta “aerofobia”, è un disturbo spesso bistrattato, ma è più comune di quanto si pensi e colpisce milioni di persone in tutto il mondo, spingendole a rinunciare a viaggiare a causa dell’ansia. È un problema, vista la sempre maggiore offerta di viaggi aerei e la crescita del settore. Basti pensare che a giugno del 2024 negli aeroporti europei le compagnie low cost hanno gestito quasi 1300 voli in più al giorno rispetto all’anno precedente – con tutte le conseguenze del caso, sia in termini di ritardi che di aumento dei prezzi. Il timore di incidenti, unito alla sensazione di instabilità e perdita di controllo, può spingere molte persone a escludere del tutto l’aereo come opzione di viaggio, privandosi così di numerose opportunità, tra cui la possibilità di raggiungere destinazioni lontane. In alcuni casi, questa paura deriva da un evento negativo vissuto in passato, mentre in altri è alimentata da notizie di incidenti aerei, come quello avvenuto recentemente a Washington. Negli ultimi anni è cresciuto il numero di under-40 che si rivolgono a psicologi e psicoterapeuti per affrontare la paura di volare. Rispetto alle generazioni più anziane, infatti, hanno una maggiore necessità di prendere l’aereo, sia per motivi di lavoro che per viaggiare con familiari e amici. Di conseguenza, sono aumentati i corsi offerti dalle singole compagnie per aiutare le persone a superare questa fobia. Ita Airways, ad esempio, organizza un evento al mese dedicato a chi vuole gestire il disturbo. EasyJet propone anche training online, mentre Lufthansa collabora da tempo con un team di psicologi nell’organizzazione di seminari di gruppo.
Ya’ll I’m terrified of heights/ flying. And the turbulence just had my heart fall into my asshole…Pray for me pic.twitter.com/EFVy4OoF6U
— Messy Spaghetti (@Arrietty_TheElf) January 17, 2025
I sintomi della paura di volare possono includere battito cardiaco accelerato, sudorazione e vertigini, tra gli altri. Inoltre, l'obbligo di rimanere in uno spazio ristretto, a contatto con gli altri passeggeri, tende ad amplificare il senso di disagio. I momenti più critici per chi soffre di aerofobia sono spesso il decollo e l'atterraggio, quando i rumori e le vibrazioni dell’aereo risultano più intensi, cosa che in genere contribuisce ad aumentare gli stati d’ansia. Spesso chi soffre di aerofobia è conscio del fatto che gli aerei siano mezzi di trasporto estremamente sicuri – si stima che la probabilità di perdere la vita in un incidente aereo sia una su 11 milioni. Non a caso, i più comuni percorsi di terapia non si concentrano tanto sul convincere i partecipanti che i rischi di caduta sono pressoché inesistenti. Al contrario, inizialmente viene proposto un approfondimento sui meccanismi che generano la sensazione d’ansia, unito all’insegnamento delle tecniche per gestirla – tra cui esercizi di respirazione.
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Un altro momento fondamentale dei training riguarda la comprensione di come funziona un aereo: vengono spiegate le varie strutture, le componenti di bordo e i suoni tipici del volo – con la possibilità, in alcuni casi, di osservare da vicino un aeromobile direttamente in pista. A conclusione dei corsi organizzati dalle compagnie non è raro che venga proposto di effettuare un volo vero e proprio, ma non tutti i partecipanti accettano di buon grado. In alternativa, si può sperimentare un simulatore di volo, un’opzione meno impegnativa ma comunque utile per affrontare la paura in un ambiente controllato. Poiché l’aerofobia è un disturbo altamente soggettivo, non tutti riescono a superare l’ansia nell’immediato. Gli stessi corsi non garantiscono risultati certi: ogni persona ha esperienze e sintomi diversi, e il percorso per superare questa paura può richiedere tempi e modalità differenti.