Vedi tutti

Visitare una mostra nudi è più bello?

Secondo il Museo di archeologia della Catalogna a Barcellona, sì

Visitare una mostra nudi è più bello? Secondo il Museo di archeologia della Catalogna a Barcellona, sì

Di recente il Museo di archeologia della Catalogna a Barcellona ha organizzato una visita speciale in cui i membri del Club catalano di naturismo hanno potuto fruire senza vestiti la mostra fotografica dedicata ai Bronzi di Riace, curata dal fotografo italiano Luigi Spina. Scoperti nel 1972 sul fondale del mar Ionio, in Calabria, e risalenti al quinto secolo avanti Cristo, i Bronzi di Riace sono delle celebri statue che rappresentano due guerrieri completamente nudi. Con questa iniziativa il museo catalano voleva offrire alle persone l’opportunità di osservare la mostra nella stessa condizione dei soggetti rappresentati dalle statue, dunque senza vestiti, così da raggiungere una sorta di “parità” tra l’opera e il suo fruitore. Secondo i principi del movimento naturista, la nudità può avere un impatto positivo sul benessere e la salute delle persone, mettendole maggiormente a proprio agio e più in contatto diretto con l’ambiente circostante. Nato tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento in Germania e nel Regno Unito, il movimento è una corrente la cui idea di fondo si concretizza nell’evitare – quando possibile e nel tempo libero – di indossare vestiti in nome di uno stile di vita più essenziale e in armonia con la natura. Differente dal cosiddetto nudismo, con cui si indica la semplice pratica dello stare senza alcun vestito, secondo il naturismo la completa nudità non ha a che fare con la sessualità e non è considerata indecente, anche perché non prevede risvolti erotici.

 

Cosa si prova a visitare una mostra nudi

L’iniziativa del Museo di archeologia della Catalogna era a porte chiuse, aveva posti limitati, e prevedeva per l’appunto la nudità integrale (il museo consigliava solo di limitarsi a indossare le scarpe). Anche la guida che ha accompagnato il gruppo durante la visita era a sua volta nuda. Il giornale spagnolo El Spagnol riporta la testimonianza di Marta, un’operatrice sanitaria di 59 anni che faceva parte del gruppo naturista, secondo cui la differenza rispetto a visitare un museo vestiti è che «si può capire meglio che la nudità è sempre esistita e che il proprio corpo non deve essere motivo di vergogna per nessuno». Non è la prima volta che il museo catalano promuove un’iniziativa del genere: già lo scorso settembre aveva dato la possibilità ad un gruppo di persone naturiste di visitare le sue esposizioni, guidate dalla storica dell’arte Irene Vicente Salas, da cui era partita l’iniziativa stessa. Parlandone con il quotidiano spagnolo El País, Salas (che era anch’essa senza vestiti) l’ha definita «un’esperienza meravigliosa», che permette di stabilire una relazione molto particolare con le opere. La storica ha aggiunto di essere rimasta sorpresa dalla «naturalezza con cui secoli di falsi pregiudizi» rispetto allo stare nudi in mezzo ad altre persone siano «evaporati così rapidamente».

Quanto sono comuni le mostre per naturisti

Il movimento del naturismo oggi è molto diffuso in alcuni Paesi scandinavi, così come in Spagna e in Francia – qui è anche presente il villaggio di Cap d’Agde, il più famoso centro per seguaci della corrente in Europa nonché uno dei più grandi al mondo, che attira ogni anno (soprattutto in estate) decine di migliaia di turisti. In questi Paesi non è così raro che gli istituti museali organizzino delle esperienze esclusivamente "a nudo". La prima visita guidata senza vestiti in Francia si era tenuta a Parigi nel maggio del 2018, presso il museo di arte contemporanea Palais de Tokyo, grazie all’Associazione naturista locale che aveva reso possibile l’iniziativa. Due anni più tardi, anche il Museo di Cerdanyola a Barcellona, in occasione dell’esposizione L’uomo nudo - Mettere a nudo gli archetipi della mascolinità, aveva dato la possibilità di fruire la mostra in questo modo, cosa che non era mai avvenuta prima nel Paese. Nel novembre del 2022, invece, il Museo Maillol di Parigi – in collaborazione con la Federazione francese di naturismo – aveva organizzato tre visite a cui partecipare in completa nudità nell’ambito dell’esposizione Iperrealismo. Questo non è un corpo: le prenotazioni erano state quasi 800.