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Come nasce il vino preferito di ASAP Rocky, Pusha-T e Offset

L'abbiamo chiesto a Giovanni Leonardo e Francesco Vittorio Bassan, founder di Katkoot

Come nasce il vino preferito di ASAP Rocky, Pusha-T e Offset L'abbiamo chiesto a Giovanni Leonardo e Francesco Vittorio Bassan, founder di Katkoot

È possibile rendere il vino un’oggetto di design? Secondo Giovanni Leonardo e Francesco Vittorio Bassan si. Sono i due founder di Katkoot, il marchio di vino indipendente nato nel 2018 e diventato nel giro di pochi anni una presenza fissa nel mondo della moda e del design. «Tutto è iniziato quattro anni fa» ci racconta Giovanni Leonardo, artista già al lavoro con Rick Owens Furniture oltre che ceramista e pittore. «Abbiamo deciso di fare un progetto che unisse entrambi i nostri mondi, quello dell’artista ormai lontano dall’Italia e quello del sommelier, molto legato al territorio e alla ricerca.» Un incontro perfetto quindi, che ha portato alla nascita di una bottiglia simile a un oggetto d’arte, capace di ridefinire l’idea stessa di vino. «Quando ho iniziato a ideare la bottiglia l’ho fatto pensando a una scultura, con la volontà di creare qualcosa di diverso e tenendo a mente idee importanti come l’ambiente e il riutilizzo.»

Da qui l’intuizione di dare una seconda utilità alla bottiglia, impiegando il background artistico di Giovanni Leonardo per sviluppare delle sculture - realizzate a mano in un atelier in Marocco - inserite alla base. «L’idea è quella che una volta finita la bottiglie puoi staccare la base, attaccata attraverso pressione, per poi utilizzarla come posacenere o svuota tasche» mi spiega Giovanni. Un’idea che oltre a dimostrarsi vincente - «Una volta sono stato a casa di Lenny Kravitz e ho scoperto che usa le nostre basi come posacenere» - è riuscita a dare una nuova dimensione al concetto di luxury wine, un mercato che entro il 2027 dovrebbe raggiungere un valore complessivo di 124 miliardi di dollari. Anche grazie al fascino nato da queste basi - realizzate a mano partendo dall’idea dei gioielli primitivi e ognuna diversa dall’altra, nei suoi primi due anni di vita Katkoot ha fatto parlare di sé nel mondo dell’arte, girando tra il Barbican di Londra e la Biennale di Venezia. Da lì, in modo naturale, Katkoot è arrivato nel mondo della moda - CdGGivenchyMoncler, Rick Owens - e della musica - da Pusha-T fino ad ASAP Rocky e Offset.

Distribuito in Giappone, Corea, Francia, Germania, Austria e Svizzera, e disponibile in alcune delle vetrine più prestigiose al mondo, come Galeries Lafayette Champs-Elysees a Parigi, Selfridges a Londra, Katkoot - il cui nome deriva da parola di etimologia araba che significa "piccolo e prezioso” - vuole fare l’impossibile: ridefinire l’immagine del vino di lusso. «È ancora molto stereotipata e indietro negli anni, con l’uomo bianco con la camicia azzurra al tramonto nella vigna» spiega Giovanni Leonardo. «Ci siamo detti ‘Okay, perché se tante altre industrie sono riuscite a modernizzarsi il vino di lusso è così tanto indietro?’». Da qui nasce il primo shooting di Katkoot, di rottura con il classico immaginario che da sempre accompagna il settore. Ma oltre il design c’è ovviamente la qualità del vino, la ricerca e la passione per la materia prima.

«Siamo partiti con un Prosecco di Asolo, perché è la zona che ci rispecchia e rappresenta la nostra storia» ci spiega Francesco Vittorio. «Il nostro bisnonno era un imbottigliatore di vino, la famiglia di nostro padre si occupa invece di distribuzione, ma nessuno si era mai spinto nella produzione vera e propria. Noi siamo voluti tornare indietro, unendo però questi due mondi.» Oltre al Prosecco di Asolo, nel 2020 è stato lanciato l’Amarone della Valpolicella DOCG 2015 - «una delle migliori annate» ci rivela Francesco Vittorio – iniziando con un’edizione limitata di 1000 bottiglie da collezione, seguito l’anno successivo dal Rose Riserva 2016. Qualità e visione sono i due pillars su cui è nato e cresciuto Katkoot, un progetto che vuole unire quindi l’eccellenza del miglior vino con una visione artistica giovane per creare un prodotto capace di rispondere alle necessità di una nicchia di pubblico precisa, nuova e diversa da quella che ha da sempre caratterizzato il mondo dei vini di lusso.