La moda sta già pensando alla Gen Beta Ma la Gen Beta penserà alla moda?
Si sa che nella moda il consumatore migliore è sempre il prossimo. Ed è per questo che i migliori cervelli dell’industria (oltre che del World Economic Forum) stanno già pensando ai consumatori che nemmeno sono nati. Questi consumatori sono stati definiti Gen Beta. Sebbene i suoi membri siano ancora neonati o in grembo (sono i nati dal 2025 in poi), l'interesse per questa generazione non è assurdo come suona, ma rappresenta una risposta pragmatica a lezioni apprese dalle generazioni precedenti. Tra Gen Z e Gen Alpha, infatti, i brand hanno scoperto di poter accedere a un largo bacino di giovanissimi consumatori che però non sono raggiungibili tramite i canali tradizionali. E se Roblox, Fortnite e TikTok sono riusciti a portare frotte di pre-adolescenti da Sephora o nei negozi del nuovo high-street europeo, ciò che sarà in grado di conquistare la Gen Beta è ancora un mistero.
La precocità con qui i giovanissimi spendono deriva da un ecosistema digitale che democratizza l'accesso alla cultura: i ragazzi di oggi, e domani, navigano TikTok e Instagram con una consapevolezza istantanea della storia della moda, sono stati plasmati dall’algoritmo fin dalla culla. Per la moda, ignorare tale influenza significherebbe cedere quote di mercato a concorrenti più agili. Inoltre, il contesto globale segnato dall'ascesa ubiqua dell'intelligenza artificiale, dalla crisi climatica e da instabilità geopolitiche impone una pianificazione lungimirante: la Gen Beta crescerà in un mondo di AI-native, crescerà nel mezzo dei valori di Millennial e Gen Z, e, entro il 2035, rappresenterà il 16% della popolazione globale. Ma prima di tutto proviamo a capire chi è la Gen Beta?
Definire la Gen Beta
@mccrindle_research Simply put, Generation Beta is defined as those born between 2025 and 2039. By 2035 they will make up 16% of the global population and many will live to see the 22nd century (mind blowing). Generation Beta follows Generation Alpha (born 2010-2024). We named them Alpha and Beta to signify not just new generations, but the first generations that will be shaped by an entirely different world. There's a lot ahead for Gen Beta as well as parents, organisations and businesses who aim to lead and engage with them. Throughout the year we'll have more research and insights to share on Generation Beta. #GenerationBeta #GenBeta Study Routine (Lofi) - The Machinist Beats
Il gruppo demografico che segue la Gen Alpha è stato provvisoriamente designato come Generazione Beta, da Mark McCrindle, un futurista e demografo australiano di rilievo che in passato aveva già definito in anticipo la Generazione Alpha. Secondo McCrindle questa generazione include tutti gli individui nati dal 2025 al 2039, anche se al momento i parametri temporali precisi rimangono fluidi perché non si sa quale evento storico finirà per segnare i confini esteriori dell’epoca di questa generazione. Demograficamente, questo gruppo includerà i figli della tarda generazione Millennial e dall'intera Gen Z, e dunque si poterà dietro il riflesso di tutti gli spostamenti nei pattern di formazione familiare in mezzo alle pressioni economiche e sociali che stiamo vivendo oggi.
La contesa accademica oggi riguarda il confine terminale della Gen Alpha, che incide direttamente sull'inizio della Generazione Beta. Per McCrindle l’ultimo segmento degli Alpha è nato nel 2024, e si parla di Beta dal 2025 in poi. Per altri, la Gen Alpha si è “conclusa” nel 2021, e dunque la Beta è nata a partire dal 2022. Ulteriori divergenze derivano da conclusioni differenti per il punto finale della Generazione Z che collocano nel 2012, altri nel 2013. Ad esempio, la psicologa Jean Twenge sostiene che la Gen Alpha dovrebbe includere i nati dal 2013 al 2029, e dunque la Beta inizierà solo nel 2030.
Di che nazionalità sarà la Gen Beta?
La Generazione Beta emerge in un contesto importante: la decelerazione dei tassi di fertilità globali, che limiteranno la sua dimensione assoluta rispetto alle generazioni precedenti. McCrindle prevede un totale di 2,1 miliardi di individui, in leggero aumento rispetto ai 2 miliardi della Generazione Alpha anche se non in grado di invertire le tendenze più ampie verso la depopolazione. Un marchio distintivo di questa generazione sarà il multiculturalismo, nel quale si troveranno immersi, non potendo nemmeno ricordare un mondo di maggioranze etniche definite.
Geograficamente, la Gen Beta rappresenterà un momento di svolta nella demografia globale. Secondo le proiezioni di World Economic Forum, infatti, la nuova generazione vedrà una forte riduzione della componente asiatica, la più marcata nella storia moderna, con solo circa il 46% di essa originario dalla regione Asia-Pacifico, un calo marcato dal dominio del 61% della Generazione X in quell'area. La protagonista potrebbe invece essere la generazione nata nell’area dell’Africa subsahariana, che dovrebbe rappresentare un terzo di tutte le nascite. Nord America ed Europa, invece, ospiteranno solo l’8% dell’intera Gen Beta, una minuscola minoranza. Qui però emerge un nuovo problema: la disparità economica.
I pochi che spendono molto
My infant niece picked computer mouse instead of toys. Not once but many times. She has chosen her profession. Generation Beta is here.
— Noorena Shams | نورینشته (@noorenashams) October 8, 2025
Qui inizia la parte complicata. Paradossalmente, se la Gen Beta asiatica sarà tra le più piccole, la sua impronta fiscale sarà enorme. Sempre secondo il World Economic Forum, circa il 40% del consumo aggregato della Gen Beta dovrebbe materializzarsi in Asia, la proporzione storica più alta, trainata da redditi elevatissimi. Due terzi dei consumatori della Generazione Beta che raggiungeranno una soglia di spesa giornaliera superiore a 12 dollari (aggiustati alla parità di potere d'acquisto del 2017) risiederanno in India e Cina. Questa affluenza renderà il mercato Asia-Pacifico per questo gruppo equivalente in scala ai mercati combinati di Europa e Stati Uniti.
Al contrario, il Nord America e l'Europa, nonostante ospitino solo l'8% della nuova generazione, rappresenteranno il 41% delle spese totali. Per fare un paragone storico: nel 2000, i paesi ad alto reddito come Stati Uniti, Giappone, Australia e i paesi europei, assorbivano l'85% della spesa al consumo dei Baby Boomers, dominando così i mercati globali. Questa percentuale si è progressivamente ridotta negli anni successivi, grazie alla crescita di altre economie. Nel caso della Generazione Beta, le proiezioni indicano che solo il 48% delle loro spese avverrà in questi paesi, confermando un riequilibrio inevitabile verso le economie emergenti, dove la ricchezza si sta spostando in modo sempre più marcato. Infine, entro il 2040, il 58% della nuova generazine dimorerà in aree metropolitane. Questo supera il 53% della Generazione Alpha e il 45% della Generazione Z in stadi vitali analoghi, posizionando Beta come la generazione più “urbana” di sempre.
Il ruolo della tecnologia
@sambucha Generation Beta Predictions
original sound - sam
La Generazione Beta sarà nata dentro gli ecosistemi tecnologici, più di qualunque altra generazione. Nello specifico, l’AI sarà presente a tutti i livelli della sua esistenza. Per McCrindle, ad esempio, il concetto della literacy digitale equilibrata diventerà centrale nelle future discussioni culturali. La simbiosi con l’AI non si limiterà a usi pratici e funzionali, ma si estenderà a sfere più complesse e intime, come quelle psicologiche e sociali tanto da influenzere emozioni, relazioni e percezioni di sé. Gli studiosi e i teorici del futuro propongono il concetto di "confini identitari fluidi": un'idea che descrive come le persone di questa generazione potranno sviluppare legami emotivi e intellettuali intensi con entità IA, simili a quelli che si creano con amici o familiari umani, rendendo i confini tra "io" e "macchina" meno rigidi e più permeabili.
Ovviamente i potenziali lati negativi sono molti. La crescente divisione politica con le sue "bolle" ideologiche si combinerà con la difficoltà crescente di distinguere contenuti reali da quelli generati dall'IA, alimentando una diffusione esplosiva di notizie false e manipolazioni. Parallelamente, gli esperti prevedono che l'attenzione umana continuerà a ridursi, rendendo più difficile mantenere un focus prolungato su attività non digitali, come leggere un libro o conversare faccia a faccia. Essendo il primo gruppo umano completamente immerso e "endemico" all'AI fin dalla nascita la Gen Beta assimilerà naturalmente tecnologie come i modelli linguistici estesi e le realtà virtuali immersive. I sistemi educativi potrebbero trasformarsi radicalmente, passando da lezioni standard e meccaniche a programmi personalizzati dall'IA, che adattano i contenuti alle esigenze individuali e favoriscono collaborazioni globali in spazi virtuali, con compagni di classe da tutto il mondo.
Anche la socializzazione quotidiana diventerà ibrida: le interazioni tra umani e IA sfumeranno le regole tradizionali delle relazioni, influenzando come le persone comunicano, il loro benessere mentale e sociale, e persino come formano la propria identità. Dall'altro lato, i genitori della Gen Beta, specialmente se Gen Z potrebbero bilanciare questa iperconnettività con influenze più concrete: la loro predilezione per il ritorno a esperienze analogiche (come vinili o libri cartacei) e il loro diffidenza verso i social media potrebbero incoraggiare un movimento culturale di disconnessione. Inoltre, l'attenzione al benessere personale potenziata da dispositivi che monitorano i dati biometrici in tempo reale, come smartwatch che tracciano battito cardiaco o sonno, creerà una mentalità molto orientata a salute e fitness.
Imperativi sociali e ambientali
La prospettiva sul mondo della Gen Beta sarà molto influenzata dalla maggiore attenzione dei loro Millennials e Gen verso problemi globali che trascendono i confini nazionali, in particolare il cambiamento climatico. Il che porterà la nuova generazione ad attenzionare l’ambiente non per inclinazione politica ma per sopravvivenza pratica e imperativo culturale. Il mondo per loro potrebbe non essere un paradiso, tra instabilità crescente, cambiamenti ecologici sempre più imprevedibili, risorse naturali sempre più scarse e tensioni geopolitiche che si moltiplicano.
Fattori come i paesi in cui nascono e vivono, i tassi di natalità e invecchiamento, l'aumento dei redditi e la diffusione capillare del digitale modelleranno le loro vite: dai modi in cui si spostano, alle abitudini di spesa, fino al loro ruolo nell'economia globale. In questo senso, la Gen Beta può essere vista come una "generazione ponte", secondo WEF, ovvero un gruppo di transizione che dovrà gestire l'eredità di Millennial e Gen Z, nuovi flussi demografici influenzati dai tassi di natalità sbilanciati e dalle condizioni climatiche. Secondo molti, il loro approccio alla sostenibilità sarà molto più fanatico delle generazioni precedenti. Crescendo in un pianeta surriscaldato e sempre più urbanizzato, questa generazione farà delle pratiche rigenerative e circolari una vera filosofia di vita.
Secondo BoF, entro il 2035, la Generazione Beta spenderà 113 miliardi di dollari in elettronica di consumo, una cifra 2,4 volte superiore a quanto previsto per la Generazione X nei prossimi dieci anni. Il che indica un futuro di "guardaroba tech " con armadi integrati con tecnologia e vestiti smart con sensori. Bisognerà comunque attendere perché, nel frattempo, la Gen X manterrà un dominio temporaneo sulla spesa fino almeno al 2033. Per l'industria della moda, l'imperativo è chiaro: il mix esplosivo di integrazione con l'IA, impegno etico per l'ambiente ed eelasticità identitaria ha il potenziale di ridefinire le maniere in cui l’abbigliamento è inteso, consumato e promosso.