
Com’è andato il lancio della nuova capsule di PLĀS Collective a New York Una nuova collezione intitolata “Mycelia”
Sabato scorso, il concept store sperimentale Cafe Forgot, a New York, ha ospitato il lancio esclusivo della capsule collection di PLĀS Collective, parte della loro attesissima collezione SS25 Mycelia. L’evento ha attirato un mix di addetti ai lavori, designer emergenti, artisti e appassionati di moda, tutti desiderosi di scoprire come il brand milanese stia spingendo i confini della sperimentazione tessile e dell’estetica contemporanea. L’atmosfera vibrava di creatività: lo spazio è stato trasformato per riflettere il mondo sotterraneo e interconnesso dei funghi, tema centrale della collezione. Installazioni immersive, giochi di luci soffuse e materiali organici ricreavano un ambiente evocativo, che rimandava alle reti di micelio invisibili ma vitali per gli ecosistemi naturali. Ad amplificare l’esperienza, il lancio è stato accompagnato da una campagna fotografica dal forte impatto visivo, diretta da Lula Hyers, con Jessica Menuck come protagonista e il makeup curato dall’artista Frostie Delite. Le immagini della campagna, caratterizzate da un'estetica eterea e surreale, hanno perfettamente catturato l’essenza della collezione, unendo elementi naturali a una sensibilità contemporanea e concettuale. Dopo la presentazione, gli ospiti si sono spostati al Time Again Bar, dove l’afterparty ha fornito un ulteriore spazio di incontro per conversazioni ispirate e scambi creativi, confermando l’evento come un punto di riferimento per la scena avant-garde newyorkese.
La capsule collection lanciata in collaborazione con Cafe Forgot si inserisce all’interno di Mycelia, una collezione che esplora il potenziale della moda come ecosistema vivente e in continua trasformazione. Presentata inizialmente alla Milano Fashion Week, Mycelia è il risultato di un ambizioso lavoro multidisciplinare che ha visto coinvolti il duo parigino Aléa—un laboratorio di ricerca sui materiali fondato da Miriam Josi e Stella Lee Prowse—e l’artista visivo Gian Marco Porru, che ha curato la coreografia e l’aspetto performativo della presentazione milanese. Per l’installazione newyorkese, PLĀS Collective ha scelto di focalizzarsi su una selezione esclusiva di pezzi in edizione limitata, realizzati appositamente per Cafe Forgot, boutique nota per il suo approccio curatoriale innovativo nel mondo della moda indipendente. La collezione Mycelia si distingue per la sua fusione di ricerca materica e narrazione visiva, esplorando nuove frontiere nella manipolazione dei tessuti. Gli abiti incorporano elementi di mycelium-infused textiles, una tecnologia sperimentale che utilizza il micelio per creare superfici tattili e biologicamente attive. Le tinture sono ottenute attraverso processi naturali di degradazione fungina, conferendo ai capi un’estetica mutevole, capace di trasformarsi nel tempo. La scelta di materiali e tecniche riflette il desiderio di PLĀS Collective di spingersi oltre il concetto tradizionale di moda sostenibile, immaginando un futuro in cui i vestiti possano non solo essere indossati, ma anche interagire con l’ambiente e con chi li indossa.
L’iniziativa newyorkese rappresenta un passo importante per il brand, che continua a costruire una rete internazionale di collaborazioni e sperimentazioni. La partnership con Cafe Forgot non è casuale: lo store è da tempo un punto di riferimento per la moda concettuale e artigianale, fungendo da piattaforma per designer emergenti e collezioni di nicchia. L’evento ha quindi rafforzato il dialogo tra la scena creativa di Milano e quella di New York, creando un ponte tra due città che condividono una forte propensione alla sperimentazione artistica. Con il lancio della capsule Mycelia, PLĀS Collective riafferma la propria identità di collettivo in continua evoluzione, in cui il confine tra moda, arte e scienza si fa sempre più sfumato. La collezione, più che un semplice insieme di abiti, diventa un manifesto di un nuovo approccio al design, in cui i materiali vivono e mutano, e il concetto di lusso si ridefinisce attraverso la lente della ricerca e della sostenibilità.
























































































