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C'è un motore di ricerca che traccia l'origine di ogni capo d'abbigliamento

Si chiama ImportYeti ed è virale grazie a TikTok

C'è un motore di ricerca che traccia l'origine di ogni capo d'abbigliamento Si chiama ImportYeti ed è virale grazie a TikTok

Sarà successo a tutti, almeno una volta, di innamorarsi di un capo d'abbigliamento, o quantomeno di sviluppare una fortissima attrazione nei confronti di un oggetto materiale. Che si tratti di un tessuto o più banalmente di una silhouette, è facile individuare un dettaglio in grado di farci riflettere su quanto sarebbe bello conoscere precisamente in che città viene realizzato quel capo, se non addirittura il nome dello stabilimento di produzione. Venire a conoscenza di queste informazioni, in passato riservate all'oblio, oggi è possibile grazie a un sito internet, ImportYeti, una sorta di motore di ricerca con cui è possibile accedere a tantissime informazioni utili, in passato ad esclusivo appannaggio dei cosiddetti "addetti ai lavori"

Come funziona ImportYeti?

@samdespo How to find your competitors supplier and where they make their products

ImportYeti offre al visitatore diverse opzioni. La più gettonata è la più "classica" e consiste nel digitare nella barra di ricerca il nome del marchio di interesse per cercare il suo supplier. Ad esempio, digitando "Stüssy", scopriamo che il marchio californiano si affida a numerosi fornitori sparsi per il mondo: Taiwan, Cina, Guatemala, Giappone, India e Corea del Sud. Uno dei limiti di ImportYeti riguarda il fatto che non possiamo sapere se sia davvero Stüssy a finalizzare gli articoli aggiungendo i propri loghi, etichette e stampe, o se le fabbriche citate si occupano anche di questo processo. Ma da quanto si può apprendere dalla ricerca classica su ImportYeti, Stüssy produce molti dei suoi accessori in Taiwan, nella fabbrica di Minsheng Village. Invece, a Hong Kong, nel sito di produzione di Etonix Apparel prendono vita i capi in mohair. ImportYeti riporta come Stüssy - da gennaio 2015 ad oggi - abbia spedito ben 488 container dai Paesi asiatici agli Stati Uniti. La minuziosità dei dettagli forniti si spinge ben oltre: il sito certifica che il principale porto da cui ha spedito è quello di Hong Kong (160 volte), mentre quello che ha ricevuto più carichi è quello di Los Angeles (264), seguito da Long Beach (195). È addirittura specificato il tipo di container utilizzato per spedire i carichi che contengono merce: ben 22 volte, Stüssy ne ha utilizzato uno termico. Questo tipo di informazioni possono essere ricercate per ogni altro brand, compresi quelli appartenenti alla fascia high-end.

Com'è diventato virale ImportYeti?

@wlasry human made's factory #thesoloist #snowpeak #whitemountaineering #thesoloist #manufacturing #wlasry #glassfactory original sound - WILLIAM LASRY

Il motore di ricerca, utilizzato inizialmente per compilare report e tenere traccia della filiera di produzione e distribuzione, è diventato alla portata di tutti grazie a TikTok. In particolare grazie al lavoro di divulgazione dei due creator, William Lasry e Sam Despo, i quali hanno permesso ai più di scoprire le feature più segrete dell'app, creando non poco clamore sul social network. Il primo si è addirittura recato in alcune delle fabbriche citate scoprendo i prezzi di produzione di alcuni item. ImportYeti è uno strumento che può risultare di fondamentale per chiunque: marchi, esperti del settore ma anche new entry che vogliono fare il loro ingresso nel fashion system. Può essere molto utile soprattutto perché permette di selezionare sin da subito i migliori produttori, onde evitare di imbattersi in spiacevoli errori durante le fasi di realizzazione di un capo.