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L’inconfondibile stile “da concerto” di Post Malone

Tra semplicità e bloke core

L’inconfondibile stile “da concerto” di Post Malone Tra semplicità e bloke core

Il tour mondiale di Post Malone, If Y’all Weren’t Here, I’d be crying, sta per volgere al termine. Dopo Taipei, Seoul, Tokyo e Hong Kong, saranno infatti le più importanti città dell’Australia e della Nuova Zelanda ad abbracciare la rock-pop-country-star, che se da un lato ha stupito i più grazie alle lyrics di un album estremamente introspettivo - mettendo in luce un Posty sempre vulnerabile e aperto ad accettare le proprie difficoltà - ha anche sorpreso per il suo stile “da concerto”. Una novità per Malone, dal momento che solitamente i suoi “fit da esibizione” sono piuttosto minimal e soprattutto coerenti: t-shirt plain, shorts distressed o jeans con un fit regular, ai piedi Vans Slip On o Converse All Star. Posty ha la sua uniforme, cambia solo di tanto in tanto e in circostanze particolari.

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Le sue comparse sul palco negli ultimi giorni hanno dato un boost al già galoppante fenomeno del bloke core (non ce ne voglia la Ferragni, ma lui ci è arrivato prima). Post ha infatti indossato le jersey della nazionale calcistica di Cile e Brasile, rispettivamente durante le date di Santiago, il 29 agosto, e quella di San Paolo, il 2 settembre. Una scelta estetica ma anche un genuino messaggio per il pubblico dei suddetti paesi, tanto da mandare in visibilio anche il fenomeno brasileiro, Neymar Jr., il quale ha deciso di repostare sul suo profilo Instagram l'outfit di Post Malone. Non siamo di certo di fronte ad un unicum: difatti, solamente i fan più accaniti ricorderanno che Post Malone, in occasione di uno dei momenti più dirompenti e importanti della sua carriera, aveva trovato un modo altrettanto originale di ringraziare per l’ospitalità il paese in cui si sarebbe esibito. 

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Facciamo un salto indietro al 2018, più precisamente al 10 luglio di quell’anno. Post Malone, nello stesso giorno in cui l’Italia calcistica (e non) è smossa dall’ufficialità del passaggio di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus, si presenta sul palco dell’Ippodromo delle Capannelle, a Roma, per la data italiana di Beerbongs & Bentleys, indossando un paio di workpants neri caratterizzati da due grandi patch. Una sul ginocchio destro, l’altra sul ginocchio sinistro: il modo in cui, per l’occasione delle date del tour, l’artista aveva deciso di farsi riconoscere. Semplicemente facendosi cucire delle vistose patch su quell’area del pantalone, niente di più, un modo semplice ma molto funzionante, ripetuto ovviamente sui palchi delle restanti date.

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A supporto di questo discorso ci sono, chiaramente, ulteriori prove, come quando ad esempio lo stesso venne immortalato con la jersey dell’Atlanta United FC sempre durante il tour di “Beerbongs & Bentleys”, o quando durante la livestream del suo Nirvana Tribute Concert, indossò un vestito a fiori palesemente ispirato all’outfit iconico di Kurt CobainAl di fuori dei concerti, sarebbe sbagliato dire che Post Malone  tende a risparmiarsi dal punto di vista dell’eccentricità dei fit: quante volte lo abbiamo visto in una versione cowboy-chic tra completi western e boots a punta, tra clip musicali e red carpet? Vogliamo altrimenti parlare della sua estetica da trapper tra chains e grillz nel periodo di Stoney? O lo spaccato tutt’altro che sobrio del video musicale di Saint Tropez? Flexare per Malone non è affatto un problema, ma ci sono momenti e momenti. 

Durante il live tuttavia, un'occasione ricoperta da un’aura di sacralità per un musicista, Malone sente il bisogno di spogliarsi - quasi letteralmente - dei vestiti che porta nel quotidiano e indossarne di altri per comunicare in modo inedito con la propria audience. Nei concerti Post non ama farsi rubare la scena ad outfit scenici degni di coreografie hollywoodiane, predilige magliette da calcio e patch, una forma di devozione assoluta per chi si trova lì ad assistere.