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Casablanca è stato venduto per una “ristrutturazione aziendale”

Ma niente paura, il brand si sta solo espandendo

Casablanca è stato venduto per una “ristrutturazione aziendale” Ma niente paura, il brand si sta solo espandendo

In una nuova mossa mirata all’espansione del brand, la società-madre di Casablanca, il brand di Charaf Tajer, è cambiata con un passaggio di mani che l’ha portata da essere Casablanca Clothing Ltd. a Casablanca Paris Ltd. Non è chiaro se si tratti di un vero e proprio buy-out, anche se l'operazione sembra un semplice di un cambio di investitori – anche se l’identità dell’investitore di maggioranza non è ancora chiarissima. Secondo i documenti messi a disposizione dalla Camera di Commercio britannica, David John William Bailey e Paul Rakkar risultano i nuovi direttori della società Casablanca Clothing Ltd. insieme a Tajer che si occupa della direzione creativa; mentre John Lewis Norris e Kevin Gate sono i direttori di Casablanca Paris la maggioranza delle cui azioni è posseduta da una società di nome CBPARIS Group Ltd. che fa a sua volta capo al fondo di investimenti Imva Limited il cui socio di maggioranza è Martin Nevil Rowley.

L’operazione, secondo Fashion Network, riguarda «una ristrutturazione di ricapitalizzazione che rafforzerà e potenzierà ulteriormente il team creativo di successo con nuovi investimenti per continuare la crescita del marchio». Secondo Kevin Gate, direttore di Casablanca Paris Ltd. invece: «Si tratta di sostenere l'azienda e il marchio e, soprattutto, il team creativo di immenso talento, che ha chiaramente una grande forza. Abbiamo intenzione di investire pesantemente per continuare a raggiungere i loro straordinari risultati, facendo crescere la sensazione di Casablanca in tutto il mondo per il nostro esercito di fan dedicati. Continueremo a collaborare con tutti i nostri interlocutori del settore e siamo molto entusiasti del nostro nuovo investimento». Tajer dovrebbe dunque restare alla direzione creativa, anche se non è chiaro se è rimasto l’effettivo proprietario del brand e soprattutto quale sia la quota dell’azienda in suo possesso.