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5 cose da sapere su Emilio Pucci prima della collabo con Supreme

Lo stilista fiorentino divenne celebre col soprannome "principe delle stampe" negli anni ‘50

5 cose da sapere su Emilio Pucci prima della collabo con Supreme Lo stilista fiorentino divenne celebre col soprannome principe delle stampe negli anni ‘50
Emilio Pucci SS68
Emilio Pucci SS67
La collezione del 1955 ispirata al Duomo di Monreale in Sicilia
Vogue 1967
Emilio Pucci SS68
Emilio Pucci SS68
La stampa "Scorci di Capri"
Emilio Pucci SS67
Emilio Pucci FW69
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
Maschera da Sci (1962)
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
La prima tuta da sci di Emilio Pucci (1947)
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
Emilio Pucci alla NASA nel 1969

Uscirà domani la collaborazione fra Supreme e Emilio Pucci – collaborazione sorprendente ma per nulla insensata: la carriera del designer soprannominato "il marchese della moda" o "il principe delle stampe" iniziò con una tuta da sci, la prima monopezzo nel suo genere, ossia da un capo di sportswear puro che finì sulle pagine di Harper Bazaar’s nel 1948 – anticipando di qualche decennio l'unione di sportswear e moda che in effetti Supreme avrebbe portato alla perfezione. La collaborazione con Supreme farà incontrare una nuova generazione di consumatori con alcune delle stampe d'archivio più iconiche dell'heritage brand italiano – e dunque presta l'occasione perfetta per esplorare di nuovo gli highlight della carriera di uno dei più importanti designer di sempre. Ma prima di essere un designer, Emilio Pucci era un uomo di enorme personalità. Sua figlia Laudomia, che ha ereditato la presidenza dell'azienda, ha riassunto così il suo carattere e la sua carriera:

Mio padre era un minimalista prima del minimalismo; un jet-setter prima che i jet esistessero; uno scienziato prima che la tecnologia dei tessuti diventasse una disciplina; provocatorio nella sua modernità e audacia sartoriale. Per lui le stampe erano ritmo e movimento, e nelle stampe esprimeva un messaggio di felicità contagiosa. 

Senza ulteriore indugio, ecco quali sono le 5 cose da sapere su Emilio Pucci prima del drop della collaborazione con Supreme.


#1 Tutto nacque da una tuta da sci

La prima tuta da sci di Emilio Pucci (1947)
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
Tute da sci di Emilio Pucci negli anni '50/'60
Maschera da Sci (1962)

Emilio Pucci, marchese di Barsento, è nato a Napoli il 20 novembre 1914, primogenito di una nobile casata fiorentina. Eccellente sciatore, il giovane designer seguì la squadra italiana alle Olimpiadi Invernali di Lake Placid nel 1932 ma non partecipò alla competizione. Poco dopo andò a studiare al Reed College in Oregon, dove disegnò le tute da sci per la squadra dell'università. Nel '37, alla fine degli studi, Pucci si arruolò nell'esercito e combatté come pilota nell'Aeronautica Militare. Finita la guerra, il marchese Pucci si dedicò a creare abiti e stampe e la sua prima creazione fu proprio una tuta da sci, disegnata per un'amica che, nella località sciistica di Zermatt venne notata da Toni Frissell, fotografo di Harper Bazaar’s. Frissell fu colpito dal fatto che la tuta era monopezzo, e univa in una singola silhouette parka e pantaloni, ottenendo un aspetto parecchio più elegante. Gli scatti pubblicati sulle pagine di Harper Bazaar’s nel 1948 lanciarono la fama del designer negli USA e furono il primo passo del suo successo internazionale.


#2 Fu uno dei precursori del prêt-à-porter

Emilio Pucci SS67
Emilio Pucci SS67
Emilio Pucci SS68
Emilio Pucci SS68
Emilio Pucci SS68
Emilio Pucci FW69
La stampa "Scorci di Capri"
Vogue 1967
La collezione del 1955 ispirata al Duomo di Monreale in Sicilia

Il successo arrivò non in montagna, ma sul mare: Pucci aprì una boutique nel residence La Canzone del Mare, a Capri, frequentato dalle più importanti star dell'epoca e dai membri del jet-set internazionale come Marilyn  Monroe, Sophia Loren e Jackie Kennedy. Emilio Pucci utilizzò la sua conoscenza di tessuti elastici per produrre costumi da bagno, creò le sue prime stampe colorate e caleidoscopiche e, infine, dietro suggerimento di Stanley Marcus di Neiman Marcus, applicò le sue stampe a morbide camicie e abiti di seta leggeri. Ai tempi la sua produzione era rivoluzionaria: la moda dell'epoca era ancora legata al passato – gli anni '60 con la loro psichedelia dovevano ancora arrivare. Era una vera e propria anticipazione di quel prêt-à-porter che, a Parigi, designer come Pierre Cardin e Gaby Aghion di Chloé stavano inventando. Le sue stampe provenivano dall'osservazione della natura: i blu del cielo e del mare, il verde delle piante, il viola dei fiori. Secondo sua figlia, era convinto che "i colori della natura non potessero mai stare male insieme" e questa fu l'origine delle sue stampe, che si ispiravano anche ai contrasti di colore delle chiese toscane – rimangono oggi celebri le collezioni ispirate ai colori del Palio di Siena e dei mosaici in Sicilia. 


#3 Partecipò alla prima sfilata italiana di sempre

Nel 1951, Giovanni Battista Giorgini organizza la prima sfilata collettiva di designer italiani per mostrare e promuovere la moda del paese ai buyer dei grandi magazzini internazionali giunti in Europa per la settimana della moda a Parigi. Proprio da quella sfilata si sarebbe originato Pitti Immagine che si sarebbe evoluto, dopo la migrazione da Firenze a Milano, nella moderna Fashion Week. Emilio Pucci invitò i buyer a vedere la propria collezione nell'antico palazzo di famiglia, il cui tetto panoramico sarebbe stato in futuro teatro di numerose campagne del brand. La sua produzione rientrò nella categoria della "moda-boutique", distinta dalla più classica Alta Sartoria/Couture e che sarebbe diventata in futuro il prêt-à-porter come lo conosciamo.


#4 Fu uno dei primi designer italiani a sperimentare con le collaborazioni

Oltre a inventare e brevettare i suoi celebri tessuti, Pucci fu anche uno dei primi designer a sperimentare con le collaborazioni. Nel 1968, Pucci decise di avviare una linea di menswear e collaborò con il non plus ultra della sartoria italiana di allora: Ermenegildo Zegna. Oggi, una simile collaborazione fra due brand così storici sarebbe sconvolgente – eppure allora a notarsi fu lo stile young executive, che portava nel guardaroba maschile tessuti leggeri e colorati. Sempre seguendo il proprio intuito, Pucci firmò collaborazioni e licenze che portarono le sue stampe su ogni tipo di oggetti (non a caso nacque il termine Puccimania negli anni ’60 e ’70) e specialmente con la categoria lifestyle: già nel '61 si era lanciato nella categoria del lifestyle con una collaborazione col celebre brand di ceramiche Rosenthal ma anche profumi, penne, tappeti e lingerie. 


#5 Disegnò lo stemma NASA dell'Apollo 15

Emilio Pucci alla NASA nel 1969

Nel ’65, Pucci venne chiamato a disegnare le uniformi di Braniff International Airways. Le nuove uniformi furono un grande successo e il designer finì per creare sei collezioni complete. Il suo successo, già enorme in America, aumentò ancora di più quando venne coinvolto nella missione Apollo 15: il suo design per il simbolo ufficiale della missione, che rappresentava tre rondini, vinse sulle altre 540 altre proposte. Il progetto originale era in pieno stile Pucci, con una colorway blu, viola e verde. I comandanti della missione, però, lo ritennero poco patriottico e decisero di modificarlo con i colori dello Star and Stripes, cioè il blu, il rosso e il bianco. Il 30 luglio del 1971 uno dei design di Emilio Pucci arrivò sulla superficie della Luna.