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A lunch with Tommaso Bencist

A lunch with Tommaso Bencist
Fotografo
Pascal Loperena

Sono circa le ore 14.00, siamo in piena Fashion Week ed in questo momento mi trovo da California Bakery in compagnia di Tommaso Bencistà Falorni, ideatore e designer del divertente brand dall’essenza multicolore Toxic Toy. Subito dopo aver assaporato l’imbevibile tazza con cinque dita di caffè fumante, diluito, abbiamo cominciato a parlare. Tra le diverse cose che sono emerse dal nostro colloquio, ho riscontrato in Tommaso una mente brillante ma soprattutto un personaggio con un grande cuore. L’intervista inizia con il racconto della sera prima, una serata finita in un mare di piume al “Pink is Punk”, ma iniziata con una cena al “Biancolatte” a via Turati. Ed è così che Tommaso definisce il bianco come “l’unico colore della scala cromatica che non lo tradirà mai”…

1. PER QUALE MOTIVO IL BIANCO? SEMBRA QUASI UN CONTROSENSO, CONSIDERATO CHE TOXIC TOY SI PRESENTA CON UN MOOD VIVACE E POLICROMATICO.
Come darti torto.. ma cominciamo dal principio.. Il fatto è che quando a 22 anni ho comprato casa ero nel pieno della mia fase “colorful” che comunque mi ha accompagnato durante la crescita fino a poco tempo fa e che tutto sommato non mi ha ancora abbandonato totalmente. Per cui, vestendo i panni di arredatore, ho costruito il mio spazio con una mobilia che rispecchiasse perfettamente il mio stato d’animo in quel momento.. cangiante e supercolorato. Poi all’improvviso qualcosa è cambiato e, senza pensarci troppo, ho rivoluzionato tutto ed adesso mi trovo a vivere circondato dal candore. Vale lo stesso per le mie collezioni: da questo momento ho deciso che vivranno una metamorfosi perché anche quelle devono essere in simbiosi con quello che sento dentro.

2. MI PIACE MOLTO L’INTRO DEL TUO WEBSITE, DELLE PILE CHE SI INSERISCONO ALL’INTERNO DI UN VIDEO GAME CON SCRITTO “TOXICELL PLUS”.. IN RIFERIMENTO A QUESTO, TI CHIEDO;  COS’E’ CHE TI DA LA CARICA GIUSTA PER AFFRONTARE AL MEGLIO LE TUE GIORNATE?!
Senz’altro l’avere degli obiettivi o sogni da raggiungere ed essere entusiasti di andare loro incontro. Credo sia il mix ottimale di carica che si può avere nel lavoro. Oltre a questo le mie batterie sono molto alimentate dalle persone che frequento, l’interazione mi riempie di stimoli e di energia. Anche lo stesso facebook ad esempio.. Mi diverte svegliarmi al mattino incuriosito dagli sviluppi del mio profilo, che poi sono quasi sempre battute a botta e risposta con amici o tag in buffe foto.. piccole cose di tutti i giorni che però riescono a regalarmi un sorriso veloce mentre bevo il mio caffè, prima di cominciare a leggere le mail di lavoro e diventare una persona “seria”.

3. QUAL È IL TUO ASSO NELLA MANICA?
Ironia ed autoironia, penso che siano entrambe espressioni di libertà, le chiavi per esprimersi nel migliore dei modi; senza esagerare o cadere troppo nel volgare ovviamente. Credo anche che l’arte di saper ridere di se stessi e della vita prendendo atto della realtà che ci circonda, siano due regole fondamentali che consentono di affrontare la quotidianità nel migliore dei modi, quindi, necessarie per vivere meglio. 

4. CHE TPO DI MUSICA ASCOLTI?
Se tocchiamo questo tasto mi definirei alquanto “schizofrenico”: la mia libreria musicale è molto, molto, varia,  non ho particolari preferenze, quindi ascolto un po’ di tutto. Dall’elettronica ai classici italiani degli anni ’60; dal Rock alle sigle dei cartoni animati di quando ero piccolo; dalla lunge music alla tamarrissima dance anni ’90. Quando imposto la riproduzione casuale sul mio iTunes ci sta che ti esca fuori la voce di Cristina D’Avena subito dopo una cattivissimo pezzo degli Iron Maiden!

5. QUALI SONO I TUOI STILISTI PREFERITI?
Alexander McQueen per le stampe e Balmain per i fit!

6. QUALE PERSONAGGIO DI GRAN RILIEVO TI PIACEREBBE VESTIRE CON TOXIC TOY?
Lady Gaga, la trovo ironica ed autoironica, quindi a mio giudizio vestirebbe perfettamente una mia tshirt nei suoi momenti casual (ammesso che li abbia!); E’ una tipa carica, sa il fatto suo ed è in grado di ironizzare talmente tanto su sé stessa quasi “ridicolizzandosi” con quegli outfit (che comunque io trovo toppissimi), che in fine risulta mettersi in una posizione intoccabile!

7. IL TUO LOOK ABITUALE?
Cheap Monday, scarpe Gienchi, una felpa TOXIC.TOY senza cappuccio e gioielli Emanuele Bicocchi.

8. QUAL È IL DETTAGLIO FONDAMENTALE CHE A TUO PARERE NON DEVA MAI MANCARE NELL’ABBIGLIAMENTO DI…:
UN UOMO: una bella cintura. 
UNA DONNA: degli anelli, molti!

9. CHE COS’E’ PER TE LO STILE?
Per me lo stile è l’espressione esterna della nostra attitudine, del modo in cui ci percepiamo e di quello che scegliamo per relazionarci al mondo. E’ un mix di emulazione, apprendimento e rielaborazione.. 
 Lo stile, non inteso strettamente come abbigliamento ma anche comportamento, è la tua carta di presentazione ma anche da giocare per riscuotere successo, ricevere attenzione ed anche apprezzamento.

10. DA DOVE TRAI LE TUE ISPIRAZIONI E CHE COSA T’INFLUENZA?
Un’idea può nascere in qualsiasi modo ed in qualunque momento, la mia musa è semplicemente la vita di tutti i giorni. La mia ispirazione proviene da qualsiasi direzione, ad esempio da qualcosa che viene detto o che vedo, in grado di farmi riaffiorare un ricordo oppure di farmi immaginare qualcos’altro. E quando la nuova idea arriva come un lampo, altrettanto velocemente provvedo ad annotarla!

11. COME HAI VISSUTO IL PRIMO IMPATTO COL MONDO DELLA MODA E COME LO VIVI OGGI?
Molto bene direi, fin dai primi contatti instaurati ho capito subito che era il mondo a cui appartenevo ed al quale volevo appartenere. Ad esempio, il primo accesso ad una festa blindata della moda oppure al Pitti Immagine Uomo ricordo sono stati una forte emozione. 
In due anni la mia vita è molto cambiata e tutto ciò che una volta mi sembrava eccezionale, adesso è normalità, quasi routine… ma comunque una routine che mi piace, mi diverte e continua a regalarmi ancora belle sensazioni. 

12. QUANDO HAI PRESENTATO LA TUA PRIMA COLLEZIONE TI ASPETTAVI UN SUCCESSO DEL GENERE?
Si, me lo aspettavo un po’ ma più che altro ci speravo. Credo molto in me stesso e nelle mie capacità, quindi non ho paura di rischiare. Ho presentato il mio progetto convinto che il risultato finale sarebbe stato ottimale, anche perché dedico anima e corpo a tutto quello che faccio, non lascio niente al caso e non vado per tentativi.. Un po’ come facevo all’Università, non mi sono mai presentato ad un esame impreparato. Posso dire che quando mi impegno a fare qualcosa, qualsiasi cosa…ci do dentro di brutto!

13.COME TI SEI SENTITO QUANDO HAI VINTO IL PREMIO COME MIGLIOR DESIGNER AL WHITE?
CHE SODDISFAZIONE! È stata la conferma che avevo davvero fatto qualcosa d’importante. Mi sono sentito appagato, apprezzato, celebrato!

14. CHE COSA TI HA SPINTO A CREARE UNA LINEA PER SOSTENERE LA RICERCA CONTRO I TUMORI E LA LEUCEMIA INFANTILE? PERSONALMENTE LO TROVO UN GESTO NOTEVOLE E DEGNO D’AMMIRAZIONE.
La mia esperienza personale. Nel 2008 quando ero pronto a lanciare  TOXIC.TOY, mi hanno diagnosticato un tumore ai linfonodi che fortunatamente si è risolto dopo i trattamenti previsti di chemioterapia e radioterapia. Trent’anni fa coloro che si ammalavano del linfoma di Hodking avevano una bassissima probabilità di vita; oggi, grazie ai progressi della ricerca in campo oncologico è uno dei tumori più curabili. Il mio obiettivo è stato quello di fornire un contributo da indirizzare ai più piccoli,  ai molti che ho incontrato in ospedale e che hanno lasciato un ricordo indelebile nella mia memoria e a tutti gli altri che condividono o che condivideranno questa terribile esperienza. Per cui ho creato una t-shirt dedicata prodotta in 1000 pezzi, il cui ricavato è stato completamente devoluto all’associazione “Noi per Voi per il Meyer ONLUS”.

15.PERCHE’ TOXIC TOY? 
Ho cercato un nome che rispecchiasse l’idea di fondo su cui si basa la collezione stessa, quindi qualcosa di provocatorio.. e cosa ci può essere di “meglio” di un giocattolo tossico a tal proposito?

16. UN CONSIGLIO DA DARE A CHI LEGGE COME PERSONA?
Imparate a vivere la giornata, vivere il presente in funzione dei progetti futuri, tenendo sempre in mente i sogni che avete nel cuore.

17. UN CONSIGLIO DA DARE A CHI LEGGE COME DESIGNER?
Un Mac ed una penna grafica ti cambiano la vita! Provali e non potrai più stare senza!

18.  COSA MI RISPONDI SE IO TI DICO -STREETSTYLE-?!
Beh, che mi diverto ad andare a vederlo su naplestreetstyle.it.. anche perché ormai mi ritrovo puntualmente pubblicato.. senza ancora aver inquadrato chi sia il fotografo!