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Intervista ad Alexandre Mattiussi

Fondatore di AMI Paris

Intervista ad Alexandre Mattiussi Fondatore di AMI Paris

Alexandre Mattiussi è francese, vive a Parigi ed è innamorato di quello che fa.

Dopo aver lavorato per vere e proprie istituzioni della moda come Dior, Marc Jacobs e Givenchy, nel 2011 Alexandre dà vita ad AMI Paris, un brand cui zeitgeist è pura rilassatezza parigina. Sei anni dopo, Alexandre è il primo designer uomo a vincere il prestigioso premi ANDAM, viene citato da Business of Fashion come una delle 500 personalità che stanno definendo l’industria della moda e il suo brand viene venduto in oltre 300 store in tutto il mondo ed è ospite fisso nel programma della Paris Fashion Week.

Recentemente alla sua lista di collaborazioni si è aggiunta la riuscitissima partnership Eastpak x AMI che ha visto le realizzazione di tre esclusivi modelli in cui la creatività giocosa di Alexandre Mattiussi sembra raggiungere il suo apice.

 

 

#1 Che cosa ti ha spinto a fondare AMI?

 

Ho notato che esisteva un divario nell’offerta di abiti che fossero eleganti, di buona qualità ma anche accessibili in termini di prezzo, così ho deciso di fondare un mio brand che riempisse questo vuoto di mercato. Sembra semplice a dirsi, ma è stato sorprendentemente difficile trovare tutte quelle qualità in altri brand sul mercato; nei miei precedenti impieghi lavoravo a cose che né io né i miei amici ci saremmo potuti permettere. 

Volevo fare qualcosa di importante per tutti quei ragazzi giovani e spensierati che sono interessati allo stile e che vogliono essere autentici.

 

#2 Quando si tratta di creare, quale è la tua principale fonte di ispirazione?

 

AMI è Parigi. Sono cresciuto a Parigi e per me è da sempre una fonte d’ispirazione nonché una grande influenza nelle mie collezioni. Parigi è una città dove le cose succedo per le strade. La gente cammina, mangia, beve; c'è sempre vita. In questo senso ho sempre un approccio molto pragmatico al design: un vestito cool, una camicia, un paio di pantaloni... devono essere indossabili.

 

#3 La capsule collection con Eastpak è l'ultima di una lunga serie di collaborazioni in cui AMI è stato coinvolto negli ultimi anni. Come è nato questo progetto?

 

La scelta del partner ideale per una collaborazione di solito è molto naturale: una parte si avvicina all’altra e se c’è una buona energia e la collaborazione ha senso dal punto di vista del prodotto, il resto accade in maniera spontanea. Quando si è presentata l'opportunità di lavorare con Eastpak, non ho avuto alcuna esitazione: ho sempre avuto uno zaino Eastpak, sin da quando ero un ragazzo e vederlo oggi sulla passerella di AMI è un'evoluzione diretta di quella relazione, la chiusura di un cerchio.

 

#4 C’è un’estetica particolare cui hai fatto riferimento per la creazione dei tre modelli Eastpak x AMI?

 

Di questi modelli mi piace la versatilità: possono essere indossati sia da chi ama lo stile sia da chi invece si approccia alla moda in maniera più pratica. A livello di design, abbiamo rispettato a pieno l’eredità del marchio, aggiungendo tocchi di colore presi dalla nostra collezione FW ed elementi pop. A Parigi mi muovo in scooter e ognuno dei tre modelli è pensato per essere il più funzionale possibile.  

 

#5 Nella tua mente, per chi è pensata la collezione Eastpak x AMI ?

 

È un tipo come me, come i miei amici. Potrebbe essere un po' più classico o più modaiolo; mi piace vestire ogni tipo di uomo. Quando progetto una collezione non penso a un “tipo” in particolare specialmente perché ci sono molte donne cui piace questo stile e che sono nostre regolari clienti.
Ho voluto mantenere il design della collezione con Eastpak indossabile, si tratta di una componente davvero importante per me.