
L’archivio italiano nelle sottoculture del Regno Unito TOO HOT LIMITED
L’archivio italiano nelle sottoculture del Regno Unito
Lo stile italiano e le sottoculture britanniche sono andati a braccetto per decenni, da quando i Mod adottarono l'elegante sartoria milanese per andare in giro con i loro scooter italiani negli anni '60. Lo stile è progredito nei 15-20 anni successivi e si è evoluto in Casual all'inizio degli anni '80, quando esplosero i brand-fenomeno dell'epoca attirando un atteggiamento di adorazione da parte del pubblico. Quando gli anni '80 si sono trasformati in anni '90 e le scene dei rave e dei club hanno preso il sopravvento nella coscienza della nazione, le comunità etniche che in passato erano divise hanno iniziato a mescolarsi e a condividere idee, modi di vestire, musica e stile. I brand che indossavano nelle tribune degli stadi di calcio apparvero sul dancefloor e viceversa.
Con l'inizio del millennio e l'esaurirsi degli effetti dell'ecstasy, un suono e uno stile più duri emersero nelle scene grime e dubstep, l'abbigliamento sportivo oversize divenne molto più diffuso, ma rimase la necessità di definire lo status con le griffe italiane: le tute Nike e adidas sono state abbinate alle giacche firmate CP Company e Stone Island.
Oggi, nell'era di Internet, con tutte le informazioni e la storia a portata di mano, la condivisione di idee e cultura è mondiale. Lo stile delle subculture britanniche è ora un movimento globale e può essere visto e sentito in tutto il pianeta. È stato un piacere realizzare questo servizio con Theo Cottle per nss, che attinge a tutti questi decenni di influenza stilistica e a questo patrimonio culturale.






































































