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OnlyFans può diventare una piattaforma per i magazine indipendenti?

Ovvero sul perché abbiamo pubblicato la Digital Cover N05 di nss magazine su OnlyFans

OnlyFans può diventare una piattaforma per i magazine indipendenti? Ovvero sul perché abbiamo pubblicato la Digital Cover N05 di nss magazine su OnlyFans

Su nss magazine non siamo soliti rompere l’illusione scenica del magazine, parlando di come e perché facciamo i nostri contenuti. Fa un parte del gioco - Supreme docet anche su questo - ma oggi faremo un'eccezione.
Lunedì 1° febbraio abbiamo pubblicato la Digital Cover N05 di questo magazine: si chiama BODY ed è un corto girato da Tommaso Ottomano che racconta la relazione con il proprio corpo dei sette protagonisti, filmati prima vestiti e poi nudi. Nella fase di brainstorming creativo, quando le prime idee sul film passano dallo stato gassoso a quello liquido, è venuto a galla quanto avrebbe cambiato il contenuto - e quindi il senso stesso del film - la piattaforma su cui sarebbe stata pubblicato. Se BODY fosse stato pubblicato su Instagram o YouTube non avrebbe contenuto nessuna scena di nudo integrale - ma neanche di capezzoli o altre singole parti del corpo - minando alla base il messaggio; allo stesso tempo fare un contenuto esclusivamente visibile sul nostro sito da l’idea di un lavoro artistico ombelicale. Per questo motivo abbiamo preso la decisione di pubblicare il film su OnlyFans, diventando la prima media company italiana ad usare la piattaforma per un contenuto editoriale. Ecco, penso che valga la pena condividere qualche considerazione e pensiero sul rapporto tra OnlyFans e il mondo dei magazine, intanto qui trovate il link per vedere BODY, basta iscriversi senza il bisogno di pagare. 

Come ha sottolineato Valerio Bassan nella sua newsletter Ellissi, oggi OnlyFans è La piattaforma emergente nella content creation nsfw, con oltre 100 milioni di utenti registrati, di cui oltre 1 milione creator. Funziona in maniera molto semplice, ma meno “verticale” rispetto a social emergenti come TikTok: ogni creator ha un profilo con dei contenuti privati a cui si accede tramite abbonamento mensile a pagamento, oltre a contenuti premium per cui è richiesta una fee extra. Per i creator è molto complicato farsi pubblicità “dentro” OnlyFans, il che li spinge verso social tradizionali come Instagram, Twitter o Reddit invitando da lì utenti ad iscriversi su OnlyFans per avere contenuti esclusivi. Si tratta di un’operazione win-win tra OF e i creator, che diventano strumenti di marketing dell’azienda assicurandosi tuttavia introiti considerevoli, come ha raccontato Cecilia Caruso in un’intervista con due creators italiane. Negli ultimi mesi su OF sono arrivati anche influencer e celeb, essendo un modo semplice per monetizzare direttamente la propria fanbase con contenuti esclusivi di backstage o vita privata. Gli esempi più citati tra celeb e influencer sono Cardi B, Tyga, Bella Thorne, Mia Khalifa fino ad arrivare all’Italia con Gue Pequeno

Come spesso accade, l’editoria digitale ha ignorato l’avvento di un social così caratterizzato sui contenuti nsfw, ignorandone i lati potenzialmente molto interessanti che fanno parte del dibattito nell’industria da anni. Per nss la scelta di pubblicare BODY in esclusiva su OF è soprattutto uno statement politico sulla libertà di espressione: come magazine digital siamo legati indissolubilmente ai social network tradizionali, le cui policy tuttavia vengono aggiornate in maniera arbitraria e manichea. Si parla molto di body-positivity e di inclusività ma Facebook e Instagram sono capaci di bannare un intero profilo dalla notte al giorno per una foto in cui si intravede un capezzolo compromettendo anni di lavoro e creando un danno economico per l’utente. BODY celebra il corpo in tutte le sue forme e parti, coperte e scoperte, con un tocco ironico quasi surreale che crea una dissonanza estetica interessante con l’involucro di OnlyFans. 

Parlando più in generale però, OnlyFans offre all’editoria su un piatto d’argento due delle chimere che da anni vengono seguite dall’industria: la monetizzazione e il community-building. Applicare un paywall su un sito come quello di un giornale o un magazine online è infatti un lavoro estremamente complesso e costoso a livello di tecnologia (ci sono moltissime pagine, alcune devono rimanere visibili). Quasi tutti i quotidiani oggi hanno un paywall mentre molti magazine stanno sperimentando soluzioni ibride per mantenere una quantità accettabile di contenuti visibili agli utenti e cercare invece di monetizzare le visite sul proprio sito. A questo problema OnlyFans - ma anche Patreon e altre piattaforme - offrono una soluzione facile e a basso costo per magazine indipendenti che hanno bisogno di trovare un fonte alternativa di revenue. L’unico magazine a sperimentare OnlyFans è stato Munchies - il vertical di Vice dedicato al cibo - e per questo è un azzardo dire se può essere una soluzione sostenibile sul medio-lungo periodo. Una soluzione alternativa può sicuramente essere OF come piattaforma per eventi pop-up come una digital cover o la copertura di un evento. 
Il principio che guida la crescita di OF è quello di creare una community attorno ad un profilo, con un rapporto diretto e continuo tra audience e creator. In questo senso più che altri social, il rapporto ricorda più quello delle community create intorno ad una newsletter, in cui ogni singolo componente dell’audience ha un contatto diretto con il creator e in rari casi si creano rapporti orizzontali nel pubblico. Questa è forse la sfida più complessa che offre OF per un magazine: fornire costantemente contenuti interessanti per la nicchia di riferimento, così interessanti ed unici da valere una subscription che costa un quinto dell’abbonamento Netflix. 

 

Insomma OF è un posto complicato come ogni altro social network: le difficoltà sono diverse e le soluzioni anche. Tuttavia l’industria dell’editoria indipendente rischia di diventare prigioniera di un algoritmo - che si tratti di Facebook o Instagram - che spesso non prende in considerazione le necessità editoriali e aziendali di tali realtà. Guardare altrove e provare soluzioni alternative può essere il modo per aggirare quella che somiglia sempre più ad una censura perbenista

In ogni caso, vi invitiamo a visitare il profilo OF di nss magazine e a guardare in anteprima BODY.