Cosa aspettarsi dalle nuove funzionalità di ChatGPT Come quella che permette di interrogare app esterne
Di recente OpenAI ha lanciato Sora, un nuovo social network dedicato esclusivamente ai video generati tramite il suo sistema di intelligenza artificiale: la rispettiva app ha subito raggiunto il primo posto tra le più scaricate sull’App Store di Apple negli Stati Uniti e in diversi altri Paesi – non è però ancora disponibile nell’Unione Europea e nel Regno Unito. La pubblicazione di Sora da parte di OpenAI riflette una più ampia strategia dell’azienda, che punta a trattenere gli utenti il più possibile all’interno del proprio ecosistema digitale. Poco prima di rendere disponibile la nuova piattaforma, infatti, la società di Sam Altman aveva introdotto ChatGPT Pulse, una funzione che permette al chatbot di iniziare autonomamente la conversazione con l’utente, proponendo spunti, attività e contenuti personalizzati. Parallelamente, ChatGPT è stato potenziato con nuovi strumenti e “agenti”, cioè software capaci di navigare online e svolgere compiti per conto dell’utente, rafforzando così il rapporto – sempre più diretto e personale – tra l’assistente virtuale e chi lo utilizza.
@htdtips ChatGPT Just Became an App Platform – Apps in ChatGPT Explained OpenAI has turned ChatGPT into a full ecosystem where you can run and build apps inside the chat. From AI tools to productivity boosters, this update changes how we’ll use ChatGPT forever. Here’s what’s new and why it matters. #ChatGPT #OpenAI #AIApps #AppPlatform #ChatGPTUpdate original sound - How To Digital
In quest’ottica, OpenAI – durante il “DevDay 2025”, la serie di incontri organizzati per presentare le ultime novità legate ai suoi software – ha annunciato una nuova funzione di ChatGPT dal potenziale molto elevato: il chatbot potrà infatti interagire direttamente con applicazioni esterne; ciò significa che sarà possibile, per esempio, prenotare un hotel su Booking.com senza lasciare ChatGPT, oppure creare una playlist personalizzata su Spotify semplicemente descrivendo i propri gusti musicali. Inoltre, il sistema sarà in grado di suggerire automaticamente l’attivazione di una certa app in base al contenuto della conversazione o alle richieste dell’utente, accedendo ai dati del rispettivo servizio per mostrare opzioni, confrontare eventuali prezzi e così via, il tutto senza interrompere la chat. Una funzionalità simile era già stata sperimentata in passato su ChatGPT, ma solo sotto forma di estensione esterna – cioè un componente aggiuntivo da installare tramite uno store dedicato. Con il nuovo aggiornamento, invece, l’integrazione con le app terze è stata prevista direttamente all’interno del chatbot. Grazie alla nuove feature di ChatGPT, gli utenti già registrati a un servizio esterno potranno effettuare il rispettivo login direttamente sul chatbot, utilizzando così i dati e le preferenze salvate nei loro account.
Questa nuova infrastruttura apre per OpenAI nuove opportunità di guadagno, sia attraverso accordi commerciali con i gestori delle principali applicazioni, sia grazie all’introduzione di un sistema di pagamento elettronico proprietario, chiamato Instant Checkout. Quest’ultimo servizio, nello specifico, permetterà di completare transazioni senza uscire dalla chat, rappresentando una nuova fonte di entrate per OpenAI. L’azienda, infatti, deve far fronte a costi di sviluppo e gestione molto elevati e, come molti altri operatori del settore, sta ancora cercando di capitalizzare gli ingenti investimenti sostenuti negli ultimi anni – cosa che sta generando non poche preoccupazioni nell'ambito tecnologico.
That's a wrap on DevDay [2025], all sessions are now live to replay.https://t.co/vE6sEjx25V pic.twitter.com/CFxHJAlf8C
— OpenAI (@OpenAI) October 8, 2025
OpenAI, in sostanza, sta introducendo diversi strumenti per rendere ChatGPT più redditizio, cercando al tempo stesso di non compromettere la sua diffusione. Sam Altman, tuttavia, non ha fornito molti dettagli su alcuni aspetti cruciali che potrebbero influenzare la diffusione delle app all’interno di ChatGPT. Non è ancora chiaro, ad esempio, come il chatbot gestirà la presenza di più applicazioni concorrenti che offrono servizi simili, né in che modo verranno trattati i dati personali forniti dagli utenti. OpenAI non ha nemmeno precisato quali informazioni delle conversazioni potranno essere condivise con le app esterne – una questione particolarmente delicata dal punto di vista della privacy. Proprio l’incertezza su questi aspetti sembra essere uno dei motivi per cui la società ha scelto di non rendere disponibile il nuovo sistema nell’Unione Europea, in attesa di ulteriori valutazioni e garanzie – nel continente, infatti, le normative sulla protezione dei dati degli utenti sono tra le più severe al mondo.