
Campari come centro nevralgico della 82ª Mostra del Cinema di Venezia La Campari Lounge è diventata uno spazio culturale tra after-party, awards e presentazioni esclusive

Alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia, Campari non si è limitata a essere sponsor: ha costruito un vero palinsesto parallelo che, tra proiezioni, talk, party e premi, ha reso la Terrazza Biennale e la Campari Lounge uno dei centri di gravità del festival. Più che uno spazio brandizzato, la Lounge si è confermata un crocevia dove cinema, musica e cultura pop hanno trovato un terreno comune, con un flusso continuo di cast, registi, giornalisti e appassionati. Il calendario è partito giovedì 28 agosto con La Gioia di Nicolangelo Gelormini, presentato insieme a Valeria Golino e al cast, prima di un after-party che ha inaugurato la stagione di serate in stile Campari. La sequenza è poi proseguita lunedì 1° settembre con Portobello, la serie di Marco Bellocchio che racconta la vicenda di Enzo Tortora attraverso l’interpretazione di Fabrizio Gifuni. Due giorni dopo, mercoledì 3 settembre, la Lounge ha celebrato Duse di Pietro Marcello, dedicato all’icona Eleonora Duse, con Valeria Bruni Tedeschi tra i protagonisti. Venerdì 5 settembre, invece, sarà la volta de L’isola di Andrea di Antonio Capuano, con Teresa Saponangelo e Vinicio Marchioni.
A fianco delle presentazioni ufficiali, la Lounge ha ospitato eventi collaterali che hanno dato ritmo ai giorni della Mostra. Domenica 31 agosto si è svolto il Filming Italy Venice Award, mentre il giorno successivo è andato in scena Reel Women, appuntamento dedicato alla presenza e alla visione femminile nel cinema internazionale. Martedì 2 settembre, invece, è stato consegnato in Sala Grande il Campari Passion For Film Award: quest’anno a riceverlo è stato Gus Van Sant, nome di riferimento del cinema indipendente americano, autore di film che hanno ridefinito l’immaginario di più generazioni. Nella stessa serata, Campari ha firmato l’after-party di Dead Man’s Wire, titolo fuori concorso con un cast che mescola Bill Skarsgård, Colman Domingo, Dacre Montgomery e Al Pacino. La programmazione ha poi sconfinato nella musica, ampliando il racconto oltre il cinema. Venerdì 5 settembre la Lounge ospiterà tre momenti dedicati a tre figure cardine della musica italiana: Nino D’Angelo, con il documentario Nino.18 Giorni, Piero Pelù, con Rumore Dentro e Francesco De Gregori, con Nevergreen.
Il cartellone si chiuderà sabato 6 settembre con i Fanheart3 Awards, premio collaterale che mette al centro il rapporto tra fan culture e produzione cinematografica, arrivato quest’anno alla settima edizione. A completare il quadro, durante la seconda settimana si è tenuta anche la rinomata festa di Ciak Magazine, uno degli appuntamenti più seguiti della Mostra. Tra press junket di giorno, cocktail list curata da Camparino in Galleria e feste serali, la Campari Lounge si è ritagliata il ruolo di cornice dinamica dentro il festival, capace di connettere i momenti più istituzionali con quelli più leggeri. Un palinsesto che, senza forzare la mano sulla retorica, mostra come Venezia sia diventata per il brand un laboratorio dove testare un linguaggio che mescola la frenesia del festival con la contaminazione culturale delle arti.






























































