
Di cosa parla il romanzo che ha ispirato il nuovo film di Guadagnino?
Camere Separate, il romanzo cult di Pier Vittorio Tondelli che ha definito gli anni 80
08 Maggio 2025
C’è già una grande attesa per Separate Rooms, il nuovo film di Luca Guadagnino, ancora in produzione, tratto dal romanzo cult anni Ottanta di Pier Vittorio Tondelli. Sebbene sia appena uscito nelle sale italiane Queer – anch'esso tratto a sua volta da un romanzo di William Burroughs – il regista palermitano resta pieno d'impegni. Come dichiarato da Guadagnino stesso, ha già iniziato a lavorare a uno dei quattro sogni che aveva fin dall’inizio della sua carriera: diventare l’autore dell’adattamento di Camere separate di Tondelli. Il film è atteso nelle sale nel 2026, ma ci sono già alcune conferme riguardo un cast stellare: Josh O’Connor — probabilmente nel panni del protagonista — e Léa Seydoux. La sceneggiatura è invece affidata a Francesca Manieri — già collaboratrice di Guadagnino in We Are Who We Are — che è chiamata a trasporre sul grande schermo il romanzo cult degli anni Ottanta. Camere separate è l’ultimo romanzo di Pier Vittorio Tondelli, scomparso per complicanze legate all’AIDS a soli 36 anni. In precedenza aveva pubblicato Altri libertini (1980), Pao Pao (1982) e Rimini (1985), opere che segnarono una svolta nella letteratura italiana degli anni Ottanta, incarnandone con forza l’estetica e lo stile postmoderno. Ora tocca a Guadagnino restituire voce a una delle penne più originali della scena letteraria italiana di fine Novecento.
Ma di cosa parla Camere Separate?
Pubblicato nel 1989 Camere Separate è diviso in tre atti che seguono tre stagioni della vita e del dolore di Leo, giovane scrittore trentenne e per certi versi, secondo la critica, alter ego di Tondelli. Il romanzo si apre con un volo verso Monaco di Baviera: il fidanzato di Leo, Thomas, è morto. Il loro era un rapporto a distanza ma intenso: Leo viaggiava per promuovere i propri libri in giro per l’Europa, mentre Thomas, stabilitosi a Berlino Ovest, faceva una vita bohemien, lo raggiungeva periodicamente in qualche città. Vivevano, appunto, in camere separate. La morte di Thomas è il finale del primo movimento del libro e, come in un’opera musicale, il tema ritorna con variazioni nelle successive. Infatti il romanzo si sviluppa come un intreccio del racconto dei viaggi compiuti da Leo attraverso prima l’Europa e poi a New York per affrontare l’elaborazione del lutto, assieme al racconto degli episodi principali della storia d’amore con Thomas: il primo incontro, il primo bacio, il viaggio a Barcellona, la vita assieme, la separazione, e, appunto, la morte.
queste le prime pagine di Camere Separate di Tondelli forse faccio prima a spararmi pic.twitter.com/1aazd6BrSl
— lety (@xsheeranscarss) July 14, 2024
Una storia d’amore che si mischia al dolore e alla morte e che può essere metafora della giovinezza e del passaggio all’età adulta. Camere Separate infatti è l’ultimo romanzo di Tondelli ed è anche l’opera che più si discosta dalla sua precedente produzione. Lo scrittore emiliano infatti ha esordito nel 1980 a 25 anni con Altri Libertini, raccolta di racconti dal linguaggio crudo e virtuoso, capace di dare una nuova sonorità alla lingua letteraria e di diventare il ritratto di una generazione dei giovani emarginati provinciali degli anni Ottanta che cercavano una fuga dalla realtà attraverso droga, sesso, musica teatro o semplicemente attraverso l’abbandono della provincia. Con Camere Separate Tondelli si vuole affrancare dall’etichetta di “scrittore giovanile” trattando il tema della giovinezza e della sua sua difficile – e a tratti mai compiuta – evoluzione in maturità, individuata simbolicamente nei 30 anni. Infatti il trentenne protagonista di Camere separate si trova in un limbo: non più giovane ma incapace di evolversi completamente verso l’età adulta, perché non incline ad accettare i compromessi della società conformista in cui vive. Leo viene così introdotto in quanto outsider rispetto alla cerchia di persone “integrate” che egli stesso frequenta, mentre il narratore onnisciente elenca in negativo tutti i parametri riconoscibili quali parte del romanzo di formazione tradizionale: Leo è distaccato dalla comunità; non ha una famiglia e non ha figli; non ha un lavoro regolare; non ha neppure una vera e propria patria intesa come luogo d’origine nel quale sentirsi integrato e in nome del quale condividere degli ideali perché, oltre a tutte queste differenze con la sua società, Leo è omosessuale.