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Perché su Instagram c’è sempre più spam

E come smettere di ricevere messaggi e tag da account-bot

Perché su Instagram c’è sempre più spam E come smettere di ricevere messaggi e tag da account-bot

Negli ultimi mesi molti utenti di Instagram hanno segnalato un aumento dello spam sulla piattaforma. Tra i contenuti di questo tipo più diffusi ci sono ad esempio la vendita di iPhone o presunti sconti su Shein, in cui agli utenti viene proposto di diventare «ambassador» del marchio in cambio di un buono per gli acquisti da 800 euro. Il fenomeno è di per sé interessante perché sta avvenendo in un momento di transizione per il social network di Meta, che sta apportando grossi cambiamenti agli algoritmi della piattaforma, maggiormente incentrati sui Reels. La pubblicazione di foto e commenti da parte di profili sospetti o poco affidabili che promuovono offerte palesemente false è un fenomeno relativamente nuovo sui social media – a farci caso, fino a non troppo tempo fa, lo spam era riconducibile quasi solo alla sola posta elettronica.

Questo tipo di contenuti vengono prodotti e distribuiti da bot, sempre più diffusi sul web: secondo l’ultima edizione del Bad Bot Report, realizzato dalla società di cybersicurezza statunitense Imperva, nel 2021 il 42% dell’attività su Internet veniva generata da bot – nel 2020 era circa il 41%. Secondo quanto registrato da Imperva, oltre il 27% dei contenuti prodotti in rete sarebbe riconducibile a bot che hanno l’obiettivo di danneggiare altri utenti, attraverso ad esempio truffe. I bot presenti su Instagram cercano di attirare l’attenzione degli utenti taggandoli principalmente nelle foto o nei commenti dei post-truffa; sempre più spesso però i bot riescono a mettere anche Mi piace alle Storie degli altri utenti: una mossa, questa, che potrebbe sembrare «circospetta», scrive Vice, ma in realtà è un modo per legittimarsi di fronte all’algoritmo e ai metodi di controllo della piattaforma. «Mettere un Mi piace è considerato un “comportamento autentico” su Instagram, nel senso che lo fanno le persone vere.» A riguardo ne ha parlato anche il CEO Adam Mosseri, che ha detto: «È qualcosa che stiamo effettivamente esaminando attivamente e speriamo di migliorare nel corso dell’anno. Ho notato un aumento dello spam e degli account bot che apprezzano le mie storie, il che, almeno per me, è più fastidioso dei commenti fasulli.»

A portare avanti queste campagne sono profili dalle caratteristiche sempre simili: presentano un nome tutto sommato credibile, perlopiù femminile, e la foto del profilo è spesso quella di una giovane ragazza; in genere gli account di questo tipo hanno pochi post e sono stati appena creati. Inoltre, dietro ai link in bio presenti in queste pagine di solito si celano tentativi di phishing, un tipo di truffa in cui si cerca di convincere gli utenti a fornire informazioni personali, come dati finanziari o codici di accesso, per poi hackerarle. Meta, che si è accorta della diffusione di queste campagne di spam, ha dichiarato che sta «indagando sulla questione» e che ha «già rimosso una grande quantità di profili.» L’azienda in passato aveva già detto di bloccare «milioni di bot al giorno», e che stava continuando a investire nella tecnologia antispam grazie a «un team di oltre quarantamila persone», che si occupano di ripulire la piattaforma da questi contenuti. Eppure i grossi tagli al personale effettuati da Meta nel 2022 – ridotto del 25% in pochi mesi – hanno avuto delle importanti conseguenze sulla sezione dedicata alla moderazione dei contenuti – servizio che già di per sé Meta ha dislocato, appaltandolo ad aziende esterne, con tutte le conseguenze del caso. La diminuzione di risorse e personale in questo settore aziendale ha indubbiamente favorito la diffusione dei bot, e oggi sempre più persone che usano Instagram quotidianamente finiscono per intercettare o essere vittime di queste campagne.

A oggi gli unici strumenti a disposizione degli utenti sono la segnalazione e il blocco degli account-bot, ma essendocene sempre di più, questa attività col tempo può risultare frustrante se si è vittima quotidianamente di campagne del genere. Si può anche – all’interno della sezione Privacy – modificare le impostazioni sui messaggi personali, scegliendo di non ricevere richieste da «Altri su Instagram.» Si può anche decidere di non farsi taggare da nessuno nelle foto, oppure di consentirlo solo a chi si conosce con l’opzione «Persone che segui.» Mentre per il problema dei mi piace nelle storie da parte dei bot, l’unica possibilità sarebbe rendere privato il proprio account, ma è una soluzione piuttosto invasiva, soprattutto per coloro che lavorano attraverso Instagram.