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Una fotografia per supportare la comunità LGBTQ+ ugandese

MQBMBQ lancia Project Uganda, una vendita di beneficienza contro le leggi omofobe ugandesi

Una fotografia per supportare la comunità LGBTQ+ ugandese MQBMBQ lancia Project Uganda, una vendita di beneficienza contro le leggi omofobe ugandesi
Mar + Vin
Clifford Prince King
Raphael Chatelain
Ramie Ahmed
Scandebergs

Ieri è stata aperta una vendita di stampe prodotte da alcuni delle più importanti menti dell’industria creativa, in supporto della comunità LGBTQ+ ugandese. Project Uganda è a cura di MQBMBQ, un'iniziativa per protestare la nuova legge del governo ugandese che impone la pena di morte per «omosessualità aggravata.» Il progetto MQBMBQ è stato creato da Jordan Anderson con l’obiettivo di promuovere discorsi, immagini e storie delle persone BIPOC LGTBQ+ nel mondo delle arti, ed è per questo che, assieme al gruppo di raccolta fondi di beneficienza di DeLovie Kwagala, #hashtagwhatnext, si sta impegnando a fare chiarezza su «questa legge barbara, insensata, oppressiva e disumana che criminalizza l'esistenza di molte persone,» che sta mettendo in pericolo la vita della comunità LGTBQ+ in Uganda. La vendita rappresenta un modo  unico per dimostrare empatia e supporto al fianco di Anderson e Kwagala, ed  include fotografie scattate da artisti e attivisti del calibro di Clifford Prince King, Luca Khouri, Raphael Chatelain, Suleika Mueller e Ramie Ahmed

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Mar + Vin
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Clifford Prince King
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Raphael Chatelain
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Scandebergs
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Ramie Ahmed

«C'è discriminazione negli ospedali, l'ostentazione e la sfilata di corpi queer contusi e incatenati dopo i raid della mafia,» ha detto DeLovie Kwagala per dichiarare lo stato di emergenza, «casi di stupro correttivo e molte morti.» Per l’attivista, lottare per la causa è sempre più importante, soprattutto per accendere conversazioni «fuori dalla propria bolla.» Approvata il 2 maggio, la legge per la pena di morte è stata proposta lo scorso febbraio, in seguito - a quanto riportato dal governo - di un apparente «adescamento e reclutamento di bambini nelle scuole verso l’omosessualità.» La legge deve ancora essere firmata, ma le conseguenze che questa ha apportato tra le comunità LGTBQ+ ugandesi si stanno già sentendo; in molti sono stati cacciati da casa propria, licenziati dal lavoro, o gli è stato impedito l’accesso alle proprie finanze e alle cure ormonali. Le stampe messe in vendita per protestare le violenze e la discriminazione che stanno soffrendo le comunità BIPOC LGTBQ+ in Uganda sono disponibili sul sito di MQBMBQ per tutta la durata del mese. Tutti i profitti verranno devoluti in favore di #hastagwhatnext.